Il commento alle Letture della Terza Domenica di Avvento – Anno C. A cura di don Claudio Doglio. Video e trascrizione (non rivista).
Trascrizione generata automaticamente da Youtube e rivista tramite IA.
Nella terza domenica d’Avvento, l’evangelista Luca, quest’anno, ci propone un’aggiunta a quello che gli altri evangelisti sinottici raccontano del ministero di Giovanni Battista. Sono tre interrogazioni morali che categorie diverse di persone fanno al Battista, chiedendogli concretamente: “Che cosa dobbiamo fare?” Glielo chiedono le folle, e la prima risposta รจ: “Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha; chi ha da mangiare, faccia altrettanto.”
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L’evangelista ci propone tre linee operative per l’Avvento. La prima รจ la solidarietร , la condivisione. Chiedono dei pubblicani a Gesรน: “Che cosa dobbiamo fare?” Gli esattori delle tasse erano odiati perchรฉ disonesti, e Giovanni Battista dice loro: “Non esigete nulla di piรน di quanto vi รจ stato fissato.” Ecco la seconda linea: giustizia, equitร . Fare le cose bene, fare quello che dobbiamo fare senza prendere di piรน.
Terza domanda: i soldati. E noi, che cosa dobbiamo fare? Battista propone: “Non maltrattate, non storcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe.” Terza linea: superamento della prepotenza, del dominio sugli altri, con una serena contentezza di quello che abbiamo.
Il Battista orienta oltre a sรฉ. Non solo dร delle indicazioni morali, ma annuncia che dopo di lui verrร un altro che immergerร non nell’acqua, ma nel fuoco, nello Spirito Santo. E lui ha in mano il ventilabro per pulire l’aia, per eliminare la pula che viene bruciata, non la paglia, come dice il testo. Il contadino non brucia la paglia, la usa, e la pala non serve per pulire l’aia. Hanno adoperato due termini un po’ piรน correnti, ma stravolgendo il senso. Il termine tecnico “ventilabro” indica l’oggetto che serve per separare il grano dalla pula, che viene bruciata. ร la pula, cioรจ quella pellicina che รจ lo scarto del grano, inutilizzabile anche come fertilizzante. Quindi l’unico modo รจ bruciarlo per eliminarlo. Non siate persone di scarto, non siate vuoti, insignificanti, inutili.
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Il Messia verrร e farร separazione, raccoglierร il grano nel suo granaio. Impegnatevi ad andargli incontro, dice il Battista, con concrete opere di conversione. Iniziamo in questa domenica l’anno Santo, in tutte le nostre diocesi. ร un impegno: andiamo incontro al Signore che viene, andiamo incontro alla sua misericordia, ma accogliamola, guarire per poter diventare operatori di giustizia, di pace, di bene.
La prima lettura dal profeta Sofonia รจ uno splendido testo che si adatta molto bene a questa terza domenica di Avvento, come domenica Gaudete, o meglio, rallegratevi, secondo le parole dell’apostolo che vengono messe come antifona d’ingresso. Sofonia si rivolge a una donna, alla figlia di Sion. ร un’immagine, รจ la cittร stessa, รจ la nazione personificata, e le dice: “Rallegrati, grida di gioia, esulta, acclama con tutto il cuore.” Perchรฉ? Che cosa c’รจ per stare cosรฌ allegri? “Il Signore ha revocato la tua condanna.” Immaginate di avere ricevuto una condanna e poi immaginate la gioia che esplode nel momento in cui la condanna รจ revocata, la sentenza viene strappata e annullata. “Il Re di Israele รจ il Signore in mezzo a te.” Nell’originale ebraico, quella espressione “in mezzo a te” รจ detta con la parola “KB”, che vuol dire grembo. ร un riferimento tipicamente femminile e materno. Lo potremmo tradurre nel tuo seno. Il profeta dice a questa donna simbolica, figlia di Sion: “Rallegrati, perchรฉ nel tuo seno il Signore, re d’Israele, รจ grande, e grazie a lui non temerai piรน la sventura.”
Il Signore tuo Dio, “bekir beek”, nel tuo seno, in mezzo a te, รจ un salvatore potente. Noi rileggiamo questo testo anche in chiave mariana: questa figlia di Sion, donna ideale a cui รจ rivolta la promessa di salvezza, รจ Maria, la madre di Gesรน. Nel suo grembo, il Signore รจ un salvatore potente. Ma questa donna รจ anche la Chiesa, รจ la nostra comunitร . Nel grembo della comunitร , cioรจ concretamente in mezzo a noi, nelle nostre assemblee, nelle nostre case, nelle nostre famiglie, il Signore รจ un salvatore potente. Canta ed esulta, perchรฉ grande in mezzo a te รจ il Santo d’Israele.
Il versetto che ci รจ proposto come responsoriale riprende la stessa idea. Non รจ un salmo, ma il capitolo 12 di Isaia, che riprende lo stesso tema di Sofonia. Anche qui abbiamo la stessa immagine, l’annuncio della salvezza che termina con l’invito alla donna che abita in Sion: “Canta ed esulta, perchรฉ grande, ‘bukir bekk’, in mezzo a te รจ il Santo di Israele.”
La seconda lettura ci propone proprio il brano della lettera ai Filippesi che fin dall’antichitร dร il nome a questa domenica: “Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto, siate lieti. La vostra amabilitร sia nota a tutti.” Ecco la misericordia di Dio che accogliamo nella nostra vita, รจ fonte di amabilitร . Se noi siamo delle persone amabili, non angusti ma fiduciose nella presenza di Dio, salvatore potente in mezzo a noi, riusciamo a testimoniare questa misericordia, questa bellezza dell’essere cristiani. ร potente il salvatore che รจ in mezzo a noi. Rallegriamoci, nonostante tutto. Abbiamo motivo di essere contenti. Rallegriamoci in questa domenica, in questa settimana. Chiediamo al Signore che rallegri tutta la nostra vita.
AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV