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don Manuel Belli – Commento al Vangelo del 8 Gennaio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 6,34-44

Lettura del Vangelo e commento del testo che la liturgia propone per l’8 gennaio 2025.

Buon mercoledรฌ a tutti!

Continuiamo nella lettura di quei testi che la liturgia ci propone tra la solennitร  dell’Epifania e il Battesimo del Signore. Sono testi che ci aiutano ad approfondire l’idea del Signore che si manifesta, che si fa conoscere dal popolo e dalle genti.

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Oggi ascolteremo la moltiplicazione dei pani. Il Signore si manifesta come colui che prende in carico e sazia la fame che c’รจ nel cuore di ogni uomo. Mettiamoci in ascolto del Vangelo.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, sceso dalla barca, Gesรน vide una grande folla, ebbe compassione di loro perchรฉ erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

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Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo:
“Il luogo รจ deserto ed รจ ormai tardi. Concedi loro di andarsene, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare.”

Ma egli rispose loro:
“Voi stessi date loro da mangiare.”

Gli dissero:
“Dobbiamo andare a comprare 200 denari di pane e dare loro da mangiare?”

Ma egli disse loro:
“Quanti pani avete? Andate a vedere.”

Si informarono e dissero:
“Cinque e due pesci.”

E ordinรฒ loro di farli sedere tutti a gruppi sull’erba verde. Si sedettero a gruppi di cento e di cinquanta.

Prese i cinque pani e i due pesci, alzรฒ gli occhi al cielo, recitรฒ la benedizione, spezzรฒ i pani e li dava ai suoi discepoli perchรฉ li distribuissero a loro. Divise i due pesci fra tutti.

Tutti mangiarono a sazietร , e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Siamo nel capitolo 6 del Vangelo di Marco, una sezione che gli studiosi chiamano “la sezione del pane”, perchรฉ รจ racchiusa tra due racconti della moltiplicazione dei pani.

Diciamo una cosa importante: il miracolo della moltiplicazione dei pani รจ l’episodio piรน raccontato nei Vangeli. Abbiamo ben sei narrazioni: l’evangelista Marco ce lo racconta due volte, cosรฌ come l’evangelista Matteo, mentre Luca e Giovanni lo raccontano una sola volta. Gli studiosi pensano che questi doppioni siano due versioni dello stesso episodio anche nei Vangeli di Marco e di Matteo, in particolare.

Di solito, Marco e Matteo hanno un racconto che sembra piรน indirizzato agli Ebrei e un altro che sembra piรน indirizzato ai pagani, in base ad alcuni indizi interni al testo che adesso non sto a dirvi perchรฉ non abbiamo tempo di approfondire questa questione.

Perรฒ รจ interessante: il Signore si manifesta come colui che dร  il pane a tutti, tanto agli Ebrei quanto ai pagani. Dio si manifesta come colui che รจ in grado di saziare la fame che sta nel cuore di tutti gli uomini, di tutte le persone.

La fame non รจ una cosa banale, nรฉ una cosa strana. Non รจ un caso che proprio questo episodio, che ha a che fare con la fame e con il pane, sia raccontato per ben sei volte nella Bibbia. Certamente, rileggendo questo episodio della vita di Gesรน alla luce dell’Eucaristia, lo vediamo come una prefigurazione dell’Eucaristia.

Perรฒ, la fame non รจ una dinamica casuale del nostro essere umani. In ebraico, anima si dice “nefesh”. E cos’รจ la nefesh? รˆ l’anima, ma รจ anche la fame. รˆ anche il bisogno dell’uomo. รˆ interessante, no? Nella mentalitร  ebraica, l’uomo รจ fame, รจ desiderio. Se ci pensiamo, i desideri sono davvero il motore della nostra vita. Tutto quello che noi facciamo, lo facciamo perchรฉ abbiamo fame di qualcosa.

L’uomo non รจ autosufficiente. Noi viviamo di desideri, abbiamo bisogno di altro da noi. La fame, simbolicamente, รจ ciรฒ che ci butta fuori da noi. Tu non puoi vivere in modo totalmente autosufficiente: senza cibo, non vivi. Senza mettere nel tuo corpo qualcosa che viene da fuori di te, tu non puoi vivere. Tu desideri qualcosa di cui non disponi.

Pensate alla fatica che facciamo per guadagnare il pane quotidiano: abbiamo bisogno di qualcosa che non รจ nostro, che dobbiamo conquistare. Questa idea della fame รจ davvero un modo di esprimere l’essere umano. Noi siamo animati da desideri, viviamo di cose che non abbiamo in noi. Dobbiamo andare verso ciรฒ che ci serve per vivere: verso gli affetti, verso una realizzazione professionale, verso beni che ci servono per stare al mondo.

Abbiamo bisogno di altro da noi perchรฉ intuiamo che, in quell’altro, si trova la nostra felicitร . Abbiamo fame di felicitร . Non siamo automaticamente felici, ma vogliamo esserlo. Nasciamo con il compito di diventare felici, affamati del desiderio di felicitร . Perรฒ non รจ detto che lo saremo, perchรฉ non dipende esclusivamente da noi.

La nostra fame รจ una scommessa. Non รจ detto che troviamo ciรฒ che la sazi. Ecco allora che il testo di oggi diventa estremamente interessante. Gli apostoli sono molto sinceri:
“Signore, il luogo รจ deserto, lasciali andare. Hanno fame, ma cosa vuoi farci?”

Gesรน risponde:
“Voi stessi date loro da mangiare.”

Questo gesto di Gesรน ci mostra che, con lui, tutto ciรฒ che abbiamo, anche se sembra poco, puรฒ bastare per saziare una fame infinita. La promessa del Signore รจ che tutti possono essere saziati, perchรฉ nella sua persona c’รจ tutto ciรฒ che serve per rispondere al nostro desiderio di pienezza.

Chiediamo allora al Signore che oggi, per ciascuno di noi, sia possibile fare questa esperienza di sazietร . Grazie di aver condiviso con me questo momento di ascolto del Vangelo.

Il Signore benedica davvero la vostra giornata. Sia una giornata piena, saziata dalla presenza del Signore.

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