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don Paolo Scquizzato – Commento al Vangelo del 27 Ottobre 2024

Domenica 27 Ottobre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 10,46-52

Siamo ciechi, perchรฉ presumiamo di vederci benissimo. 

Presumiamo che ciรฒ che i nostri occhi sensibili attestano, sia tutta la realtร . 

Ma non รจ cosรฌ. Ce lo ricorda il famoso aforisma di Saint-Exupรฉrie: โ€˜Lโ€™essenziale โ€“ ciรฒ che veramente conta โ€“ รจ invisibile agli occhiโ€™. Sta da unโ€™altra parte. La vita sta da unโ€™altra parte. 

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Ecco perchรฉ le grandi tradizioni spirituali parlano di un โ€˜terzo occhioโ€™, ossia di una possibilitร  altra di rapportarsi col mondo, con la realtร , con gli altri. Per il Taoismo esistono addirittura ottantuno livelli diversi di sguardi sulla realtร . E paradossalmente, i veri saggi, gli illuminati e i lungimiranti nellโ€™antichitร  erano spesso ciechi. 

Occorre chiudere gli occhi sul mondo per cominciare a percepirlo nella sua veritร . 

Chiudere con i nostri sensi superficiali, le nostre sensazioni, i nostri giudizi egoici: mi piace-non mi piace, mi รจ favorevole-mi รจ contro, giusto-sbagliato, bene-maleโ€ฆ 

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Il primo passo da fare non sarร  dunque quello dโ€™imporsi di โ€˜cambiareโ€™ la realtร  a tutti i costi, ma guardarla piuttosto con occhi diversi per giungere a viverla con un atteggiamento altro. 

Qui potrร  cominciare un autentico cammino di fede. Vivere la vita con fede vuol dire infatti sapere che il male di cui si รจ spettatori e vittime non รจ lโ€™ultima parola ma solo la penultima; che non occorre opporsi al malvagio, ma piuttosto rispondergli facendo il bene (cfr. Mt 5, 39); che alla tenebra โ€“ il male โ€“ non va fatta violenza per disintegrarla, ma รจ sufficiente avvolgerla col bene, con la luce e quella si dissolverร . Vivere con fede significa guardare il mondo come sotto il segno della croce, ossia amato da Dio e quindi giร  salvato, destinato a un porto di bene. 

Cominceremo un cammino di illuminazione quando riconosceremo di essere ciechi, quando prenderemo coscienza di essere ammorbati da una mentalitร  omicida e suicida, incentrata cioรจ sul potere, sullโ€™avere e sul successo. 

Saremo illuminati quando anche noi come Bartimeo cominceremo a gridare la nostra malattia esistenziale, quella che ci ha relegati paralizzati ai bordi della strada dellโ€™esistenza. Quando scopriamo che solo nella nostra povertร  e nel nostro peccato possiamo fare esperienza della salvezza, e che solo perchรฉ tenebra possiamo essere raggiunti dalla Luce scoprendoci finalmente figli amati e donne e uomini illuminati. 

Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato

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