Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 1 Dicembre 2024.
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I veri profeti infondono speranza
Lasciare cadere le braccia, rassegnarsi di fronte allo strapotere del peccato che domina nel mondo e in noi: รจ una pericolosa tentazione.
Profeti di sventura sono coloro che ripetono: โNon vale la pena impegnarsi, non cambierร mai nullaโ; โnon cโรจ niente da fare, il male รจ troppo forteโ; โla fame, le guerre, le ingiustizie, gli odi esisteranno sempreโ.
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Non vanno ascoltati. Chi, come Paolo, โha assimilato il pensiero di Cristoโ (1 Cor 2,16), vede la realtร con occhi diversi, scorge il mondo nuovo che sta nascendo e con ottimismo annuncia a tutti: โProprio ora germoglia, non ve ne accorgete?โ (Is 43,19).
Nella nostra vita personale verifichiamo fallimenti, miserie, debolezze, infedeltร . Non riusciamo a staccarci da difetti e cattive abitudini. Le passioni sregolate ci dominano, siamo costretti ad adattarci a una vita di penosi compromessi e di ipocrisie umilianti. Paure, delusioni, rimorsi, esperienze infelici ci rendono incapaci di sorridere. Sarร ancora possibile recuperare la fiducia in noi stessi e negli altri? Qualcuno potrร ridarci la serenitร , la fiducia e la pace?
Non cโรจ condizione di schiavitรน da cui il Signore non ci possa liberare, non cโรจ abisso di colpa da cui non ci voglia sollevare. Egli si aspetta solo che prendiamo coscienza della nostra condizione e gli rivolgiamo le parole del salmista: โDal profondo grido a te o Signoreโ.
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Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โSono certo: il Signore realizzerร le promesse di bene che ha fattoโ.
Prima Letturaย (Ger 33,14-16)
14ย Ecco verranno giorni โ oracolo del Signore โ nei quali io realizzerรฒ le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa di Giuda.ย 15ย In quei giorni e in quel tempo farรฒ germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterร il giudizio e la giustizia sulla terra.ย 16ย In quei giorni Giuda sarร salvato e Gerusalemme vivrร tranquilla. Cosรฌ sarร chiamata: Signore-nostra-giustizia.
Ricostruire una casa quando si hanno ancora sotto gli occhi i tizzoni fumiganti della precedente richiede una forza dโanimo non comune, soprattutto se si รจ giร avanti negli anni e non si รจ sorretti da prospettive future stimolanti. La delusione e lo sconforto fanno perdere lโentusiasmo e fanno apparire insormontabili le difficoltร .
La situazione degli Israeliti ai quali il profeta rivolge le parole contenute in questa lettura, puรฒ essere paragonata a quella di chi, sconsolato, fissa le macerie della propria casa.
Un gruppo di esuli tornato da Babilonia trova la cittร di Gerusalemme in rovina. La terra devastata รจ divenuta un rifugio di sciacalli (Ger 10,22). Volgono attorno lo sguardo e non scorgono che segni di morte e distruzione.
Inizia la ricostruzione, ma i lavori procedono a rilento. Un cupo presentimento grava sullโanimo di tutti, anche se nessuno vorrebbe lasciarlo trasparire: noi chiuderemo gli occhi e saremo riuniti ai nostri padri prima di vedere la nuova Gerusalemme. Si chiedono: come mai siamo stati colpiti da cosรฌ gravi sciagure? Dio ci ha abbandonato per sempre? Si รจ forse dimenticato delle promesse fatte ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe, a Davide?
A questa gente sfiduciata il profeta rivolge un messaggio di speranza: le nostre infedeltร , quelle che ci hanno portato alla rovina, non impediranno al Signore di realizzare le sue promesse, perchรฉ egli รจ comunque fedele (v.14).
Stanno per giungere โ dice โ i giorni in cui, nella famiglia di Davide, spunterร un germoglio giusto che โeserciterร il giudizio e la giustiziaโ (v.15).
Se il giudizio e la giustizia di Dio fossero di tipo forense, gli israeliti non dovrebbero aspettarsi che un verdetto di condanna. Ma egli non viene mai per pronunciare una sentenza, egli viene per creare la giustizia, la sua giustizia che consiste nel coinvolgimento dellโuomo nel suo progetto di salvezza.
