HomeVangelo della Domenicadon Paolo Scquizzato - Commento al Vangelo del 15 Dicembre 2024

don Paolo Scquizzato – Commento al Vangelo del 15 Dicembre 2024

Domenica 15 Dicembre 2024 - III DOMENICA DI AVVENTO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 3, 10-18

โ€œChe cosa dobbiamo fare?โ€ domandano a Giovanni Battista.

Ed egli risponde: โ€˜date, non esigete, non trattenete, non maltrattate, non estorceteโ€™.

Cโ€™รจ solo un compito cui sono chiamato: diventare piรน umano. Scoprendo chi sono, e vivendo di conseguenza. Per potermi cosรฌ accorgere che lโ€™altro viene prima di me e che la sua povertร  รจ il prezzo che sta pagando per assicurare la mia ricchezza. La sua fame qualcosa di necessario per la mia sazietร .

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Cโ€™รจ solo un modo per stemperare il male dentro e fuori di noi: opporgli gesti di bene. Coltivare lร  dove รจ possibile relazioni di pace, gesti di luce, atteggiamenti dโ€™accoglienza, investendo sulla giustizia. Sarร  il momento in cui daremo volto al Dio senza volto, e saremo la sua carne nel quotidiano vivere. Il Natale non sarร  piรน dunque reminiscenza dโ€™un evento passato, ma stupore dโ€™un mondo rinnovato.

A noi dunque il compito di essere presenza di Dio qui ed ora, ma con una consapevolezza altra rispetto a quella raggiunta da Giovanni nel brano evangelico odierno. Egli promette che โ€˜verrร  uno che battezzerร  in spirito santo. E pulirร  la sua aia per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerร  la paglia con un fuoco inestinguibileโ€™. A parlare qui รจ il profeta che richiama ad una giustizia radicale ma orfana della misericordia. E noi sappiamo come la giustizia senza lโ€™amore risulta il peggiore dei mali. Come lโ€™amore senza giustizia รจ il piรน banale dei sentimenti.

Gesรน alla sua venuta non avrebbe provveduto di fatto ad alcuna pulizia, dividendo tra grano e paglia, buoni e cattivi, santi e peccatori. Semplicemente perchรฉ il suo Dio non distrugge nessuno, e non premia alcuno. Come il roveto ardente da cui il Mistero si comunicรฒ a Mosรจ, lโ€™amore incarnato brucia e non consuma, ama e non trattiene, perdona e lascia liberi.

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Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato

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