In un momento preciso, in un luogo specifico, mentre l’imperatore Augusto ordinava il censimento, Dio sceglieva di entrare nella nostra storia in punta di piedi, nella semplicitร di una mangiatoia.
Come Maria e Giuseppe, anche noi siamo in cammino. Il nostro viaggio non รจ verso Betlemme, ma verso il nostro cuore, dove Gesรน desidera nascere ogni giorno. Spesso, come loro, troviamo le porte chiuse: il rumore dei nostri pensieri, le preoccupazioni quotidiane, la fretta che divora il nostro tempo non lasciano spazio a questa nascita.
Eppure, come ci ricorda il Vangelo, Dio non cerca palazzi o luoghi prestigiosi. Gli basta una mangiatoia, un angolo umile della nostra vita. Non chiede perfezione, ma disponibilitร . Non pretende grandezza, ma apertura del cuore.
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Gli angeli annunciarono ai pastori: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia”. Questa stessa gioia รจ offerta anche a noi oggi. Possiamo essere come i pastori: persone semplici, forse ai margini, ma capaci di accogliere la novitร di Dio. Loro si misero in cammino “senza indugio”. Non rimandarono, non cercarono scuse, non si persero in ragionamenti.
Lasciare nascere Gesรน dentro di noi significa proprio questo: fare spazio, creare silenzio, mettersi in cammino senza troppe domande. Significa riconoscere che anche nella nostra “mangiatoia” – nelle nostre fragilitร , nei nostri limiti – puรฒ manifestarsi la presenza di Dio.
La gloria che gli angeli cantarono nel cielo di Betlemme puรฒ risuonare anche nel nostro cuore, se solo gli permettiamo di nascere in noi. Non servono grandi preparativi: basta la semplicitร dei pastori, lo stupore di chi sa riconoscere nel piccolo e nell’ordinario la straordinaria presenza di Dio.
Oggi, in questo momento, Gesรน chiede di nascere nella nostra vita. Non rimaniamo come gli abitanti di Betlemme, troppo occupati per fare spazio. Apriamo le porte del nostro cuore, lasciamo che la sua luce illumini i nostri spazi oscuri, permettiamo che la sua presenza trasformi la nostra quotidianitร in luogo di gloria.
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