Vangelo del giorno e breve commento a cura di Don Francesco Cristofaro.
Servo buono
Trascrizione automatica (non rivista) generata da Youtube e “corretta” tramite IA.
Sia lodato Gesรน Cristo.
Siamo giunti al 20 di novembre e il Vangelo di questo giorno sembra avere in sรฉ un tono duro da parte di Gesรน, un tono che ha il sapore della punizione. Ma ve lo dico giร fin da subito: non รจ duro il tono di Gesรน e non si tratta di punizione. ร errato il modo di porsi di alcuni uomini nei confronti di Dio. Ma voglio subito leggervi la pagina del Vangelo e commentarla insieme.
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Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Dal Vangelo di Luca, siamo al capitolo 19, versetti 11-28:
“In quel tempo, Gesรน disse una parabola perchรฉ era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. Disse dunque: ‘Un uomo di nobile famiglia partรฌ per un paese lontano per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnรฒ loro dieci monete d’oro, dicendo: Fatele fruttare fino al mio ritorno. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi.
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Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornรฒ e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentรฒ il primo e disse: Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci. Gli disse: Bene, servo buono! Perchรฉ ti sei mostrato fedele nel poco, avrai il potere sopra dieci cittร . Poi si presentรฒ il secondo e disse: Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque. Anche a questo disse: Tu pure sarai a capo di cinque cittร .
Venne poi anche un altro e disse: Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto. Avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato. Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato. Perchรฉ allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi. Disse poi ai presenti: Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci. Gli risposero: Signore, ne ha giร dieci! Io vi dico: A chi ha sarร dato; invece, a chi non ha, sarร tolto anche quello che ha. E quei miei nemici che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me.’
Dette queste cose, Gesรน camminava davanti a tutti, salendo verso Gerusalemme. Parola del Signore.”
Ecco, questo uomo di nobile famiglia รจ Gesรน, sceso sulla terra, venuto a regnare, venuto a portarci il suo regno di luce, di pace, di amore. Coloro che accolgono Cristo, con lui camminano; ma coloro che lo rifiutano, stanno lontani. E molti hanno rifiutato Cristo, e molti oggi continuano a rifiutare Cristo. Ed ecco, allora, abbiamo visto: tu mi hai dato una moneta, ne ha fruttate dieci. Bene, sarai a capo di dieci cittร .
Gesรน รจ giusto: ciรฒ che tu gli dai, ti istituisce moltiplicato. Ma anche a quello che non aveva fatto fruttare, le sue stesse parole lo condannano. Non รจ Gesรน che ci condanna per aver fatto una cosa o un’altra; non รจ Gesรน che ci punisce per aver fatto una cosa o un’altra. Siamo noi che ci poniamo nell’atteggiamento di coloro che desiderano essere salvati dal Signore. Lui ci ha detto una parola e ci ha detto che lo possiamo fare. Se noi scegliamo di non farlo, se noi scegliamo di non vivere quella parola, siamo noi che scegliamo di metterci fuori di Cristo. Non รจ Cristo che ci mette fuori da se stesso.
Ognuno รจ responsabile di ciรฒ che dice, ognuno รจ responsabile di ciรฒ che fa o non fa. Io vi voglio dire una cosa soltanto, cari fratelli e sorelle: Cristo non ci condanna. La sua parola รจ vera. Noi possiamo essere fragili nel cammino, possiamo cadere perchรฉ siamo fragili, perchรฉ non ce l’abbiamo fatta, ma non perchรฉ non abbiamo voluto farcela. E il Signore, quando vede la nostra fragilitร , sempre ci rialza. Ma quando si sceglie con il cuore, di proposito, di combattere il Signore, di non seguirlo e di dichiararsi contro di lui, il Signore non puรฒ fare niente.
E allora non dite: “Il Signore mi ha condannato.” No, piuttosto dite: “Io mi sono condannato.” Ma io so che voi che ascoltate questo video vi impegnate ogni giorno ad amare il Signore, e statene certi che il Signore non vi abbandonerร .
Buon cammino.
AUTORE: Don Francesco Cristofaro