Il cambiamento del nome di Gerusalemme indica il pieno successo della sua opera. La cittร โ immagine di tutto il popolo โ sarร chiamata Signore nostra giustizia, cioรจ: il Signore รจ riuscito ad infondere in noi la sua giustizia (v.16).
Le promesse del profeta suscitarono in molti la speranza di un intervento prodigioso di Dio per rimettere in piedi la cittร distrutta. Rimasero delusi. La ricostruzione del paese fu lenta e richiese molti sacrifici e tanta fatica.
Le promesse hanno tardato a realizzarsi, ma Dio le ha mantenute.
Il germoglio di Davide atteso dagli israeliti โ oggi lo sappiamo โ รจ stato inviato: Gesรน di Nazareth. Con lui ha avuto inizio il regno di pace e di giustizia. ร ancora un piccolo albero che si sviluppa lentamente e ha bisogno del nostro impegno e della nostra collaborazione.
Chi si scoraggia, chi si arrende di fronte alle difficoltร , chi diviene intollerante con se stesso e con gli altri, chi pretende di ottenere trasformazioni radicali ed immediate non ha capito i ritmi di crescita del regno di Dio.
Vero profeta รจ chi aiuta a cogliere i segni del mondo nuovo che sorge, chi infonde fiducia e speranza, chi fa comprendere che per il regno del male non cโรจ futuro, chi, anche nelle situazioni disperate, sa indicare un cammino per recuperare, per ricostruire una vita che agli occhi degli uomini puรฒ sembrare irrimediabilmente distrutta.
Seconda Lettura (1 Ts 3,12-4,2)
3,ย 12Il Signore poi vi faccia crescere e abbondare nellโamore vicendevole e verso tutti, come anche noi lo siamo verso di voi,ย 13ย per rendere saldi e irreprensibili i vostri cuori nella santitร , davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesรน con tutti i suoi santi.
4,1ย Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesรน: avete appreso da noi come comportarvi in modo da piacere a Dio, e cosรฌ giร vi comportate; cercate di agire sempre cosรฌ per distinguervi ancora di piรน.ย 2ย Voi conoscete infatti quali norme vi abbiamo dato da parte del Signore Gesรน.
La ragione per cui รจ stato scelto questo brano come seconda lettura di questa prima domenica di Avvento sta nel fatto che in essa si parla della venuta del Signore Gesรน con tutti i suoi santi (3,13) e ci viene detto anche come ci si deve preparare a questa venuta.
Rivolgendosi ai cristiani di Tessalonica, Paolo riconosce che essi sono molto buoni, ma chiede al Signore che li faccia crescere ancor piรน nellโamore reciproco (v.12). Questo โ dice โ รจ il cammino che porta alla santitร ed รจ lโunico modo per attendere in modo vigilante la venuta del Signore (v.13).
Le parole dellโApostolo sono valide anche per le comunitร di oggi che si preparano ad accogliere il Signore. I rapporti reciproci sono probabilmente giร abbastanza buoni, ma รจ sempre possibile migliorarli. Forse cโรจ ancora qualche incomprensione da superare, cโรจ qualche contrasto che va risolto, qualche tensione da allentare. La ricerca dellโintesa con tutti, la pratica dellโamore vicendevole โ che Paolo raccomanda ai tessalonicesi โ non possono essere sostituite da nessuna pratica devozionale (anche buona) con cui si cerca di prepararsi al Natale.
Vangeloย (Lc 21,25-28.34-36)
25ย Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti,ย 26ย mentre gli uomini moriranno per la paura e per lโattesa di ciรฒ che dovrร accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
27ย Allora vedranno il Figlio dellโuomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
28ย Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perchรฉ la vostra liberazione รจ vicina.
34ย State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso;ย 35ย come un laccio esso si abbatterร sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.ย 36ย Vegliate e pregate in ogni momento, perchรฉ abbiate la forza di sfuggire a tutto ciรฒ che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dellโuomo.
Di fronte alle espressioni drammatiche e molto esplicite con cui inizia il Vangelo di oggi, si รจ portati a pensare che Gesรน stia dando in anticipo qualche informazione su ciรฒ che accadrร alla fine del mondo.
