In queste ultime domeniche abbiamo incontrato una serie di โpassi avantiโ verso Gesรน, che sta andando verso Gerusalemme (meta che non indica solo il traguardo di un cammino, ma รจ simbolo/cifra/parametro di una vita: accoglienza/misericordia/dono della vita). โPassi avantiโ guidati dal โdesiderioโ di stare con il Signore Gesรน.
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Pietro, che rimproverava Gesรน che parlava di sofferenza e morte in croce (7 domeniche fa, Mc 8,27ss); i discepoli tutti, fieri dโaver allontanato uno che predicava in nome di Gesรน (5 domeniche fa, Mc 9,38ss); il โgiovane riccoโ, desideroso di avere la vita eterna (3 domeniche fa, Mc 10,17-27); Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, che volevano avere un posto alla destra e alla sinistra di Gesรน (2 domeniche fa, Mc 10,35-45); il cieco nato, Bartimeo, che chiede di poter riavere la vista (domenica scorsa, Mc 10,46-52). Solo per ricordarne alcuni.
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Oggi incontriamo il โpasso avantiโ di uno scriba, desideroso di comprendere meglio la Scrittura. Il suo รจ un farsi avanti che non รจ mosso dalla volontร di trarre Gesรน in errore (come invece ritroviamo nei testi paralleli di Matteo, 22,34-40; e Luca, 10,25-28), ma dal desiderio di trovare in Gesรน una risposta vera.
Il brano del vangelo viene introdotto dalla prima lettura tratta dal libro del Deuteronomio, dal quale Gesรน riprenderร la citazione con la quale rispondere allo scriba (nel vangelo). Il testo evidenzia che lโascoltare e il mettere in pratica sono garanzia di felicitร e prosperitร , motivo per cui รจ importante โtenere fissi nel cuoreโ questi precetti.
Di fronte a questa promessa di felicitร assicurata a quanti vivono i comandamenti, non si puรฒ che cantare al Signore il nostro amore: โTi amo Signore mia forzaโฆ mia roccia, mia fortezza, mio liberatoreโฆ rifugio, scudo, baluardoโ (salmo).
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v.28: ยซSi avvicinรฒ a Gesรน uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandรฒ: โQual รจ il primo di tutti i comandamenti?โยป.
La salita verso Gerusalemme รจ conclusa, Gesรน ha giร compiuto il suo ingresso nella cittร santa ed รจ entrato nel tempio (Mc 11, 1-11: la liturgia ha omesso questa parte, in quanto viene proclamata nella settimana santa). Qui incontra diversi gruppi di scribi, farisei, anzianiโฆ
Tra questi, uno scriba si avvicina a Lui per chiedergli quale fosse โIl primo di tutti i comandamentiโ. Un โprimoโ inteso come Il fondamento della vita, il criterio ispiratore e unificatore per non cadere in un arido legalismo.
Una domanda che esprime il desiderio di comprendere meglio, di approfondire. Ed รจ interessante che questo โdesiderioโ giunga dopo il โdesiderio disordinatoโ di Giacomo e Giovanni (due domeniche fa) e del โdesiderioโ di Bartimeo di poter vedere (domenica scorsa). A dimostrazione che il cammino verso Gerusalemme รจ un percorso lungo il quale Gesรน โeducaโ i desideri.
vv. 29-31: ยซGesรน rispose: โIl primo รจ: โAscolta, Israele! Il Signore nostro Dio รจ lโunico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo รจ questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non cโรจ altro comandamento piรน grande di questiโยป.
La domanda posta dallo scriba ammetterebbe un solo comandamento come risposta, invece Gesรน risponde in modo piรน articolato. I precetti che costituiscono la torah sono 613 e i rabbini li distinguevano tra quelli piรน facili e quelli piรน difficili, esigendo comunque che si rispettassero tutti.
Lo scriba non domanda a Gesรน qual รจ โil primo comandamentoโ ma โqual รจ il primo di tutti i comandamentiโ. Nella sua risposta, Gesรน cita Dt 6,4, che la liturgia propone come prima lettura, dove troviamo la professione di fede nellโunico Dio.
