Meditazione di Mons. Angelo Spina, Arcivescovo di Ancona-Osimo
Trascrizione automatica (non rivista) generata da Youtube e “corretta” tramite IA.
Nel Vangelo di oggi, preso da Luca al capitolo 20, dal versetto 1 e seguenti, viene proclamato un Vangelo bellissimo che si apre con una cronaca ampia e che, man mano, va a restringersi.
Cesare Ottaviano Augusto, Quirinio รจ il governatore della Palestina. In questo scenario, Maria e Giuseppe, dalla Galilea, si recano a Nazaret per il censimento voluto dall’imperatore.
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In questo quadro vediamo i potenti della terra e i poveri, come Maria e Giuseppe, che, giunti a Nazaret, non trovano posto nell’albergo, ma vengono accolti in una stalla. Per Maria si compiono i giorni del parto e dร alla luce il figlio primogenito. Dopo averlo avvolto nelle fasce, lo depone in una mangiatoia.
La lunga attesa delle promesse bibliche trova compimento: quella stalla si illumina di luce e di vita. Dio viene nel mondo tra lโindifferenza generale e la non accoglienza che gli viene riservata. Lui si abbassa fino a noi, facendosi uomo, e gli uomini non sono pronti, non si fanno trovare per accoglierlo.
Ma Lui รจ amore che si dona, rimane fedele allโalleanza stretta con il suo popolo, interviene nelle vicende umane in maniera gratuita e straordinaria per portare luce, salvezza e gioia.
Il Natale ci ricorda che la vicinanza di Dio รจ una questione di amore. Dio รจ perdutamente innamorato dellโumanitร . Nasce in un luogo lontano, nascosto, di confine, come a voler nascere nel cuore di ogni persona che si sente povera, sfruttata, delusa, peccatrice, perduta.
Davanti a Dio nulla รจ perduto: Egli viene a salvare. I pastori, umili persone che vivono lontano dai centri abitati, sono quelli che accolgono la buona notizia. Corrono e vengono ricolmi di gioia alla vista del bambino.
Nella notte santa del Natale, nel giorno del Natale, ci chiediamo: dovโรจ Dio? Dio รจ lรฌ, nella mangiatoia, nei presepi, nel legno per nascere. E si fa vedere sul legno di una croce per morire e dare la vita.
ร questa la buona notizia per noi in questo giorno di Natale. Il cuore grato e commosso si apre alla preghiera:
Mio Dio, mio Dio bambino, povero come l’amore, piccolo come un uomo, umile come la paglia dove sei nato.
Mio piccolo Dio, che impari a vivere questa stessa nostra vita, che domandi attenzione e protezione.
Mio Dio, incapace di difenderti e di aggredire, di fare del male.
Mio Dio, che vivi solo se sei amato, che altro non sai fare che amare e domandare amore.
Insegnami che non cโรจ altro senso, non cโรจ altro destino che diventare come te, accoglierti per amare.
A tutti auguro una serena e buona giornata e, soprattutto, buon Natale in questo giorno.
Fammi sapere se desideri altre modifiche!