Il profeta Michea annuncia che da una piccola cittร della regione di Giuda vicino a Gerusalemme una donna sta per dare alla luce un nuovo re Davide, che porterร la giustizia e la pace. Eโ un annuncio di pace. โE tu, Betlemme di รfrata, cosรฌ piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirร per me colui che deve essere il dominatore in Israeleโฆ Egli stesso sarร la paceโ. Allora come ogni risuona come promessa e orizzonte di impegno. Il dono cosรฌ atteso della pace ha un volto, รจ presenza di incontro.
Eโ questo un annuncio che apre luce nel buio oggi come allora. Dio si fa vicino nella storia non attraverso la violenza e il dominio ma con la forza nascosta nei piccoli segni, nella debolezza, nellโinermitร , in una presenza vicina. Da Betlemme, casa del pane, uscirร un โdominatoreโ che non domina ma serve, senza armi e senza potere. Questo annuncio apre orizzonti di speranza.
Due donne sono al centro della pagina di Luca: Maria ed Elisabetta. Entrambe in attesa, recano nel loro grembo presenze nuove. Maria porta a Elisabetta la sua fatica, la strada, il suo alzarsi in fretta, lโapertura allโincontro e al servizio. Il saluto di Elisabetta รจ benedizione: โbenedetta tu fra le donne โฆโ. Eโ benedizione che riconosce il bene riversato da Dio sul volto di Maria e su ogni volto.
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Eโ quasi eco del saluto โRallegrati, ricolmata di graziosa benevolenzaโ. Elisabetta con il suo saluto di bene ringrazia quella corrente di bene che viene da Dio stesso e riconosce la tenerezza dello sguardo stesso di Dio su Maria.
Nella visita il saluto si fa parola di svelamento: Maria รจ indicata come la credente: โbeata te che hai credutoโ. Non solo ha accolto la chiamata che segna la sua esistenza, ma ha continuato a credere: beata non solo perchรฉ porta nel suo grembo una vita nuova, che viene dalla parola accolta di Dio, ma perchรฉ ha accolto Gesรน nel suo cuore e lo segue nel suo cammino, rimane in ascolto.
Maria viene cosรฌ indicata come colei che si affida: โBeato chi teme il Signore e cammina nelle sue vieโ (Sal 128,1-2) e veramente Maria ha seguito Gesรน lungo la strada del credere. Subito si alza e si pone in cammino sulla strada. Non รจ solo beata perchรฉ ha portato Gesรน ma perchรฉ ha vissuto lโascolto della sua parola sulla strada della vita.
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E quando qualcuno disse a Gesรน โBeato il grembo che ti ha portatoโ, egli rispose โbeati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in praticaโ (Lc 11,27-28).
Al saluto il bambino sussultรฒ nel grembo. Come al passaggio dellโarca il re Davide danzรฒ senza ritegno, per la gioia di accogliere il segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, cosรฌ Luca vede in Maria il luogo di una visita, luogo vivente di presenza. In quellโincontro legge la visita di Dio allโumanitร .
Tutto risente di unโatmosfera di gioia: lโattesa si scioglie in danza e svela il mistero di quellโincontro. Nella visita di Maria a Elisabetta รจ celata una profonditร da scorgere: cโรจ una visita di Dio che si fa vicino nella trama del quotidiano, nelle storie dei nostri incontri, nella disponibilitร ad accogliere la sua Parola: โappena il tuo saluto รจ giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nellโadempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoโ.
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.