Pace e bene, questa domenica siamo chiamati a riflettere sulle “cose ultime”, e a riscoprire come tutto (noi compresi) sia in cammino verso il compimento, e che quel compimento ha un volto e un nome: Gesรน!
Siamo quasi alla conclusione dellโanno liturgico e Gesรน ci parla delle cose ultime, โescatologicheโ, relative alla fine. Chiariamoci: noi rischiamo di leggere questo Vangelo in modo catastrofista, come se il centro fosse una fantascientifica distruzione di tutto. Gesรน invece mette lโaccento sulla dimensione gloriosa, proprio per liberarci da questo affanno. Egli ci fa capire che quando tutto รจ sconvolto e sta per finire, proprio lรฌ arriva Lui per fare qualcosa di meraviglioso!
Gesรน nel Vangelo ci parla in primo luogo del compimento della sua vicenda personale: da una situazione di tribolazione, ovvero la sua passione e morte, si passa a una meravigliosa novitร , la sua risurrezione! Gli eventi descritti sono segno di un capovolgimento della sorte: รจ finito un mondo e se ne inaugura uno nuovo; รจ finito il mondo del male e della morte e inizia il mondo di Dio, il regno dellโamore! Teniamo conto che quando si parla di fine del mondo, noi pensiamo subito alla fine di tutto; ma nella Bibbia si ragiona con categorie diverse, piรน concrete. Spesso per fine del mondo si intende la fine di un mondo particolare, di unโepoca precisa, di una cultura.
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Poi Gesรน apre le nostre menti al compimento della storia e del cosmo intero, di cui non annuncia tanto la distruzione, quanto il compimento: alla fine dei tempi, quando tutto sta per distruggersi e finire, proprio lรฌ si vedrร il Signore glorioso venire sulle nubi per fare una cosa meravigliosa: trasfigurare tutto il creato e renderlo eterno, separando definitivamente il bene dal male. Non parliamo, dunque, della fine del mondo, ma del fine del mondo! Questo ci riempie di gioia e non ci deresponsabilizza in un vago: โvabbรจ che poi cโรจ il paradisoโ. Al contrario, ci impegna nella responsabilitร : sappiamo che il mondo di Dio รจ amore, giustizia, pace, libertร nella veritร e che alla fine tutti i germogli di bene saranno portati a compimento da Lui; dobbiamo dunque impegnarci per costruire ogni giorno un pezzetto di cielo in noi e fuori di noi!
Questo ci dice qualcosa di importante anche per la nostra esperienza quotidiana di Dio. Si รจ parlato di un tempo di tribolazione che porta al venir meno del sole e della luna: nella creazione questi astri sono posti da Dio per regolare il giorno e la notte; erano lโorologio degli antichi e rappresentano i punti di riferimento sicuri nella vita. Quando non cโรจ piรน il sole vuol dire che il tempo sta finendo, che i punti di riferimento stanno venendo meno.
Quante volte proprio quei momenti di tribolazione in cui sembra crollare tutto, in cui quelle cose che per noi erano fondamentali vengono meno, sono le nostre grandi occasioni per incontrare il Signore che ci viene incontro e far esperienza di Lui! La tribolazione puรฒ essere un luogo dove crollano le false certezze, dove uno inizia a chiedersi cosa vale e cosa no, dando piรน importanza a cose prima ritenute banali e viceversa. Dobbiamo imparare lโarte di valorizzare le situazioni della vita, guardando a ogni cosa come a un nuovo punto di partenza: questo รจ vivere in uno stato pasquale, in cui si va alla novitร , al compimento, anche attraverso rinunce e perdite che sono in realtร distacchi da qualcosa per passare a qualcosa di piรน grande: al Padre e al suo infinito amore.
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ร vero dunque: ยซCielo e terra passerannoยป. Quando la vita viene toccata e tutto traballa, io devo sapere a chi guardare, chi cโรจ dietro a tutto, chi รจ lโunico che resta, che รจ eterno, che mi sa parlare davvero, le cui parole non passano. Tutto passa, solo Dio resta! Dunque: cosa conta davvero? Conta avere una relazione vera con Lui, il solo che ci dร lโeternitร , che รจ piรน importante del sole, della luna, dei nostri progetti. Ricordiamolo: Dio ha sempre qualcosa di piรน grande da darci. Il problema non รจ se le cose finiscono, ma se stiamo passando alle cose nuove ed eterne!