Ciechi guariti, donne e uomini consolati e ricondotti a casa, un Dio che si dichiara padre.
Dovrebbe regalarci grande serenitร e pace nel cuore tutto questo, eppure ci sono domande che accompagnano la mia meditazione e le fanno quasi da basso continuo:ย
quando Signore? Quando ci regalerai questa consolazione? Quando ci riporterai a casa? Quando i nostri occhi torneranno davvero a vedere? Quando torneremo ancora una volta a essere donne che generano, che attendono, che desiderano non possedere la vita, aggrappandovisi a denti stretti, ma donarla?
Mi fa paura Geremia, mi fanno paura le sue parole, perchรฉ le sento profondamente vere anche per noi oggi, anche in questi tempi strani impastati di presunta onnipotenza e drammatiche fragilitร . Mi fa paura quella lapidaria consapevolezza che Geremia rende annuncio profetico: ยซIl Signore ha salvato il suo popolo, il resto dโIsraeleยป.
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Mi fa paura la distanza che esiste tra quello che noi capiamo di Dio e quello che lui รจ. Tra quello che lui ci prospetta davanti e quello che noi crediamo sia buono raggiungere. Mi fa paura diventare resto, anche se una parte del mio cuore dice che giร lo siamo, dice che รจ proprio quella la frontiera da raggiungere; che la terra promessa dellโincontro generativo con Dio รจ proprio lรฌโฆ dove le maggioranze non ci sono piรน, dove la fede รจ convinzione e passione, dove sai di non poterti piรน affidare a nullโaltro che a lui e alla tua fiducia in lui. Il resto non รจ forte: รจ cieco, zoppo, ferito, e al tempo stesso incinta e partoriente. Il resto รจ la visibilitร di quegli assurdi che umanamente sono improponibili ma che in Dio si toccano.
Essere resto. Quanto รจ difficile desiderarlo!
Quanto รจ duro prenderne coscienza!
Quanto รจ piรน facile ritrovarsi sfiancati da quella inutile lotta per non diventarlo!
Eppure Dio รจ sempre pronto a sollevare chi chiede, a portare alla sua guancia chi tende le mani, a riportare alla luce chi non vuole restare nelle tenebre.
E chi chiede, รจ il piccolo resto.
Chi tende mani, รจ il piccolo resto.
Chi vuole uscire dalle tenebre, รจ il piccolo resto.
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Auguriamoci reciprocamente di avere la coscienza di Bartimeo, uomo sรฌ cieco, ma a quanto pare non rassegnato: non rassegnato alla sua cecitร , non rassegnato al suo limite, non rassegnato al ciglio della strada.
Chiede, Bartimeo; e lo fa instancabilmente.
Chiede, e la sua voce supera le voci di chi lo vuol far tacere.
Chiede fino a urlare, perchรฉ lui sa, conosce, si fida di colui che sta passando, di quel Gesรน di Nazaret.
Possa la nostra coscienza cristiana essere cosรฌ: non rassegnata e certa di Colui che ci sta sollevando, sta diradando le tenebre e ci renderร ancora capaci di vita.
Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com