Come annunciato domenica scorsa, oggi celebriamo la solennitร di Cristo Gesรน, Re dellโUniverso, domenica che conclude il cammino liturgico iniziato nella I domenica di Avvento. Questa domenica, dunque, conclude il cammino iniziato e mi ricorda che un giorno โ quando Dio vorrร โ la mia vita in questo mondo si concluderร , unica possibilitร per varcare la porta della Casa del Padre.
Stare con Dio Padre รจ possibile grazie a Gesรน, nostro Re, che รจ morto ed รจ risorto: Lui รจ il nostro Signore, la nostra Via, Veritร e Vita. Lui โ ci ricorda la I lettura tratta dal libro di Daniele โ giungerร โCon le nubi del cieloโฆ – perchรฉ – a Lui furono dati potere, gloria e regnoโฆ e il suo regno รจ un regno eterno, che non finirร maiโ. A questa Parola la liturgia ci fa rispondere cantando le parole del salmo 93: โIl Signore regna, si riveste di maestร โฆ si cinge di forzaโฆ In Lui รจ stabile il mondoโ (salmo). Perchรฉ solo il Signore Gesรน โ fa eco il libro dellโApocalisse โ รจ โColui che ci ama, che ci ha liberati dai nostri peccatiโฆanche quelli che lo trafisseroโฆ si batteranno il pettoโ (II lettura).
Veniamo cosรฌ al testo del vangelo.
v. 33b: ยซPilato disse a Gesรน: โSei tu il re dei Giudei?โ. Gesรน rispose: โDici questo da te oppure altri ti hanno parlato di me?โ.
Non รจ la prima volta che Gesรน viene indicato quale Re: pensiamo a quando Andrea dice a suo fratello Simone dโaver trovato il Messia o nellโincontro con Natanaele, Gv 1,41-49; quando Giovanni Battista rende testimonianza al Cristo, Gv 3,28; quando la gente, di fronte alla libertร con la quale Gesรน predica, pensa che anche le autoritร lo abbiano riconosciuto come Cristo, Gv 7,26ss; dopo la moltiplicazione dei pani, quando la gente vuole farlo re, Gv 6,14ssโฆ Solo per citare alcuni brani.
- Pubblicitร -
Pilato, dunque, interroga Gesรน chiedendogli se รจ vera lโaccusa che gli viene mossa. Il processo giudaico prevedeva la presenza di testimoni a favore o contro lโimputato, quello romano si basava fondamentalmente sul suo interrogatorio da parte del giudice; in questo caso assistiamo ad un intenso faccia a faccia tra i due, che dialogano sul tema della regalitร . Durante il processo il termine โreโ compare 12 volte, a dimostrazione di quanto questo sia centrale nel dibattimento. E la cosa si fa ancora piรน interessante se andiamo a rileggere il capo dโaccusa per cui Gesรน รจ stato arrestato e portato da Pilato: โEโ un malfattoreโ (Gv 18,30).
I capi del popolo, quindi, non accettano che Gesรน venga โetichettatoโ con il titolo di re, e lo si capirร anche quando Pilato lo farร scrivere sulla tavoletta da mettere sulla croce con i capi dโaccusa. Loro protesteranno e Pilato reagirร dicendo: โCiรฒ che ho scritto, ho scrittoโ (Gv 19,22). Ma fin dallโingresso in questo mondo Gesรน si รจ scontrato con questa realtร : basti ricordare i magi che cercano il re a palazzo e poi vanno a Betlemme ed Erode, saputa la cosa, farร strage degli innocenti, dei bambini, perchรฉ uno solo puรฒ essere il re (cfr Mt 2,7ss; solo davanti a un re ci puรฒ inginocchiare, cfr Dn 3, i tre giovani che rifiutano di inginocchiarsi di fronte a Nabucodonosor).
Ma Gesรน mostrerร la sua regalitร in altro modo, alzandosi da tavola, togliendosi le vesti e lavando i piedi ai discepoli (Gv 13). Solo cosรฌ Gesรน accetta di essere Signore e Re.
- Pubblicitร -
v.34-36: Pilato disse: โSono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?โ. Rispose Gesรน: โIl mio regno non รจ di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non รจ di quaggiรนโ.
