โDal fico imparate questa parabola: quando giร il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che lโestate รจ vicina; cosรฌ anche voi, quando vedete accadere queste cose, sappiate che egli รจ vicino, alle porteโฆโ
Una parola difficile e ultima di Gesรน ai suoi: la nostra storia non รจ un vagare senza orizzonte ma รจ indirizzata verso un futuro di speranza. Non si procede verso la fine, ma la fine รจ germoglio e inizio di qualcosa di nuovo in modo inedito. Ed รจ vicinanza di qualcuno che sta alla porta. Nella fine sta lโinizio di un incontro.
Gesรน promette ai suoi un ritorno โโฆ sappiate che egli รจ vicino, alle porteโฆโ: il futuro per chi accoglie la promessa di Gesรน, assume i contorni di un av-venire in cui al centro sta la presenza del Vivente che guida ad un incontro nuovo di comunione. La figura del Figlio dellโuomo, tratta dal libro di Daniele, familiare ai contemporanei di Gesรน come figura in rapporto ai tempi ultimi, fa da sfondo a queste affermazioni.
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Ai suoi Gesรน lascia unโaltra importante indicazione: il tempo รจ orizzonte che avrร una conclusione con un esito di nuovo inizio. E sin da ora si possono scorgere i segni, i germogli di questo approdo finale, di questa fioritura. Sono i gesti dei piccoli che sperano e si affidano, e sono i segni della vicinanza di Dio presente come piccolo seme nella terra che sta crescendo nonostante ogni contraddizione.
Sono i segni disseminati nel quotidiano e nella storia che richiamano ad una attenzione e ad una fatica di accoglienza per lasciare loro spazio e per custodirli. Lโesempio del fico รจ indicativo di questo: โquando il suo ramo si fa tenero e mette le foglie voi sapete che lโestate รจ vicinaโฆโ.
Se nella nostra storia, nel tempo del nostro vivere ci sono segni della presenza di colui che viene (e viene in ogni tempo e in ogni luogo), si tratta di imparare a scrutare i โsegni dei tempiโ. Il tempo che viviamo รจ giร un tempo salvato anche se la malvagitร umana e tante forze contrastano il crescere di questo piccolo seme del regno.
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Il regno si identifica con la presenza stessa di Gesรน che segna la storia umana e inaugura un nuovo modo di stare insieme, nella ricerca della fraternitร , nel servizio ai volti, nella custodia della creazione come dono in cui si risponde alla chiamata di Dio e si incontra la sua presenza vicina. Nostra responsabilitร รจ allora scorgere le luci che orientano il cammino pur tra le difficoltร : siamo chiamati a leggere questi segni come annuncio e promessa di presenza che sta oltre e giร si fa vicina lasciando spazio a tutti i segni di speranza.
Bella la annotazione di Ermes Ronchi: โGesรน dice parole dโangoscia, eppure educa alla speranza: se anche il cielo dovesse crollarti addosso, oltre i frantumi del cielo viene un Dio esperto dโamore. Se anche hai davanti un muro di tenebra, tendi le mani, oltre il muro dโombra una mano forte e sicura afferrerร la tua. Se anche il mondo ti crolla addossoโฆ
Nel cuore di molti sembra lievitare lo sgomento per il male che dilaga in forme nuove e antiche. Come reagire? Non con la fuga, ma rimanendo al proprio posto, per quanto umile esso sia, puntando gli occhi verso ยซcoloro che inducono alla giustiziaยป, come dice il profeta Daniele; verso il germoglio di speranza che spuntaโ (Ermes Ronchi)
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.