Lettura del Vangelo e commento del testo che la liturgia propone per il 17 dicembre 2024.
Trascrizione automatica (non rivista) generata da Youtube e “corretta” tramite IA.
Buon martedì a tutti. Con oggi iniziamo la novena di Natale. La Liturgia ci fa fare un nuovo passo verso il compimento di questo tempo di Avvento, e la novena di Natale inizia con un racconto che è sempre molto impegnativo: il racconto della genealogia di Gesù nel Vangelo di Matteo.
Andiamo a leggerlo:
Dal Vangelo secondo Matteo
Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo.
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Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli. Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram. Aram generò Aminadab, Aminadab generò Naasson, Naasson generò Salmon. Salmon generò Boaz da Racab, Boaz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria. Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf. Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozia. Ozia generò Iotam, Iotam generò Acaz, Acaz generò Ezechia. Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia. Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabele. Zorobabele generò Abiud, Abiud generò Eliakim, Eliakim generò Azor. Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliud. Eliud generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe. Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
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In tutto, dunque, le generazioni da Abramo a Davide sono 14; da Davide fino alla deportazione in Babilonia 14; e dalla deportazione in Babilonia a Cristo 14.
Non è mai facile, no, leggere questo testo? Sentiamo questa lunga litania di nomi. Beh, una prima cosa molto bella che ricaviamo da questa lettura, che può risultare pure impegnativa, è che Gesù non solo prende carne, ma prende storia. O meglio, prende una storia.
Prende carne: era davvero uomo. Gesù entra nella storia degli uomini, non semplicemente perché a un certo punto assume un corpo, ma perché entra dentro in tutto quello che comporta la storia degli uomini. E la storia degli uomini è una storia complessa, fatta di tante cose, di tante generazioni. Noi portiamo il peso della nostra storia, ma anche i doni della nostra storia. Ebbene, Gesù entra in questa storia, fatta di scelte di uomini e delle conseguenze di queste scelte.
Gesù prende carne, e nel prendere carne prende tutta la nostra storia, anche con le storie difficili che la compongono, proprio per portarle a un elemento di salvezza.
Una seconda osservazione su questo testo: ci sono due genealogie nei Vangeli, quella di Matteo e quella di Luca. Se andiamo a vedere, non corrispondono perfettamente. La teologia ha detto che forse una è quella da parte materna e l’altra da parte paterna. Oppure dobbiamo leggere l’intento teologico delle due genealogie.
Se la genealogia di Luca parte da Adamo, per dire che Gesù è il fiore dell’umanità, qua si parte invece da Davide e Abramo, i due personaggi che hanno ricevuto una benedizione da parte di Dio. Abramo ha ricevuto la promessa che in lui saranno benedette tutte le nazioni. Davide ha ricevuto la promessa che il suo trono non avrà fine.
Che cosa ci sta suggerendo allora Matteo? Che in Gesù si compie questa benedizione per tutte le nazioni e l’idea di un re che regna in modo definitivo sulla casa di Davide.
Una terza osservazione: non sono tutte storie edificanti quelle dei nomi ascoltati. Ad esempio, Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria. Davide commette adulterio e omicidio. Anche Acaz, se leggiamo nei libri dei Re, non ha una storia edificante. E poi c’è la deportazione in Babilonia, un dramma enorme per il popolo di Israele.
Ebbene, il Vangelo sembra suggerirci che, anche quando ci sono passi impegnativi e faticosi, occorre guardare tutta la vicenda. Nei momenti difficili, come in un pellegrinaggio, ci sono tratti duri, ma l’arrivo ci fa rileggere tutto in modo nuovo.
Il Vangelo di Matteo sembra dirci: c’è speranza. Dio guida questa storia, anche nel mistero del male e della fatica, portandola verso un ordine misterioso e salvifico.
Un’ultima osservazione: Matteo raggruppa la genealogia in tre gruppi di 14 generazioni. Gli storici notano che, per rispettare il numero, non sempre segue perfettamente le genealogie. Poco importa. Ciò che interessa è che c’è un ordine. Anche nei giorni di violenza, come quelli che viviamo, possiamo chiederci: questa storia ha un senso? Matteo risponde: sì, Dio sta realizzando il suo regno dentro questa storia.
Grazie per questo momento condiviso. Vi auguro di cuore una buona novena di Natale. Concludiamo con l’antifona di oggi:
O Sapienza dell’Altissimo,
che tutto disponi con forza e dolcezza,
vieni a insegnarci la via della saggezza.
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