Con la sua risposta Gesรน chiede a Pilato di riflettere, se lโaccusa viene da lui o dagli altri. Sembra quasi sentire risuonare la domanda di Gesรน ai discepoli: โChi dice la gente che io sia?… E per voi chi sono io?โ (cfr Mc 8,27ss). Pilato viene dunque invitato da Gesรน a prendere posizione in prima persona nei suoi confronti, ma lui reagisce con unโaltra domanda, alla quale Gesรน dichiara di non essere di questo mondo.
Il suo essere re lo ha spiegato: รจ un re diverso dagli altri (1Sam 8,1, Samuele indica Saul come re); รจ un re che non fa il tiranno (cfr Mc 10,42), non ama farsi chiamare benefattore (cfr Lc 22,25), รจ il re promesso da Dio alla discendenza di Davide (2Sam 7,8ss). La regalitร di Gesรน non รจ basata sulla forza โ infatti i suoi servitori non sono intervenuti โ ma sulla pazienza: egli รจ pastore che si sacrifica per le sue pecore, che non scappa (cfr Gv 10).
v 37: โAllora Pilato gli disse. โdunque tu sei re?โ. Rispose Gesรน: โTu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร , ascolta la mia voceโ.
Pilato domanda nuovamente a Gesรน se รจ re. Gesรน risponde dichiarando esplicitamente di essere re, e di essere testimone della veritร . La regalitร di Gesรน รจ a servizio della libertร di coloro che riconoscono in Gesรน il Signore, il Re.
Come accennato allโinizio di questa riflessione, la solennitร con la quale si conclude lโanno liturgico ci suggerisce verso dove รจ indirizzato il cammino della vita, espresso in miniatura nellโarco dellโanno liturgico: verso Gesรน, nostro Signore e Re, il quale cโintroduce nella Casa del Padre. Ma solo nella misura che ci lasciamo da Lui educare, impareremo a vivere secondo la logica della sua regalitร , cosรฌ diversa da quella del mondo. Una regalitร , quella di Gesรน, che non mira a conquistare territori, ma cuori. Non con la forza, ma per attrazione. E per far questo, lโunico mezzo รจ la Parola: โLa Veritร vi renderร liberiโ (Gv 8,32).
Pilato resta prigioniero delle sue paure, del giudizio altrui, dei suoi calcoliโฆ che in fondo sono le paure, i giudizi e i calcoli di molti di noi. Perchรฉ nรฉ io nรฉ ciascuno di noi, credo, abbiamo capito fino in fondo la grandezza del Signore Gesรน, la sua โpretesaโ di essere lโunico nostro Re. Rischiamo ancora oggi dโinchinarci di fronte alla logica del mondo, di cedere di fronte alle lusinghe che ci vengono proposte. Anche noi rischiamo ogni giorno di seguire criteri ben diversi da quelli del vangelo, a tal punto che tornano sempre attuali e puntuali le parole di Gesรน a Pietro: ยซLungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perchรฉ non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!ยป (Mc 8,27ss).
Perchรฉ la saggezza umana รจ dettata da prudenza, da spirito di conservazione, da egoismo, da mancanza di slancio di generositร . Preferiamo trovare continui compromessi, annacquare il vangelo talmente tanto da perdere di vista il Signore Gesรน e la sua volontร , arrivando a preferire anche noi a Gesรน il โBarabbaโ di turno (cfr Mt 27,15ss).
Come dicevamo domenica scorsa, durante questo cammino abbiamo cercato di lasciarci amare dal Signore? Abbiamo cercato di conoscerlo di piรน? Dโimparare a scegliere quanto Lui stesso ci ha indicato e insegnato pur di โfare un passo avanti verso le cose del Padre del cieloโ?
Pur con tutte le nostre fatiche e resistenze, credo che tutti noi lo abbiamo fatto, perchรฉ riconosciamo che quel fuoco dโamore che cโรจ in noi (Ger 20,7-9) ci dice che Gesรน รจ Veritร , รจ Vita. Abbiamo compreso che la sua Parola รจ molto diversa dalle parole di quanti ogni giorno pretendono di essere nostri re: parole di uomini, parole di morte. E allora, ancora una volta, davanti a Lui scegliamo e affermiamo di voler essere suoi discepoli. Suoi. E solo Suoi.
Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.