La liturgia ripropone oggi lo stesso testo evangelico del giorno precedente, quasi a voler imprimere bene in noi questa pagina, questo incontro di donne che celebrano la venuta del Signore tra il suo popolo.
Senza i vangeli dell’infanzia di Luca noi non sapremmo molto di Maria, tanto i testi del Nuovo Testamento sono scarni. Scarni, tuttavia, e insieme densi di significato. A Luca comunque dobbiamo tante pericopi su Maria che solo lui riporta. La tradizione vuole che lui abbia raccolto da Maria stessa le notizie che rielabora e offre ai credenti di ogni generazione. Le ipotesi sono tante, ma certo questi primi capitoli del suo vangelo sono una perla preziosa. Tra le tante cose ci offrono anche uno spaccato su alcune figure femmiili, centrali nella narrazione evangelica: Elisabetta, Maria, Anna la profetessa. Donne di fede, coraggiose e insolite perchรฉ capaci di compiere passi audaci.
La domanda rivolta da Elisabetta a Maria interroga anche a noi: ยซA che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?ยป.
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Forse Elisabetta pensa a un โonoreโ troppo grande, inopportuno. Eppure รจ questa la logica del vangelo: il grande va verso il piccolo; il grande serve il piccolo; il Signore viene verso il suo popoloโฆ
Tuttavia รจ bello pensare che Maria desideri confrontare quello che ha vissuto con un’altra donna che come lei ha sperimentato la misericordia di Dio, la sua presenza piena di vita e di vitalitร .
Queste due donne aprono insieme il vangelo nello stesso modo in cui, alla fine dello stesso, troveremo altre donne che insieme vivono per prime l’esperienza della risurrezione.
Per riflettere
Oggi si parla molto di donne e chiesa. Forse rileggere con maggior attenzione i testi evangelici (e non solo), scoprire i volti di donne note e meno note, accogliere con attenzione il messaggio evangelicoโฆ potrebbe aiutarci. Potrebbe essere un buon esercizio.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi