ยซIl Vangelo mi rivela che la vita รจ una caccia al tesoro, la ricerca di una perla da tanto tempo desiderata, un viaggio nell’anima. Stare fermi significa spegnersi, avvilirsi, far diventare la fede un museo da custodire mentre, invece, รจ un giardino da coltivare. Allora rileggo ciรฒ che vi scrivo e continuo a cercare Dio, dopo averlo giร trovato. E, alla sua luce, tento di trovare me stesso. E il senso della vitaยป.
“Dio c’รจ ed รจ bellissimo”, recitava il titolo del primo libro del teologo Paolo Curtaz. Tuttavia, ad oggi, la stragrande maggioranza delle persone, anche coloro che si professano credenti, รจ convinta che la religione serva a fornire una sorta di guida per diventare ยซbuoniยป, un’indicazione etica, un (limitante e noioso) percorso morale e che, in fondo, Dio ce l’abbia un po’ con tutti noi. Altrimenti, perchรฉ ci succedono cose brutte e le nostre preghiere non si avverano mai?
Ne sa qualcosa proprio Curtaz, che dall’uscita del primo libro ha dovuto affrontare diversi gravi problemi di salute, e che convive ora con un dolore diventato una costante nella sua vita. E allora come si puรฒ, quando ci capitano tragedie improvvise e inspiegabili, continuare a pensare che Dio c’รจ, รจ bellissimo e, addirittura, ci ama? In questo nuovo libro, l’autore ci mostra che รจ proprio nei momenti piรน bui, quando con piรน forza cerchiamo la fede, che scopriamo che Dio non ce l’ha con noi, e che il cristianesimo non รจ una questione di rettitudine, ma di innamoramento: Dio c’รจ, ed รจ innamorato.
Con il suo stile ironico e unico, Paolo Curtaz ci accompagna alla scoperta del Vangelo, spronandoci ancora una volta a riflettere con lui sulla veritร del messaggio cristiano, scevro dalle false credenze e dai pregiudizi che ne celano il senso piรน puro.
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DAL PRIMO CAPITOLO
Dio cโรจ ed รจ bellissimo.
Con questo titolo accattivante (e sincero) ho pubblicato un libro[1] in cui intendevo riassumere quello che per me e per molti รจ stato lโincontro col cristianesimo: uno straordinario evento di gioia che mi ha cambiato la vita, unโesperienza totalizzante e impegnativa che mi ha fatto diventare la persona che sono.
Avevo ai tempi insistito con lโeditore (che ringrazio per la pazienza) perchรฉ mantenesse quel titolo da me proposto, nonostante le perplessitร di chi queste cose le fa per mestiere. Diciamo che nella prassi comune i titoli e le copertine dei libri le scelgono gli esperti di marketing, non certo un valdostano che fa il teologo e il divulgatore e che si definisce evangelizzatore digitale.
Puรฒ far sorridere i piรน scettici il fatto di avere pubblicato lโennesimo libro che riguarda Gesรน Cristo e il Vangelo in Italia, paese che, bene o male, ancora molti considerano (felicemente o ferocemente) cristiano cattolico, come se non ce ne fossero a sufficienza, di libri…
Eppure, scrivevo allora, รจ proprio questo il paradosso con cui mi scontro quotidianamente: non cโรจ niente di piรน difficile di parlare di Gesรน Cristo ai cristiani: sanno giร tutto!
Peggio: in questo ultimo decennio il naturale dibattito che contraddistingue le nostre societร riguardo a praticamente tutto lo scibile si รจ inasprito, anche nella Chiesa, complice lโestrema facilitร con cui oggi si possono esprimere le proprie opinioni utilizzando la rete. Cosรฌ si sono create le partigianerie, le schiere di tifosi, le contrapposizioni aspre che, per quanto riguarda le cose della fede, creano in me un profondo senso di disagio. Cosรฌ anche nel cattolicesimo attuale si creano le correnti: i novatori contro i conservatori (qualunque cosa questi termini significhino), quelli del Papa di prima contro quelli del Papa attuale (Papa di prima che, per inciso, ha sempre accolto e stimato il Papa attuale), quelli che rilasciano i patentini di cattolicitร e di ortodossia sentendosi investiti dallโalto del ruolo di avvocati difensori di Dio (il quale, da quel che ne so, non necessita di avvocati).
Un clima ammorbato che mette in difficoltร le persone che, semplicemente, vorrebbero conoscere Dio nella fede raccontata dagli apostoli, la fede apostolica, appunto.
O raccontarla, come faccio da anni.
Peggio. A partire dagli inizi del Millennio la Chiesa cattolica รจ stata scossa da scandali destabilizzanti: dalla pedofilia da parte di una minima parte di uomini di Chiesa (un prete/religioso pedofilo รจ comunque uno di troppo!), alla messa in discussione di alcune figure di riferimento del cattolicesimo post-conciliare (gli abusi spirituali)[2], alle discutibili operazioni finanziarie compiute da parte di organismi vaticani. Eventi che hanno messo in crisi molte persone, abituate a considerare le persone con responsabilitร nella Chiesa come punti di riferimento. Giustamente.
Tanta roba, insomma.
Di che perdere la fede.
Ed รจ esattamente quello che sta accadendo.
Il cristianesimo in Europa รจ destinato a sparire?
Tutto lo fa pensare.[3]
Dal mio punto di vista, non sta morendo il cristianesimo, ma questo modello di cristianesimo, per lasciare spazio a qualcosa di nuovo, di maggiormente autentico, forse piรน marginale e ristretto, ma piรน vero e sincero.
Per non correre il rischio di vivere un Gesรน senza Cristo, una religione senza fede, un cristianesimo senza Dio, fatto di buone consuetudini e abitudini che non scalfiscono, sul serio, la vita. […]
[1] Curtaz, P., Dio cโรจ ed รจ bellissimo, Piemme, Casale Monferrato 2022
[2] Per chi volesse un approccio sintetico al problema: Ronzoni, G., Lโabuso spirituale. Riconoscerlo per prevenirlo, EMP, Padova 2023
[3] Riccardi, A., La Chiesa brucia? Crisi e futuro del cristianesimo, Laterza, Bari 2021