HomeVangelo del GiornoGesuiti - Commento al Vangelo del giorno, 9 Dicembre 2024

Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 9 Dicembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 5,17-26

Contempliamo la scena: i personaggi, i luoghi, i tempi, le azioni, le emozioni. Fra i personaggi attira certamente la nostra attenzione lโ€™uomo paralizzato. Potremmo identificarci con lui: un uomo bloccato, rassegnato al fatto che nella sua vita sulla Terra le cose non potranno mai cambiare in meglio. Probabilmente รจ arrabbiato per la sua situazione, svantaggiata rispetto ad altri; รจ possibile che ce lโ€™abbia anche con Dio, perchรฉ lโ€™unica cosa che crede di poter fare รจ sopravvivere e non ne capisce il motivo.

Puรฒ capitare anche a noi di identificarci con la nostra situazione di difficoltร  โ€“ per esempio perchรฉ affetti da una patologia o da una situazione di fatica o di svantaggio di qualche tipo โ€“ e ci sentiamo bloccati, abbiamo paura di sbagliare e di โ€œessere sbagliatiโ€. Questa dinamica รจ spesso legata a una sorta di paralisi interiore, di carattere spirituale, che riguarda il non vedere via dโ€™uscita, il non scorgere il senso della propria esistenza e sentirsi soli, chiudendosi in sรฉ stessi e attendendo o, addirittura, sperando la morte.

Avvicinandoci alla celebrazione del Natale, possiamo allenarci ad aprire il nostro cuore per permettere al Signore di entrare nella nostra vita e di liberarci dalle paralisi interiori, derivanti dalla schiavitรน del peccato e della nostra debolezza. La guarigione, infatti, รจ il frutto della liberazione dal peccato.

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Per essere liberati possiamo lasciarci condurre dalle persone che ci sono accanto e superare il muro delle folle che non ci permette di raggiungere Gesรน. La guarigione del paralitico pare avvenga non tanto per la fede dello stesso, ma per quella dei suoi amici. Cosรฌ, come il paralitico, potremo vivere la nostra vita glorificando Dio, perchรฉ lo avremo incontrato e conosciuto veramente, ma, anche, avremo visto la veritร  di noi stessi, creature amate da Dio e, quindi, amabili e a nostra volta capaci di amare.

Il paralitico รจ liberato dalla sua infermitร , ma porta con sรฉ il proprio lettuccio: cosรฌ anche noi possiamo trovare una via di guarigione dalle nostre infermitร  imparando a portarcele con noi, perchรฉ parte di noi, ma consapevoli che queste non ci possono impedire di sentirci amati da Dio, in particolare per mezzo dei fratelli e delle sorelle che ci sono accanto.

Marco Ruggiero

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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