Attraverso l’esempio del pranzo conviviale, nel brano del Vangelo che leggiamo oggi, Gesรน ci invita a migliorare nel nostro modo di rapportarci con altre persone.
A volte siamo portati a cercare le persone per sottolineare ed accrescere il nostro prestigio, per evidenziare e rafforzare la nostra influenza. Ed a volte questo รจ il criterio con cui scegliamo chi invitare.
Proponendoci di invitare anche le persone meno fortunate, quelle che ricambiando il nostro invito possono confermare la nostra importanza o farci godere di una qualche forma di vantaggio, Gesรน ci presenta una motivazione piรน profonda nell’avvicinarci alle altre persone.
- Pubblicitร -
Quando c’รจ la possibilitร di rendere altre persone partecipi di un bene, spirituale o materiale, di cui ci troviamo a disporre, allora c’รจ l’occasione per un invito. Dunque, invece che l’appartenenza ad una stessa famiglia, ad uno stesso stato sociale, ad una stessa cerchia, il criterio con cui avvicinarsi con altre persone deve essere quello della possibilitร di condividere ciรฒ che consideriamo piรน importante e piรน buono.
Come si trova in diversi commenti (ad esempio R. Albert Mohler Jr., Grace and Truth Study Bible, Zondervan, 2021), le parole di Gesรน non ci prescrivono di cancellare dai nostri inviti i familiari, i vicini, le persone ricche, ma ci esortano a considerare chi si trova al di fuori di questi criteri di selezione.
Per riflettere
Chi invitare a pranzo? Chi chiamare per condividere un’occasione di festa? Chi cercare per condividere un bene, spirituale o materiale, di cui ci troviamo a disporre?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi