Promotori di umanitร – Lunedรฌ della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) – San Carlo Borromeo
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippรฉsiย Fil 2,1-4
Rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire.
Fratelli, se cโรจ qualche consolazione in Cristo, se cโรจ qualche conforto, frutto della caritร , se cโรจ qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa caritร , rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalitร o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltร , consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi lโinteresse proprio, ma anche quello degli altri.
- Pubblicitร -
Felice obbedienza
La consolazione che Paolo chiede di ricevere dai Filippesi, mentre egli รจ in carcere, รจ la notizia che essi si vogliono bene come fratelli gareggiando nel prendersi cura con umiltร gli uni degli altri. Sapere che cโรจ una comunitร di credenti che pratica il vangelo mediante la caritร fraterna รจ per lโapostolo motivo di gioia che lo conferma nel suo servizio al vangelo. Il modello รจ solo Gesรน Cristo il quale, per amore al Padre, ha vissuto la condizione di essere Dio non come un privilegio di cui far pesare lโautoritร sugli uomini, ma come la via per farsi piccolo al fine di raggiungere ogni uomo e amarlo con tutto sรฉ stesso.
Lโamore fraterno non puรฒ diventare realtร senza assimilare i sentimenti di Gesรน che, nella prova, ha messo da parte il suo interesse personale per il bene comune dei suoi fratelli peccatori.
- Pubblicitร -
Davanti al grande amore di Dio per lโuomo che si รจ manifestata nella morte e risurrezione di Gesรน non si puรฒ rimanere bloccati e silenziosi ma bisogna piegare le ginocchia in segno di adorazione e confessare con le parole e le opere che Gesรน รจ veramente il Signore della nostra vita.
+ Dal Vangelo secondo Lucaย Lc 14,12-14
Egli, poichรฉ resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta.Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.
In quel tempo, Gesรน disse al capo dei farisei che lโaveva invitato:
ยซQuando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici nรฉ i tuoi fratelli nรฉ i tuoi parenti nรฉ i ricchi vicini, perchรฉ a loro volta non ti invitino anchโessi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perchรฉ non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giustiยป.
Lโamore fraterno non puรฒ ridursi a uno scambio di cortesie, ma esige uno spirito dโiniziativa che parte dalla presa di coscienza del bisogno del povero e giunge alla determinazione di contribuire alla sua promozione umana.
La convivialitร รจ stata da sempre un mezzo attraverso il quale accreditarsi presso le persone considerate piรน ragguardevoli nella cui cerchia di amici si desidera entrare. La Chiesa, sembra suggerire Gesรน, non puรฒ essere alla stregua di un club di eletti che accoglie nuovi membri solo se dimostrano di avere le carte in regola.
Al contrario, Gesรน le affida il compito di rivelare il tratto piรน innovativo, e per certi versi inedito, del regno di Dio: lโaccoglienza gratuita e calorosa. Le credenziali non sono i meriti da esibire ma i propri bisogni e speranze. ร lรฌ che ognuno puรฒ coltivare il desiderio di guarigione, di rinascita e di riscatto.
La comunitร cristiana rivolge lโinvito alla mensa eucaristica perchรฉ chi รจ solo e abbandonato possa sentire il calore di un abbraccio affettuoso che risvegli, come il sole di primavera, il processo di sviluppo dei germi di bene che il Signore ha posto nel suo cuore.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“