La fede racchiusa in due spiccioli.
Da una parte ci sono gli scribi e i ricchi che fanno visita al tempio.
Gesรน รจ nel tempio, guarda, osserva perchรฉ guardando si puรฒ vedere.
Ai discepoli chiederร di guardarsi bene dal non farsi ingannare dalle apparenze degli scribi.
โAmano passeggiare in lunghe vestiโ: al tempo di Gesรน tutti portavano il โtallitโ (uno scialle di preghiera) ma gli scribi lo portavano ampio, lungo e sontuoso.
โRicevere saluti nelle piazzeโ: quando camminavano erano ammirati, riconosciuti.
โAvere i primi seggi nelle sinagogheโ: nelle sinagoghe avevano un posto riservato, un posto dโonore.
โI primi posti nei banchettiโ. Nelle feste erano nei posti piรน vicini al festeggiato.
โDivorano le case delle vedoveโ: promettevano preghiere in cambio di denaro ed essendo gli avvocati del tempo si facevano consegnare onorari, anche se era proibito farsi pagare per le loro attivitร !
Questa riduzione della vita a spettacolo la conosciamo anche noi, รจ una realtร di cui molti soffrono ma che molti inseguono.
Gesรน non ha pietร per questi amanti dellโesterioritร , dellโesibizione.
Ieri come oggi, la cultura รจ dominata dallโidea dei traguardi, del successo.
Ma ciรฒ che fa imbestialire Gesรน รจ che gli scribi erano gli esperti della Scrittura, della Bibbia: erano gli esperti di Dio. Avevano Dio sulle labbra ma non nel cuore.
Lo conoscevano con la mente ma erano ignoranti nella conoscenza del cuore. Dio non era un incontro, ma scienza, cultura, qualcosa che si poteva imparare a memoria. Marco ci sta dicendo che possiamo sapere tutto di Dio e rispettare tutte le regole (andare a messa tutte le domeniche, confessarci ogni mese) ma se il Signore non ci fa sussultare lโanima e le sue parole non ci fanno vibrare le corde del cuore a che serve tutto quello che sappiamo?
- Pubblicitร -
Gesรน definirร questi uomini religiosi come degli eretici, senza fede, vipere, falsi.
Ai tempi di Gesรน, come oggi, queste sono le storture piรน pericolose per lโuomo religioso che non serve Dio e i fratelli, ma si serve di loro. Le nostre comunitร devono avere il coraggio di smascherare queste ipocrisie. Siamo chiamati tutti a svelare il fariseismo che ci abita.
Apparire, farsi vedere, ostentare รจ il contrario dellโamore. Lโamore non รจ apparenza ma condivisione del nostro essere. La caritร vera รจ donare un vestito senza poterne comprare un altro, รจ fare a meno di un pezzo di pane preferendo il digiuno.
Nel secondo quadro cโรจ la vedova. Irritato dagli scribi, Gesรน si va a sedere vicino alla cassetta delle offerte posta allโingresso del tempio.
Seduto davanti al tesoro del tempio, Gesรน osserva come la folla getta le monete. Attenzione: Gesรน osserva ยซcomeยป, non ยซquantoยป la gente offriva.
Nel tempio vi erano tredici cassette. Dodici di queste avevano unโintenzione (per i poveri, per il culto, per il sostentamento dei sacerdoti, ecc.), la tredicesima serviva per le offerte volontarie, dove non vi era unโindicazione specifica. In genere si trattava di qualche voto del benefattore: ciรฒ rendeva necessaria una trattativa, davanti a tutti, fra il sacerdote e il benefattore. I sacerdoti erano incaricati di valutare le offerte e di dichiararne ad alta voce la quantitร . Niente di piรน allettante per chi si nutre di protagonismo, servendosi di tutto e tutti โ pure di Dio โ per apparire e ostentare la propria devozione.
- Pubblicitร -
Le povere donne erano esposte alla vergogna: โTutto quaโ dicevano i sacerdoti.
Le vedove non avevano sostentamento, nรฉ reddito: vivevano mendicando. Quei due spiccioli (5-6 euro) probabilmente erano il frutto della sua giornata di elemosina. Quella donna dona tutto quello che ha, ma proprio tutto. La sua condizione sociale la espone alla povertร , allโassenza di tutela giuridica, eppure lei non tiene da parte nulla, non si assicura qualcosa per il futuro. Il suo dono รจ radicale. Si affida totalmente a Dio.
Gesรน non bada alla quantitร di denaro. Conta quanto cuore, cโรจ dentro quei due spiccioli. Sono niente ma pieni di cuore.
Dio non vuole qualcosa, Dio vuole semplicemente tutto. Dio non vuole cose da noi; vuole noi. A volte giochiamo con Dio ma Lui chiede di giocarci per Lui. Vogliamo che Lui ci sia nella nostra vita ma che non interferisca con le nostre scelte. Solo chi si da del tutto avrร il Tutto.
Se non fosse stato per lo sguardo di Gesรน, nessuno mai avrebbe saputo di questa donna.
Solo agli occhi di Dio puรฒ risplendere il dono di queste persone nascoste. Non a caso Gesรน non scelse gli apostoli tra i sacerdoti o i ricchi del tempo. Li scelse tra persone forse intellettualmente povere, a volte dure e ostinate (ogni riferimento a Pietro รจ puramente voluto!). Gli apostoli avevano poco ma Gesรน capรฌ, attraverso lo sguardo, che forse sarebbero stati capaci di dare tutto il poco che avevano.
Lโamore non riguarda la quantitร ma la qualitร , cioรจ la capacitร del cuore di togliere qualcosa da sรฉ per darla a un altro.
In questo brano cโรจ una delle condanne piรน dure che Gesรน annuncia nel Vangelo e dove avviene? Nel tempio di Gerusalemme. E nei confronti di chi? Verso la casta religiosa del tempo. Loro volevano mettersi in cattedra ma Gesรน non la pensa cosรฌ: รจ la vedova che ci deve salire.
La vedova รจ il modello del discepolo che mette tutto nelle mani di Dio.
Amico lettore, il mondo รจ sorretto da uomini e donne come la vedova, di cui i giornali non si occuperanno mai, perchรฉ fanno una vita nascosta, fatta di giornate spesso cariche di fatica. I primi posti di Dio appartengono a quelli che, nelle nostre case, regalano vita alzandosi al mattino presto per preparare il pranzo prima di andare a lavorare, accudiscono un figlio malato conservando il sorriso e compiono mille gesti non visti da nessuno. La santitร รจ fatta da piccoli gesti pieni di cuore. La capacitร di dare, anche quando non si possiede nulla, ha in sรฉ qualcosa di divino. Tutto ciรฒ che facciamo con amore, ci avvicina allโassoluto di Dio.
La bella notizia di questa domenica? Tutto il Vangelo รจ racchiuso in un bicchiere dโacqua dato per amore. Tutta la fede รจ racchiusa in due spiccioli, dati con il cuore.
Eโ uscito il mio nuovo libro: โDio รจ felicitร โ (Ed. Paoline)
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK