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Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 4 Novembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 14,12-14

Scegliere gli ultimi

Nei brani di questi giorni Gesรน sceglie il luogo della tavola come spazio in cui insegnare e oggi รจ proprio il modo di gestire la tavola che viene preso in esame.

Nel vangelo di Luca il banchetto รจ un luogo privilegiato per Gesรน per insegnare e compiere gesti che rompono le convenzioni per avvicinarsi allโ€™altro e anche dare futuro allโ€™altro. In questo vangelo sono narrati il pranzo presso Simone con la peccatrice; il pasto miracoloso fatto con i pani e i pesci moltiplicati da Gesรน e i suoi apostoli; il pranzo che Marta prepara mentre Maria sta seduta ai piedi del Maestro; il banchetto imbandito dal padre misericordioso al ritorno del โ€œfiglio perdutoโ€โ€ฆ

Oggi Gesรน non compie segni miracolosi o non fa degli incontri eclatanti, ma semplicemente ci dร  delle idee per far sรฌ che il luogo della tavola recuperi la sua natura profonda ovvero quello di uno spazio di vera condivisione e di incontro con lโ€™altro. Altro che รจ davvero tale perchรฉ non appartiene alla cerchia dei parenti, degli amici o da chi potremmo ottenere un contraccambio. 

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Con gli amici cโ€™รจ giร  la ricompensa di unโ€™amicizia corrisposta; con i parenti non si esce dallโ€™interesse della propria carne; con i vicini e i ricchi cโ€™รจ la speranza del contraccambio.

Nel brano precedente Gesรน ci chiedeva di scegliere gli โ€œultimi postiโ€, oggi ci chiede di scegliere gli ultimi. Nel brano successivo sarร  Dio stesso ad agire e a invitare gli ultimi.

Quello che Gesรน ci chiede non รจ altro che quello che lui ha compiuto. Egli รจ venuto ad annunciare la salvezza a tutti, ma in particolare ai poveri e a chi รจ nel bisogno. La sua missione รจ mossa da amore e gratuitร , gratuitร  che Gesรน vuole farci sperimentare e, grazie ad essa, sperimentare e vivere delle relazioni nella libertร . Libertร  dal contraccambio e libertร  che ci permette di incontrare lโ€™altro lร  dove egli รจ

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Gesรน annuncia a chi accoglierร  poveri, storpi, zoppi, ciechi una beatitudine. Beatitudine che scaturisce dalla gratuitร  dellโ€™incontro, dunque giร  presente nella vita di oggi, come se fosse quel centuplo che ci รจ promesso per la nostra adesione alla sequela del Signore. Centuplo che consiste nel vivere in maniera nuova le relazioni e che dunque ci porta a vivere una ricchezza che non ha niente a che vedere con la ricchezza mondana, ma che scaturisce e si nutre dallโ€™amore gratuito e misericordioso del Padre. Amore che sperimentiamo vivendolo e rivolgendolo agli altri, come Gesรน stesso ha offerto a noi.

Non si tratta di compiere gesti che nella loro straordinarietร  ci ripagano – compiere un servizio agli ultimi, โ€œfare la caritร โ€ ma salvaguardando un nostro posto a distanza -, si tratta piuttosto di compromettersi, di condividere con chi รจ nel bisogno anche il luogo piรน intimo, quale puรฒ essere la tavola.

Gesรน ci chiede di assumere una postura, di aderire non solo attraverso il nostro comportamento ma attraverso il nostro sentire a ciรฒ che lui stesso ha vissuto per primo, ovvero che โ€œda ricco che era si รจ fatto povero per noiโ€ (2Cor 8,9).

sorella Beatrice

Per gentile concessione del Monastero di Bose.

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