Attraversare il buio
Quante volte la vita ci fa passare attraverso momenti bui, momenti di oscuritร ? Persino dal punto di visto meteorologico, la terra attraversa un tempo nel quale le tenebre si infittiscono, la notte si allunga. Sono quei momenti della vita in cui facciamo piรน fatica a sperare, momenti in cui ci prende la sfiducia e la rassegnazione.
A volte accade persino che vengano meno i nostri punti di riferimento: ยซle potenze dei cieli saranno sconvolteยป dice il Vangelo (Lc 21,26), come se il cielo non fosse piรน leggibile, come se le lettere della pagina di un libro improvvisamente si mescolassero. ร, a ben guardare, unโimmagine che ricorda il caos primordiale, come se lโopera della creazione voluta da Dio fosse improvvisamente messa in disordine. In effetti รจ proprio questo che il male compie nella nostra storia: il male disfa, crea confusione, mescola le lettere per impedirci di leggere la bontร del Creatore.
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La promessa
Il tempo di Avvento inizia dunque con una promessa che si rinnova: la liturgia ci ricorda infatti che proprio nei tempi bui, nei tempi di confusione e sconvolgimento, il Signore continua a venire nella nostra storia personale e comunitaria! LโAvvento ci ricorda infatti che il Signore รจ giร venuto (ventum) verso (ad) di noi e continua a venire incontro a noi fino alla fine dei tempi.
Sentiamo perciรฒ, sebbene nella notte, la promessa di Gesรน: sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo (Mt 28,20). Non a caso, il testo di Geremia che leggiamo in questa domenica ci parla proprio di una promessa di bene che Dio vuole realizzare: ยซEcco, verranno giorni โ oracolo del Signore โ nei quali io realizzerรฒ le promesse di bene che ho fatto alla casa dโIsraele e alla casa di Giudaยป (Ger 33,14).
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Vegliare nella notte
Tra la promessa e il suo compimento, perรฒ, cโรจ la notte! ร questa la sfida della nostra vita. E il modo in cui rimaniamo nella notte svela noi stessi, dice chi siamo e quale relazione abbiamo con colui che aspettiamo. Il modo in cui vegliamo nella notte rivela quanto ci fidiamo di colui che ci ha promesso di tornare. Lโamato attende nella notte perchรฉ sa nel cuore che lโamante tornerร . Dio ci chiede di aspettarlo proprio come la sposa del Cantico dei Cantici, ci chiede di cercarlo nella notte.
Il cuore e la preghiera
Vegliare non รจ facile, perchรฉ facilmente il nostro cuore diventa pesante (ยซi vostri cuori non si appesantiscanoยป, Lc 21,34). Il cuore diventa pesante quando ci scoraggiamo, quando perdiamo la pazienza di aspettare e proviamo a trovare da soli possibili soluzioni, il cuore diventa pesante quando ci rassegniamo e cominciamo a nutrire pensieri desolanti che ci tolgono energia e non ci aiutano ad andare avanti.
Per questo Gesรน ci invita a vivere lโattesa vigilante nella preghiera. La preghiera รจ infatti il luogo della relazione con Dio. Possiamo facilmente intravvedere in queste indicazioni quelle che Gesรน darร a Pietro, Giacomo e Giovanni nel Getsemani: pregate per non cadere in tentazione (Mt 26,41); si addormentarono perchรฉ i loro cuori erano pesanti (Lc 22,46).
Lโesperienza della notte รจ in qualche modo sempre quella del Getsemani. In quella notte Gesรน รจ rimasto nella relazione con il Padre. Per questo, quando la tentazione รจ arrivata, la tentazione della solitudine e dello sconforto, non lโha vinto.
Attesa attiva
Se dunque cโรจ una dimensione di passivitร nellโattesa โ in quanto aspettiamo colui che ci libera, senza lโillusione di liberarci da soli โ dโaltra parte questa attesa รจ anche fortemente attiva, perchรฉ si tratta di alimentare la relazione con Dio e combattere i pensieri che ci gettano nello sconforto e nella rassegnazione. Il Signore infatti verrร ancora e metterร in ordine le lettere che il male ha sconvolto e allora potremo anche rileggere e comprendere quello che abbiamo vissuto.
Leggersi dentro
- Quale spazio ha la preghiera nella tua vita quando attraversi momenti bui?
- Riesci a fidarti di Dio mentre sei nella notte?
Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte