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Don Vinicio Carminati (Vangelo Digitale) – Commento al Vangelo di domenica 10 Novembre 2024

Domenica 10 Novembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 12, 38-44

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Video-Commento al vangelo della 32 domenica tempo ordinario anno B, a cura di don Vinicio Carminati, Parroco di Cepino e Selino Basso e Rettore delย Santuario della Cornabusa.

Trascrizione generata automaticamente da YouTube e rivista tramite IA.

La misura dell’amore รจ amare senza misura. Questa frase di San Bernardo di Chiaravalle riassume bene la pagina di Vangelo di questa 32ยช Domenica del Tempo Ordinario e ci aiuta a comprendere che chi ama non bada a calcoli, non dice “che cosa ci guadagno”, perchรฉ l’amore impone una scelta radicale: o tutto o niente.

Domenica scorsa abbiamo ascoltato da Gesรน il comandamento dell’amore: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima e con tutte le tue forze.” Oggi il Vangelo ci mostra un esempio concreto di questo. Questo esempio di amore generoso proviene da una vedova, da una persona povera, debole e indifesa. รˆ lei la vera maestra di discepolato.

Il Vangelo colloca questo episodio al tempio di Gerusalemme, nella stanza del tesoro. In questa stanza erano presenti le casse per le offerte, costruite a forma di imbuto. Tra queste cassette, una in particolare serviva per la raccolta di denaro che veniva devoluto per la preparazione degli olocausti, cioรจ degli animali che venivano bruciati completamente dal fuoco. Tramite questo sacrificio, si esprimeva la completa dedizione della vita a Dio. Un sacerdote controllava la validitร  della moneta e ne dichiarava ad alta voce l’entitร . Dunque, in qualche modo, l’offerta era resa pubblica.

In questo contesto, Gesรน si siede davanti al tesoro. Ecco, mi piace questa ambiguitร : chi รจ il tesoro? รˆ Dio oppure รจ l’oro, la moneta nelle casse? Ecco, il Vangelo dice che Gesรน osserva non quanto viene offerto, ma come viene offerto, ed emette una sentenza. Chi รจ stato veramente generoso con Dio? Da una parte gli scribi e i farisei, dall’altra la vedova: sono i due modi di rapportarsi e di donarsi a Dio.

Gesรน mette in guardia dall’atteggiamento degli scribi, perchรฉ danno parte del superfluo, amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere i saluti nelle piazze, avere i primi posti nei banchetti. Insomma, amano mettersi in mostra. Assomigliano molto a quelle persone che fanno le grandi donazioni e poi lo urlano e lo fanno sapere in giro per ricevere riconoscimento e applausi, oppure a quelle persone che, per farsi un’immagine positiva di fronte all’opinione pubblica, utilizzano l’etichetta della beneficenza, mascherando con una nobile motivazione la loro ipocrisia e la loro fame di visibilitร .

Ecco, il bene non ha bisogno di pubblicitร . L’amore non ha bisogno di finzione, se no non รจ amore. L’amore generoso ha bisogno di manifestarsi solo per essere riconosciuto e imitato. Ma la questione della generositร  nel Vangelo non รจ una questione di portafoglio, ma รจ una questione di cuore. Per Gesรน non conta la quantitร , ma la qualitร  dei nostri gesti. Il Vangelo pone l’accento non sulla questione economica, cioรจ sull’entitร  dell’offerta, ma sulla generositร  del cuore.

Questa vedova dona solo due spiccioli, ma Gesรน, che vede il cuore, l’intenzione, non l’apparenza, dice: “Questa donna ha messo piรน di tutti; ha messo tutto quello che aveva per vivere.” E non si riferisce solo al fatto che ha messo il valore di una paga giornaliera. Tra l’altro, poteva anche trattenere uno spicciolo dei due. Ma Gesรน dice letteralmente: “Questa donna ha messo tutta la sua vita.” Ha gettato non solo gli spiccioli, ma ha gettato se stessa nel tesoro, che รจ Dio. Ha gettato tutta la sua vita, segno di una fiducia straordinaria in Lui.

Ecco, una persona รจ generosa perchรฉ si fida di Dio. Gli scribi danno il superfluo a Dio e fanno di Dio, in fondo, un mercenario al quale si dร  qualcosa per tenerlo buono a proprio favore o per mettere a tacere la propria coscienza. Questa donna, con il suo gesto, dice: “Io so che Dio si prenderร  cura di me.” Fa un atto di fede prima che un atto di caritร .

A Gesรน interessa che tu dia ciรฒ che sei, non solo ciรฒ che hai. รˆ piรน facile dare ciรฒ che hai, soprattutto รจ facile dare parte del superfluo; รจ piรน difficile dare ciรฒ che sei. Allora il punto non รจ la grandezza dell’offerta, ma la grandezza del cuore.

Ecco, anche come cristiani, un po’ di efficientismo dice: “Faccio tante cose, e le faccio in grande, e piรน Dio mi ricompenserร .” Ma in realtร  la gioia รจ nascosta non nella grandezza di un’opera o nella sua visibilitร , ma nell’amore e nel sacrificio che abbiamo messo in quell’opera, grande o nascosta che sia.

La nostra vita รจ buona, รจ riuscita, รจ piena quando viviamo intensamente l’amore nelle piccole, quotidiane e insignificanti cose che facciamo. Questi sono i due spiccioli che ci chiede Dio. Questa รจ l’offerta gradita a Lui.

Cos’รจ la nostra vita, la nostra storia, rispetto alla storia del mondo, alla storia che ci ha preceduto e che avverrร  dopo di noi? Non siamo niente, siamo solo piccoli e fragili, siamo solo come due spiccioli davanti alla storia. Ma se gettiamo la nostra vita nel tesoro che รจ Dio, questo puรฒ diventare tanto per l’umanitร .

Chiediamo il dono di saper consegnare noi stessi a Dio fino in fondo, con generositร . Il tempo non impiegato a voler bene e a costruire il bene รจ l’unico rammarico che ci rimane alla fine della vita.