ร cosรฌ che il testo รจ stato spesso interpretato, non solo dai fanatici delle sette fondamentaliste, ma, in passato, anche da qualche predicatore nelle nostre chiese.
Il susseguirsi dei fatti narrati รจ agghiacciante: segni nel sole, nella luna e nelle stelle, le potenze dei cieli che vengono sconvolte e sulla terra il fragore terrificante del mare agitato da una spaventosa burrasca.
Sembra il preludio ideale alla scena degli angeli che con le loro trombe vengono a risvegliare i morti e allโapparizione, sulle nubi del cielo, del Cristo giudice. Giudice severo (difficile immaginarlo diverso, conoscendo qual รจ stata la storia dellโumanitร , almeno fino ad oggi) venuto per pronunciare lโinappellabile verdetto.
Il minaccioso annuncio della fine del mondo oggi sgomenta sempre meno: turba psicologicamente qualche persona e fa invece sorridere coloro che dovrebbe scuotere, far riflettere, riportare alla ragione.
Se lโobiettivo di Gesรน fosse quello di incutere paura non avrebbe raggiunto lo scopo.
Gesรน non intende suscitare spavento, ma ottenere esattamente lโopposto. Egli vuole liberare dalla paura, suscitare gioia, infondere speranza. Lo vedremo: non sta minacciando cataclismi, ma annuncia un evento lieto.
Cerchiamo allora di capire il significato di questo difficile brano, difficile perchรฉ usa un linguaggio che non รจ piรน il nostro.
Per descrivere un grande cambiamento, una trasformazione radicale del mondo, un intervento risolutore di Dio, la Bibbia รจ solita impiegare immagini impressionanti โ le cosiddette immagini apocalittiche โ molto usate dai predicatori e dagli scrittori del tempo di Gesรน.
Notiamo, anzitutto, che gli elementi menzionati (il sole, la luna, le stelle, le potenze dei cieli, il mare) sono gli stessi che compaiono nel racconto della creazione.
Il libro della Genesi inizia con le parole: โLa terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano lโabissoโ (Gen 1,2). Nessuna luce, nessuna forma di vita, tutto era disordine e oscuritร fino a quando Dio non intervenne con la sua parola. Poi comparvero il sole e la luna per segnare regolarmente i ritmi dei giorni, delle notti e delle stagioni.
Il mare โ immaginato dagli antichi come un mitico mostro โ invadeva la terra, ma Dio โlo chiuse tra due porteโฆ gli mise un chiavistello e disse: fin qui giungerai e non oltre e qui si infrangerร lโorgoglio delle tue ondeโ (Gb 38,8-11).
Cosรฌ si passรฒ dal caos al cosmo e la terra divenne abitabile per uomini, animali e piante.
Nel nostro brano si annuncia un movimento opposto: viene descritto un ritorno al caos primordiale. Si dice che le forze che mantengono lโordine nellโuniverso vengono sconvolte, si regredisce alla situazione confusa, informe e buia che esisteva prima della creazione.
Le immagini apocalittiche usate da Gesรน non si riferiscono a esplosioni di astri, a scontri catastrofici di stelle e pianeti, ma parlano di ciรฒ che accade oggi. ร nel nostro mondo che diviene impossibile vivere: si commettono soprusi e ingiustizie, ci sono odio, violenze, guerre, condizioni disumane, la natura stessa viene distrutta dallo sfruttamento sconsiderato delle risorse ed anche i ritmi dei tempi e delle stagioni non sono piรน regolari.
Angosciati gli uomini si chiedono: cosa accadrร ? Dove andremo a finire?
Ecco la paura. Di fronte al male che li sovrasta e che non riescono a controllare gli uomini sanno solo spaventarsi e tremare: โGli uomini moriranno per la paura e per lโattesa di ciรฒ che dovrร accadere sulla terraโ โ dice il Vangelo di oggi (v.26).
ร il terrore che gli uomini provano di fronte ai disastri che hanno provocato con il rifiuto di ogni legge etica, con il disprezzo dei valori piรน sacri, con la perdita di tutti i punti di riferimento morale.
