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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 11 Dicembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 11,28-30

I discepoli sono appena tornati dal primo invio in missione. Sono elettrizzati dai risultati, pieni di entusiasmo raccontano gli effetti del loro annuncio. Parlano di malati guariti, di demoni che fuggono, di gente che accoglie il Regno. Sono pieni di gioia.

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Gesรน ascolta il resoconto dei suoi discepoli, li vede entusiasti ed esulta, si emoziona, sobbalza nello Spirito, secondo la versione di Luca. Invece di ripiegarsi su se stesso, di lamentarsi, di accusare gli altri, di analizzare le ragioni del rifiuto nei suoi confronti che sta avvenendo in Galilea, vede una nuova strada davanti a sรฉ, una strada che realizza ancora meglio il progetto di Dio.

I saccenti rifiutano il suo messaggio? Meglio: lo accolgono i semplici. Coloro che si pensano furbi lo respingono? Ottimo: saranno i piccoli ad usufruirne. Il Padre riserva una sorpresa al Figlio. รˆ capace di stupirlo. Come in una sana relazione di affetto, lโ€™amore rende creativi, capaci di compiere gesti inattesi che suscitano meraviglia e gioia intensa in chi amiamo.

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Gesรน lo riconosce e fa i complimenti al Padre, lo ringrazia, ne รจ ammirato. Quando si ama si gareggia nello stupirsi. Gesรน vede nascere da un fallimento una nuova, preziosissima indicazione. E lโ€™orizzonte si amplia: nella logica del mondo sono sempre i migliori a vincere, i prepotenti ad arraffare, gli spregiudicati a salire sui troni. Non cosรฌ agli occhi di Dio.

I perdenti, gli sconfitti, i perseguitati sono al centro della sua attenzione. I poveri, gli afflitti, i dimenticati sono al primo posto nella sua logica inattesa. Questo รจ il Natale: la rivelazione che non i re, non i sacerdoti saccenti, non la folla abitudinaria che non ama distrazioni accoglie Dio, ma i poveri, i maledetti, i marginali: i pastori, i magi stranieri e pagani.

Stupore ancora oggi per noi: Dio davvero ribalta la prospettiva, ci spinge ad osare, ad attendere a vedere con intesse la sua salvezza nelle storie piccine e marginali. Anche nella nostra storia.

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FONTE: Amen โ€“ La Parola che salvaIl blog di Paolo

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