Pace e bene cari fratelli e sorelle, con questa domenica si conclude l’anno liturgico. Contempliamo Cristo di fronte a Pilato, che ci consegna un Regno d’amore, di giustizia e veritร . A noi accoglierlo e uniti a Lui, viverlo!
La solennitร di Cristo Re dellโuniverso ci ricorda la regalitร , la signoria del Signore Gesรน sul creato, sul tempo e sulla storia. Non siamo in cammino verso il nulla: Cristo รจ il vero Re, che governa con bontร eccellente ogni cosa, verso il quale tutto tende e nel quale tutto troverร compimento. Come dice splendidamente il libro della Sapienza: ยซDio conserva e governa con la sua provvidenza tutto ciรฒ che ha creato, essa si estende da un confine all’altro con forza, governa con bontร eccellente ogni cosaยป (Sap 8,1). Perciรฒ siamo chiamati a volgerci a lui in atteggiamento di adorazione, di lode, di ringraziamento, chiedendo perdono e rinnovamento del cuore.
Il Vangelo di oggi รจ tratto dallโinterrogatorio di Pilato a Gesรน durante la passione. ร un brano incisivo, significativo, dove man mano emerge la grandezza, la regalitร di Cristo. Alle domande di Pilato Gesรน risponde affermando di essere re ma non di questo mondo: ยซse il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non รจ di quaggiรนยป.
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Gesรน chiarisce da subito di non avere alcuna ambizione politica, economica o militare e che il suo modo di regnare non ha nulla a che fare con la violenza, con lโuso delle armi o della manipolazione della coscienza. Se ci pensiamo, i regni, secondo la logica del mondo, si basano sul criterio del piรน forte; quante volte si usa il potere in modo oppressivo, e i potenti pensano di dominare schiacciando gli avversari. Si combatte per primeggiare o per accaparrare con la violenza i beni degli altri.
Quante volte, purtroppo, questa logica intacca e rovina le nostre relazioni; la โlegge del piรน forteโ sembra far da padrona, dalle semplici discussioni familiari, dove anzichรฉ ascoltarsi e cercare insieme la veritร , si cerca di abbattere lโaltro con insulti e battute, fino ai rapporti lavorativi e politici (basti pensare alle guerre in atto, per la fine delle quali non dobbiamo stancarci di pregare).
Il regno di Dio, invece, โfunzionaโ secondo parametri diversi. Infatti, subito dopo, Gesรน precisa di essere un Re diverso da come lo si aspetterebbe, chiarendo: ยซTu lo dici: io sono re. Per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ della veritร , ascolta la mia voceโ.
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Ci chiediamo: ยซMa qual รจ la veritร che Cristo รจ venuto a testimoniare nel mondo?ยป. Lโintera sua esistenza rivela che Dio รจ amore: รจ questa dunque la veritร a cui Egli ha reso piena testimonianza con la sua parola, i suoi gesti e atteggiamenti, i suoi incontri, la sua misericordia e il suo perdono fino alla sua consegna totale sulla croce.
Sรฌ, la croce รจ il โtronoโ dal quale Cristo ha manifestato la suprema regalitร di Dio Amore, dove ci รจ possibile vedere che la sua regalitร รจ unica, si distingue da tutte le regalitร terrene. Non รจ un potere tra i poteri di questo mondo, in concorrenza con loro. Il regno di Gesรน รจ altro: non รจ dominio, ma servizio a tutti quale โregno di veritร e di vita, regno di santitร e di grazia, regno di giustizia, di amore e di paceโ nei cuori e nel mondo!
Cristo Re non si impone, ma si propone alla nostra libertร ; non ci conquista, ma ci attrae con il suo amore e la sua tenerezza; non ci domina, ma ci serve con i suoi doni. Egli non incute paura. Bussa alla porta del cuore e della mente di ciascuno e, dove puรฒ entrare, apporta misericordia, pace e gioia! Questo รจ il modo di regnare di Cristo!
Il suo regno non cresce attraverso il proselitismo ma per contagio, il contagio della testimonianza, del nostro impegno nel rinnovamento della vita personale, famigliare, sociale, per costruire un mondo piรน giusto e fraterno, nella sequela di Cristo.
Ognuno di noi puรฒ farsi queste domande: come cresce dentro di me il regno di Dio? Come servo gli altri? Come sono a disposizione degli altri con le opere di caritร , di condivisione, di solidarietร ?ยป (card. Antonio Marto).
Chiediamo al Signore che questa solennitร ci aiuti a purificare ulteriormente lโidea che abbiamo di Lui, e ad accogliere e vivere secondo la sua signoria, perchรฉ liberati dal peccato, possiamo costruire attorno a noi un โregno dโamore, di giustizia e di paceโ.