Cari bambini e bambine, ragazzi e ragazze, ben trovati.
La Parola di questa domenica รจ tanto importante quanto รจ lungo il suo titolo: โNostro Signore Gesรน Cristo Re dellโuniversoโ. Per capire di cosa stiamo parlando, dobbiamo iniziare analizzando parola per parola questa frase: stiamo dicendo che Gesรน, quello nato nella terra di Betlemme e cresciuto a Nazareth, e di cui sappiamo che รจ risorto, รจ anche il Cristo, cioรจ colui che Dio ha scelto. Il Figlio di Dio รจ lโunico che poteva portarci tutto il suo amore, ma questo Gesรน Cristo รจ il Nostro Signore, cioรจ Colui dal quale dipende tutta la nostra vita dal principio alla fine, lโunico che ha potere su di noi.
Ma Lui รจ anche re dellโuniverso, cioรจ la sua potenza non รจ limitata su di noi ma si estende su tutto, sullโinfinitร della vita: immaginate le stelle, i pianeti e i diversi sistemi solari, anche quelli che noi non abbiamo ancora scoperto, ogni singola forma di vita presente nellโuniverso, ogni particella di luce, ogni pezzetto di buio. ร tutto incredibilmente Suo. Tutto gli appartiene. Ma se tutto รจ straordinariamente Suo, vuol dire che nulla di esterno a noi puรฒ, in qualche modo, avere il potere di toccarci, di ferirci o di farci del male.
- Pubblicitร -
Non importa che tipo di ruolo abbiamo noi o gli altri. Non importa quanti successi riusciamo ad ottenere nei luoghi in cui viviamo, a scuola, nello sport o nella famiglia. Non importa se qualcuno ci vuole fare qualche prepotenza. Lโunica cosa che importa davvero รจ che la nostra vita รจ nelle mani del Figlio di Dio, e basta! Solo Lui ha la prima e lโultima parola su di noi.
Se dunque noi apparteniamo a Lui, gli altri come possono toccarci? Quelle cose che noi consideriamo sfortune, come possono farci del male? Non รจ che forse, invece, sono unโoccasione per sperimentare in prima persona proprio la potenza di Gesรน Cristo? Per rispondere a questa domanda dobbiamo andare a capire cosa ci dicono le letture.
La Prima Lettura รจ tratta dal libro del profeta Daniele e parla della venuta di Cristo. La descrive. Ci spiega come sarร . La cosa che salta subito allโocchio รจ che Gesรน viene descritto come qualcuno di โsimile al figlio dโuomoโ, cioรจ, ci dice chiaramente che questo Salvatore, che deve venire, รจ simile a qualsiasi altro essere umano.
- Pubblicitร -
Non ci dobbiamo aspettare un supereroe della Marvel che faccia piazza pulita dei nostri problemi, cosa che effettivamente le persone dellโepoca di Gesรน si aspettavano, ma qualcuno di simile a noi. Simile, non uguale, perchรฉ Gesรน non ha mai peccato. Perรฒ non ci dobbiamo far scoraggiare nรฉ dal fatto che questo uomo non abbia particolari superpoteri, nรฉ dal fatto che al nostro contrario non pecchi.
Piuttosto ci dobbiamo concentrare sul termine โsimileโ. Gesรน รจ simile a noi. Gesรน ha pianto come noi piangiamo, ha giocato come noi abbiamo giocato, ha avuto bisogno della sua mamma e del suo papร , dei suoi amici, รจ stato felice e si รจ sentito solo, esattamente come noi. Lโunica differenza รจ che Lui ha scelto di vivere in questo modo: ci ha amato talmente tanto che ha voluto vivere unโesistenza quanto piรน possibile simile alla nostra.
Quindi non siamo lontani, ma siamo molto piรน vicini di quello che possiamo immaginare. Con la Seconda Lettura, invece, dobbiamo fare molta attenzione. ร tratta dal libro dellโApocalisse, lโultimo libro della Bibbia. Un libro che per tanto tempo รจ stato mal compreso, infatti per molto tempo si รจ pensato che raccontasse la fine del mondo.
Invece racconta quello che giร รจ successo, solo in una forma un poโ diversa, quasi come fosse una poesia. Nel testo di questa domenica si legge che Gesรน deve tornare e che coloro che lโaspettano sono quelle persone che โhanno lavato le loro vesti nel Suo sangueโ. Non so voi, ma letta cosรฌ a me fa un poโ impressione lโidea di lavare degli abiti nel sangue di qualcuno, ma soprattutto questa frase ha dellโassurdo, perchรฉ si dice che lavandole in quel sangue, le vesti sono diventate bianchissime.
ร chiaro che non ha senso. Allora dobbiamo capire a cosa fa riferimento. Lasciamo un attimo da parte questa frase: la riprenderemo tra un poโ. Ora pensiamo al fatto che Gesรน รจ venuto una prima volta nel mondo (e infatti a Natale festeggeremo proprio questo), ma sappiamo anche che deve tornare.
Bene, nel frattempo che si fa? Aspettiamo? Facciamo quello che vogliamo? Queste domande se le sono poste anche i primi cristiani. Lo stesso San Paolo ha educato le sue comunitร a vivere in modo cristiano, a dare senso ai propri giorni, senza stare con le mani in mano.
Ebbene: anche noi dobbiamo imparare a capire cosa fare oggi. Il presente infatti รจ lโunico tempo che ci appartiene. ร il tempo dellโamore. Questo รจ il tempo della Chiesa guidata dallo Spirito Santo. Quelli che โhan lavato le vesti e le ha rese candite nel sangue dellโAgnelloโ, infatti, siamo noi, รจ la Chiesa.
AUTORE: Cristina Pettinari
FONTE: Omelie.org
SITO WEB: https://www.omelie.org