La storia dellโumanitร รจ dunque avviata verso una ineluttabile catastrofe?
No โ assicura Gesรน (ed รจ questo il messaggio centrale del brano) โ ma piuttosto verso una nuova creazione. Ove si scorgono segni del disordine provocato dal peccato, lรฌ va atteso il Figlio dellโuomo con potenza e gloria grande. La sua forza farร nascere dal caos un mondo nuovo (v.27).
Il pericolo da cui Gesรน vuole mettere in guardia รจ la paura e lo scoraggiamento di fronte al male. Egli invita ad aprire il cuore alla speranza: il mondo dominato dallโingiustizia, dalla cattiveria, dallโegoismo, dallโarroganza รจ giunto alla fine e ne รจ giร spuntato uno nuovo.
Che fare nellโattesa? (v. 28).
Anche se il caos che ancora esiste รจ spaventoso, il discepolo non si abbatte. Non si china come gli altri uomini piegati dallโangoscia, โtramortiti dalla pauraโ. Si alza e leva il capo. Non si aspetta un intervento prodigioso di Dio, non si culla nella vana speranza che qualcosa possa improvvisamente cambiare per qualche inattesa coincidenza preordinata dal cielo.
Il mondo nuovo puรฒ nascere da qualunque situazione caotica, basta lasciare operare la parola di Dio, come รจ accaduto allโinizio della creazione.
Quante persone vediamo camminare โcurveโ, oppresse dal dolore e dalle disavventure, rattrappite dalla paura. Non hanno la forza di risollevare il capo perchรฉ hanno perso ogni speranza: la moglie abbandonata dal marito, i genitori delusi dalle scelte dei figli, il professionista rovinato dallโinvidia dei colleghi, gli uomini vittime dellโodio e della violenza, le persone che si sentono in balia dei loro istintiโฆ
Il Vangelo di oggi invita tutti a โlevare il capoโ. Non cโรจ caos da cui Dio non possa ricavare un mondo nuovo e meraviglioso. Questo mondo nasce nellโistante stesso in cui si permette a Dio di realizzare il suo Avvento nella nostra vita.
Di fronte alle forze del male che sembrano sempre avere la meglio, oltre allo scoraggiamento cโรจ il pericolo della fuga, della ricerca di palliativi, delle soluzioni fasulle (vv.34-35).
Luca โ che forse ha sottโocchio il comportamento di alcuni cristiani delle sue comunitร โ li elenca in modo crudo. Accenna anzitutto alle crapule, alle sbevazzate. Sono il simbolo di tutte le dissolutezze, di tutte le evasioni e le dissipazioni mediante le quali cerchiamo di anestetizzare le delusioni e i fallimenti. Queste evasioni sono โun laccioโ (v.35), una trappola in cui molte persone cadono, restano impigliate senza riuscire piรน ad andare incontro al Signore che viene.
Come rimanere svegli, attenti, pronti a cogliere il momento e il luogo in cui il Signore viene? ร molto facile confondersi, ingannarsi, aspettarlo dove egli non viene e precludergli invece la strada dove egli desidera entrare (nelle nostre cattive abitudini, nel nostro attaccamento ai beni di questo mondo, nei nostri progetti di grandezzaโฆ).
Cโรจ un solo modo per rimanere vigilanti: pregare (v.36). La preghiera โ dice Gesรน โ avrร due effetti: darร la forza di โsfuggire a tutte quelle cose che stanno per accadereโ, cioรจ, ci farร vedere con lo sguardo di Dio tutti gli avvenimenti e impedirร che veniamo colti dalla paura. Nulla ci spaventerร perchรฉ sapremo cogliere in ogni evento โ lieto, triste e anche drammatico โ il Signore che viene, che viene per farci crescere, per farci maturare, per avvicinarci a lui.
La preghiera ci permetterร anche di stare in piedi, cioรจ, di attendere senza timore il Figlio dellโuomo. Ci renderร pronti ad accoglierlo e a partire con lui verso quegli spazi di libertร dove egli ci vuole condurre.
ร la preghiera che libera dalla mentalitร corrotta di questo mondo, che fa assaporare e gustare il giudizio di Dio sulla storia e che avvicina allโuomo.