Il primo comandamento, perรฒ, non รจ โamare Dioโ, quanto โAscolta, Israele!โ. Espressione che si conclude con un punto esclamativo. Si tratta dello โShema Israelโ, preghiera che prende nome dalla sua parola iniziale, e veniva e viene recitata da ogni israelita maschio al mattino e alla sera
Il testo, inoltre, veniva e viene portato anche nelle capsule del filatterio (teleffin), osservanza che Gesรน denuncerร perchรฉ ridotta a pura esterioritร : โโฆLe loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattรจri e allungano le frangeโฆโ (Mt 23,1ss).
LโAmore di Dio, sintetizzato in questo Ascolta Israele, si trasforma in amore per Dio. Non puรฒ esserci quindi โrisposta dโamoreโ se prima non cโรจ stato โascolto dโamoreโ. A partire dallโascolto, dunque, deriva il riconoscimento e lโadorazione dellโunico Dio, da amare con tutto se stessi: non un Dio da imparare a memoria, ma una relazione dโamore con Lui.
Lโamore che si deve a Dio va dato con tuttoโฆ โil tuo cuoreโ, โla tua animaโ, โla tua menteโ, โla tua forzaโ. Amare, quindi, con tutte le forze e le capacitร date allโuomo. Gesรน completa con il richiamo al libro del Levitico, sullโamore al prossimo (Lv 19,18). Non si tratta di due comandamenti, ma di uno solo: โNon cโรจ altro comandamento piรน grandeโ, come a dire che lโamore al prossimo deriva dallโamore di Dio e a Dio.
vv. 32-33: ยซLo scriba gli disse: โHai detto bene, Maestro, e secondo veritร , che Egli รจ unico e non vi sono altri allโinfuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta lโintelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale piรน di tutti gli olocausti e i sacrificiโ. Vedendo che egli aveva risposto saggiamente Gesรน gli disse: โNon sei lontano dal regno di Dioโ. E nessuno aveva piรน il coraggio di interrogarloยป.
La sintesi dello scriba rimarca le parole di Gesรน e conferma che lui non ha cercato di metterlo alla prova, quanto di trovare una saggia parola, tanto che Gesรน gli riconoscerร di non essere lontano dal regno di Dio. Non รจ ancora โdentroโ, perchรฉ gli manca unโultima cosa, che qui non viene perรฒ manifesta: lasciare tutto per seguire lโunico bene. Perchรฉ โ come per il giovane ricco โ non basta โsapereโ se poi non accettiamo di vivere quanto sappiamo. Se la vita non cambia (cfr il giovane ricco: โCosa devo fare per avere la vita eterna?โ, Mc 10,17).
Lo scriba si presenta come un uomo capace di mettersi โin ascoltoโ, desideroso di capire. E questo atteggiamento interiore lo rende capace di porsi davanti a Gesรน con sinceritร dโanimo per conoscere lโessenziale della Legge, lโessenziale della vita. Nel suo rispondere Gesรน non inventa nulla, dimostrando che la risposta cโรจ giร nella Scrittura. Non cโรจ nulla da inventare, ma tutto da ri-scoprire. Si deve solo cercare e riconoscere.
E per poter ri-conoscere รจ necessario conoscere. Lโascolto รจ la porta attraverso la quale entrare in relazione con Dio perchรฉ significa aprirsi allโaltro, uscire dal proprio modo di pensare alla vita e alle cose della vita. โAscoltoโ che permette, con veritร , di capire ciรฒ che veramente salva.
โAscoltareโ รจ dunque accogliere il dono che io non ho, che mi manca per vivere ed essere consapevole che si tratta della โparte miglioreโ (โMaria ai piedi di Gesรน ascoltavaโฆ ha scelto la parte miglioreโ, Lc 10,39.42). โAscoltareโ รจ prendere coscienza che non sono io โil primoโ, e che posso esistere nella misura che so โricevere/ascoltareโ. Questa รจ fede. Riconoscere che Dio รจ LA risposta, non una risposta tra le tante; Dio รจ LA bontร , non รจ semplicemente โbuonoโ (cfr giovane ricco, Mc 10,17-18). O Dio รจ tutto o non รจ nulla.
Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.