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Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 28 Novembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 21,20-28

โ€œAlzatevi: la vostra liberazione รจ vicina!โ€

Il brano di oggi si apre in modo angosciante sulla rovina del nostro mondo, in particolare sulla rovina di Gerusalemme: la distruzione del tempio che รจ giร  avvenuta ai tempi in cui lโ€™evangelista Luca scrive il suo Vangelo. Gesรน continua il discorso precedente dove aveva invitato i suoi discepoli a non lasciarsi ingannare da segni che interpretati superficialmente, senza ricordare le sue parole e le tante parole della Scrittura, porterebbero solo alla disperazione. Gesรน lo aveva detto con forza: non temete la morte; e non temere la morte รจ possibile solo nellโ€™abbandono fiducioso al Signore.

Tornano in mente le parole del profeta Michea che dicevano: โ€œPerchรฉ gridi cosรฌ forte? Non cโ€™รจ forse il re con te?โ€ (Mi 4,1). Il nostro cuore grida come se Dio non ci avesse da tempo voluti, cercati, amati e soccorsi. Le cose cambiano solo se riconosciamo, da oggi, che il nostro Re, il nostro Salvatore รจ con noi, se crediamo, e lo dimostriamo con la nostra vita, alla vicinanza di Dio su cui possiamo contare. Altrimenti ci resta solo la paura, il senso di colpa, lโ€™angoscia. 

Gli eventi catastrofici, le guerre fanno parte delle nostre storie, non avvengono certo una sola volta nel tempo, ma questi eventi non sono lโ€™ultima parola sulla storia. Continueranno finchรฉ ci sarร  il tempo, ma โ€œnon รจ subito la fineโ€ (Lc 21,9) e non sono la sentenza conclusiva di condanna per la nostra umanitร . 

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Lโ€™evangelista Luca รจ piรน attento alle reazioni degli uomini, alle nostre reazioni nei confronti della storia anzichรฉ ai segni stessi. Il dramma รจ un dramma umano. Gli uomini moriranno ancor prima di essere colpiti, moriranno per la paura e l’attesa di quello che puรฒ succedere. Bloccati nei loro pensieri e quindi nel loro agire, dove la certezza รจ che le cose non potranno che peggiorare.

E Gesรน insiste, si rivolge ora ai credenti, ai suoi discepoli lasciando loro comprendere: potete leggere altrimenti questi segni. Vengono ripresi gli eventi apocalittici, ma questi rimandano allโ€™evento cruciale della croce. La vera vita passa dalla morte.

Gesรน ha vinto la morte con la sua stessa morte in croce che รจ proprio lโ€™inizio di una nuova vita di cui aspettiamo il compimento. Questo brano precede il racconto evangelico della passione che noi lettori conosciamo. La nostra liberazione รจ vicina e sarร  liberazione per tutta lโ€™umanitร .

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Abbiamo visto la sua โ€œgloriaโ€ quando si รจ consegnato per noi alla morte. Tutto questo brano ci invita a resistere alla disperazione, a vivere oggi dimostrando con la nostra vita, ognuno con la sua vocazione, con i nostri semplici gesti e le nostre parole che crediamo veramente e aspettiamo il ritorno del Signore, crediamo alla sua giustizia che diventa misericordia per tutti: questo รจ il suo grande desiderio. E con il Signore desideriamo che questo amore, rivelato nella croce, sia riconosciuto da tutta lโ€™umanitร .

La venuta del Figlio dellโ€™uomo non รจ qualcosa di cui dobbiamo avere timore, รจ il compimento, รจ lโ€™incontro con il Signore della nostre vite e delle nostre storie.

รˆ un brano di grande attualitร , in questo momento in cui รจ facile abbandonarsi al pessimismo, alla rassegnazione al male che vediamo cosรฌ potente. Ma la Parola di Dio continua a guidarci e la Bibbia รจ davvero un libro su di noi, ci indica la direzione da seguire e ci racconta il sogno di Dio di averci con lui, tutti insieme.

sorella Margherita

Per gentile concessione del Monastero di Bose.

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