La meta della nostra vita รจ l’eternitร .
don Mauro
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VERSO IL FUTURO
Guardando la storia si รจ tentati di credere che le cose non cambino mai. Gli uomini sono buoni e cattivi, fanno la guerra e la pace, costruiscono e distruggono. Nel mondo si sono succeduti molti governi, regni, imperi e stati; tutti hanno avuto un inizio, un periodo di gloria e poi si sono estinti.
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Anche nella Bibbia si dice (nel libro del Qoelet 1,9) che ciรฒ che รจ stato sarร e ciรฒ che si รจ fatto si rifarร ; non cโรจ niente di nuovo sotto il sole. Qual รจ allora il senso del futuro, se sembra che la storia sia un ciclo che si ripropone, come se fosse ripiegata su sรฉ stessa?
Cโรจ un evento che spezza questo circolo: la resurrezione di Cristo. Si tratta di qualcosa di unico, che non si ripeterร , che ha segnato in modo definitivo la vicenda del mondo. ร qualcosa che ci proietta oltre la storia, verso un futuro eterno, che trasforma lโapparente circolaritร in linearitร . Noi aspiriamo allโeternitร .
Questo evento ci fa vedere le cose da un nuovo punto di vista. Ci fa capire cosa abbia veramente valore. In altre parole, se lavoriamo soltanto per ottenere un futuro in termini umani, come puรฒ essere un buon patrimonio o la pensione, se cerchiamo la gloria del mondo, come la fama o il successo, alla nostra morte non avremo una sorte diversa dagli altri uomini. Qui nel nostro cimitero le ossa dei morti piรน illustri non si distinguono da quelle dei meno illustri.
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Io potrรฒ scrivere sulla mia lapide i miei titoli di studio o le mie cariche, ma che differenza fa se sono morto? Riflettere sulla nostra ultima destinazione ci aiuta a dare il giusto peso alle cose. ร importante dunque pensare in modo differente al nostro futuro, infatti se non potremo portarci via gli averi o i successi, cโรจ un patrimonio che non perderemo: la fede che abbiamo avuto e il bene che abbiamo fatto.
Per questo siamo invitati a riflettere sulla fine del mondo. Non importa se ci saremo o no quel giorno, il fatto รจ che prima o poi il mondo finirร per noi. Quale bilancio potremo fare allora? Questo voleva dire il Maestro con la frase: chi perde la propria vita per causa mia la troverร . Chi cerca la gloria del mondo, che la consegua o no, un giorno dovrร morire e quindi perderla; chi trova la gloria del Regno non la perderร mai piรน.
Che giova infatti allโuomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? (Mc 8, 36). Invece noi abbiamo la certezza che il Signore si ricorderร di noi perchรฉ egli manderร gli angeli e riunirร i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremitร della terra fino all’estremitร del cielo. Questo dร veramente molto senso e molta speranza al nostro futuro.
- AUTORE: don Mauro Pozzi
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