Cโรจ una differenza sostanziale tra โlontanoโ e โvicinoโ. Ma nel campo del โvicinoโ cโรจ unโaltra differenza sostanziale, quella tra โdentroโ e โfuoriโ. Lo sappiamo bene quando ci capita di arrivare alla porta di quellโufficio proprio un minuto dopo la chiusura; di raggiungere quel binario, proprio nellโistante in cui il treno, come facendo un piccolo respiro, si sigilla e si prepara a partire.
Ce lโabbiamo lรฌ davanti, la mano appoggiata sul vetro che riflette il nostro volto, e non ci sembra vero che tra un attimo quella carrozza lascerร noi e la stazione; che quella porta resterร inesorabilmente muta fino alla prossima apertura, come ricorda lโorario stampato a fianco.
Anche esperienze di questo tipo ci possono aiutare a meditare il mistero del regno, la veritร di una vita in pienezza. Cโรจ un ritenere che basti essere arrivati sufficientemente vicini, senza accorgersi che perรฒ si รจ rimasti fuori. Esperienze che ci aprono gli occhi che essere vicini non basta: la questione non รจ essere vicini, quanto piuttosto essere dentro o fuori.
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A quanti siamo stati vicini? Con quanti abbiamo mangiato e bevuto, anche molte volte? Ci siamo scaldati, rallegrati o indignati per tante cause, con tante persone. ร diverso arrivare vicino ma restare sulla soglia, essere vicino ma non dentro.
E perchรฉ davvero non si puรฒ entrare dappertutto โ tentare questa strategia comporta quasi inevitabilmente il rischio di non entrare da nessuna parte โ bisognerร osare delle scelte. Non aver paura di definirsi, non sforzarsi di essere onnipotenti ma imparare a gustare profondamente lo stare lรฌ dove siamo chiamati a stare: praticare la giustizia senza preoccuparci di essere visti primi o ultimi, crescere nel lasciare cadere le altre opzioni che ci impediscono, giร oggi, di vivere dentro la pienezza.
Matteo Suffritti SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato