Siamo giunti alla IV ed ultima domenica di Avvento. Nella I domenica di Avvento ci รจ stata indicata la Meta ultima del cammino della nostra vita, quando andremo incontro al Signore, Re della gloria (festa che celebriamo nellโultima domenica dellโAnno liturgico, o, in altre parole, esperienza che โriassumeโ e rivela il senso cristiano della vita: andare incontro al Signore che viene).
Nella seconda โ seppur questโanno sostituita dalla solennitร dellโImmacolata, 8 dicembre โ cโรจ stato suggerito lo stile con il quale incamminarci verso il Signore, impegnati non tanto nel โfare cose per Luiโ, quanto nel lasciare a Lui fare ogni cosa per noi, certi che solo Lui โ Autore della vita โ sa cosa sia meglio perchรฉ la nostra gioia trabocchi dal cuore.
Nella terza, cโรจ stato ricordato di vivere questo cammino non nella paura, ma nella gioia, perchรฉ il Signore viene per risollevarci nellโamore, nessuno escluso. Questi atteggiamenti sono stati fatti propri da due donne, Maria ed Elisabetta (IV domenica), che non hanno mai dubitato della bontร e della fedeltร di Dio.
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v. 39: Dopo lโannunciazione, ยซMaria si alzรฒ e andรฒ in fretta… Entrata nella casa di Zaccaria, salutรฒ Elisabettaโฆ e il bambino – di Elisabetta – le sussultรฒ nel gremboโฆ ed esclamรฒ a gran voce: โBenedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!โฆ A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da meโยป.
I movimenti con i quali Maria si muove sono importanti. โSi alzรฒโ e la โfrettaโ sono parole pasquali, di resurrezione: esprimono lโurgenza, la necessitร di andare a condividere la gioia perchรฉ Dio โti ha visitatoโ. La fretta di Maria, inoltre, รจ una risposta alle indicazioni dellโAngelo: ยซโElisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anchโessa un figlio e questo รจ il sesto mese per lei che tutti dicevano sterile: nulla รจ impossibile a Dioโ. Allora Maria disse: โEcco la serva del Signoreโฆโยป.
LโEccomi di Maria sgorga di fronte al โsegnoโ che lโangelo le ha offerto: Maria, dopo aver detto il suo โsรฌโ, ha ora sia diritto di vedere questo โsegnoโ che le รจ stato dato, ma altresรฌ questo serve a confermare che il Bambino che ora anchโella attende รจ realmente il Messia, per poi mettersi a servizio dellโanziana cugina.
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Sono due donne che hanno โcredutoโ nella Parola, che si sono lasciate โabitareโ dalla Parola; come dicevamo in queste domeniche, la Parola venne-accadde in loro. Maria รจ la โbenedettaโ, in quanto รจ colei che con il suo โEccomiโ ha permesso al Figlio Gesรน di entrare nella storia.
Poi Elisabetta la chiama โmadre del mio Signoreโ (Lc 1,43): Maria non รจ piรน solo una donna, ma รจ Madre. Questa รจ la sua nuova identitร , e cosรฌ Elisabetta la riconosce. Ma non solo. La riconosce โMadre del mio Signoreโ. ร la prima a far risuonare nel vangelo la parola โKyriosโ, Signore, il titolo proprio del Risorto.
Ma non solo โSignoreโ, maโฆ โmio Signoreโ: Elisabetta riconosce Maria quale Madre del Signore che ha salvato anche lei. E infine indica Maria come โcolei che ha credutoโ (Lc 1,45). Maria รจ beata, dirร Gesรน, non perchรฉ madre, ma perchรฉ โha ascoltato e messo in praticaโ, si รจ fidata, ha dato ascolto, ha fatto spazio in lei, ha accolto.
ร interessante notare che alla vigilia del Natale di nostro Signore, la liturgia ci affianchi due donne, Elisabetta e Maria, per comprendere in pienezza questo Avvenimento dโAmore: non si tratta di un sogno, ma di un segno, lโamore di Dio che viene a noi.
Siamo infatti invitati ad accogliere e vivere il Natale con lo sguardo e la fede di queste donne, le quali ci ricordano che nella vita cโรจ sempre una premessa e una promessa. La premessa รจ lasciarci visitare da Dio, fare cioรจ esperienza di Lui, per poi toccare con mano che la sua promessa รจ vera: Dio lo trovi nel volto dei fratelli. Guardare verso lโAlto, infatti, aiuta a guardare verso lโaltro.
Lโesperienza di Maria ed Elisabetta cโinvita cosรฌ a prepararci al Natale con fede, evitando di lasciarci stordire e ingannare dalle luci dei negozi e delle strade. Come dicevamo nella prima domenica di Avvento, sono โstelle cadentiโ che distolgono dalla luce del Signore Gesรน, Stella/Astro del Ciel.
Che questo Natale ci permetta di lasciarci abitare dallโamore di Dio per poi correre in fretta lungo le strade della vita e della storia, riconoscendo che per il credente tutto โรจ segnoโ dellโAmore di Dio. Camminare lungo le strade della vita a passo di danza (Giovanni Battista danza nel grembo di Elisabetta) vivendo la fede in modo convinto e convincente, a tal punto da coinvolgere nella danza della vita quanti incontriamo, affinchรฉ nessuno resti fermo e imbambolato ai margini della vita.
Certo, ognuno porta in sรฉ le sue fatiche e miserie, le sue ferite e fragilitร , ma il Natale di Gesรน ci ricorda che Dio ancora una volta sceglie il nostro corpo, la nostra vita, cosรฌ concreta e fragile, quale sua dimora: ยซEntrando nel mondo Cristo dice: โTu non hai voluto nรฉ sacrifici nรฉ offertaโฆ un corpo mi hai preparato. Allora ho detto: โEcco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontร โฆโ (II lettura, Ebrei).
Questa รจ la gioia del Natale: Gesรน รจ venuto a dirci che Dio ci ama e crede in ciascuno di noi. Lasciamoci dunque visitare dalla luce di Dio, ricordandoci che Lui non ha paura del buio delle nostre fatiche, delle nostre fragilitร , delle nostre miserie e sensi di colpa. Dio รจ Luce e viene per illuminare le nostre tenebre e renderci cosรฌ testimoni di luce e di speranza.
Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.