Pace e bene! Siamo giunti alla domenica della gioia.ย Lasciamoci parlare al cuore dalla liturgia per riscoprirne le coordinate essenziali, aprendo sempre piรน il cuore a Gesรน, fonte e causa della nostra gioia!
Oggi รจ la terza domenica di Avvento: viene chiamata โla domenica della gioiaโ. La Chiesa, nella sua sapienza, ci ricorda che questo tempo di attesa รจ anche un tempo di gioia perchรฉ andiamo incontro a Cristo Signore.
ยซVedete, esistono notizie consolanti e notizie che salvano. La salvezza che mi porta il Signore, non passa per quello che mi aspetto e che mi consola subito. No, la salvezza รจ qualcosa che mi fa crescere, รจ un cammino. La buona notizia non รจ che un problema mi viene spostato per poco tempo, ma che viene risolto fino in fondo. Noi dobbiamo ricevere questa buona notizia, non una pausa, ma qualcosa che risolve veramente la nostra vita: questo ci porta il gaudio!ยป (don Fabio Rosini).
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Noi abbiamo bisogno di accogliere il Signore, Colui che รจ la nostra gioia. Noi abbiamo bisogno di Colui che dona senso alla nostra vita, abbiamo bisogno di Colui che ci dona la vera vita!
Dal Vangelo di oggi vogliamo cogliere due aspetti: iniziare ad operare la giustizia e accogliere il Signore che viene a purificarci.
Il Battista proclama un battesimo di conversione, un battesimo che permette di porsi davanti al Signore per poterlo accogliere. Perciรฒ in molti vanno da lui a chiedergli che cosa debbano fare: ยซChi ha due tuniche ne dia a chi non ne haโฆ chi da mangiare faccia altrettantoโฆ non pretendete di piรนโฆ non maltrattateยป.
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Queste parole del Battista sono unโesortazione al dovere. ร come se il Signore, attraverso Giovanni, ci dicesse che in noi vi รจ unโapertura al bene. Noi possiamo operare una giustizia che non รจ ancora in pieno lโamore di Dio ma ciรฒ che ci predispone ad accoglierlo. Noi possiamo iniziare a vivere bene, a operare la giustizia, a non maltrattare. In ognuno di noi vi รจ questa possibilitร .
La predicazione del Battista si colloca al primo livello della conversione: non fare il male per arrivare al bene. A volte vorremmo andare in India ed essere la nuova madre Teresa, vorremmo andare a predicare in povertร in giro per il mondo ed essere il nuovo s. Francesco, vorremmo fare chissร quante belle cose, ma poi non siamo capaci o non vogliamo fare ciรฒ che ci tocca fare: aiutare quelli che abbiamo vicino, aprirci al perdono, non coltivare sentimenti di rancore, non essere maldicenti.
Ma come possiamo donare tutta la nostra vita se prima non siamo capaci di operare la giustizia, se non smettiamo di fare il male? Perciรฒ, cominciamo a smettere con il male, sforziamoci di compiere qualche opera di giustizia, e cosรฌ facendo arriverร il di piรน.
Il secondo aspetto รจ che il Signore, con la sua venuta, ci purifica, ci libera, ci spoglia da tante cose inutili. Infatti Giovanni il Battista dice che viene uno piรน forte di lui, uno che puรฒ fare molto di piรน, e questi รจ Cristo Gesรน. ร Lui che battezza in Spirito Santo e fuoco: ยซEgli tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerร la paglia con un fuoco inestinguibileยป.
Giovanni Battista usa questa analogia: parla di pala e di ventilabro (che serviva per arieggiare il frumento e liberarlo dalle scorie) per dirci che il Signore viene a liberarci dalle nostre scorie, dalle nostre zavorre. Noi abbiamo tanta paglia, tanti attaccamenti, tanti latenti egoismi, insomma, una โparteโ di noi che non รจ vita che deve essere gettata via, purificata.
Ecco, noi non siamo capaci di fare tante cose, ma possiamo accogliere il Signore perchรฉ questi possa iniziare a togliere le tante scorie inutili che vi sono nella nostra vita e insegnarci ad amare.