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Enzo Bianchi – Commento al Vangelo del 27 Ottobre 2024

Domenica 27 Ottobre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 10,46-52

La tua fede ti ha salvato

Ogni lettore puรฒ identificarsi con il cieco Bartimeo. Deve solo prendere coscienza della propria cecitร  e gridare al Signore Gesรน: โ€œAbbi pietร  di me!โ€, con piena fiducia che egli puรฒ salvarlo, cioรจ puรฒ strapparlo dalla tenebra e fargli vedere quello che i suoi occhi non riescono a vedere.

Con il brano che leggiamo in questa domenica il vangelo secondo Marco conclude il racconto della salita di Gesรน a Gerusalemme, ossia lโ€™itinerario del discepolato durante il quale Gesรน ha dato insegnamenti, ha formato quanti lo seguivano, nella consapevolezza che giunti a Gerusalemme sarebbe avvenuta โ€œla fine del profetaโ€, mediante la sua condanna a morte. Subito dopo Gesรน entrerร  nella cittร  santa, scortato festosamente e acclamato figlio di David, cioรจ Messia (cf. Mc 11,7-11), evento in qualche modo anticipato nella nostra pagina.

Siamo a Gerico, la porta della Giudea a oriente. Mentre non solo i discepoli ma molti altri seguono Gesรน, un cieco che porta il nome di Bar-Timeo (figlio di Timeo), un uomo marginale, ridotto a mendicare sulla strada, uno โ€œscartoโ€ di cui nessuno si prende cura, sente dire che sta per passare Gesรน di Nazaret. Essendo cieco, non lโ€™aveva ovviamente mai visto, nรฉ lโ€™aveva incontrato, ma la fama di questo rabbi galileo lโ€™aveva raggiunto.

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Nel suo cuore era certamente presente almeno il desiderio di vedere, la speranza di avere la vista, per poter uscire dalla notte. Udito che Gesรน sta passando, inizia dunque a gridare: โ€œFiglio di David, Gesรน, abbi pietร  di me!โ€. In questo grido vi รจ una grande spontaneitร , vi รจ la sua fede giudaica nel Messia veniente, vi รจ lโ€™attesa di una guarigione, della salvezza, vi รจ la forza di gridare e di farsi sentire, nella personale convinzione che quel rabbi puรฒ fare qualcosa per lui, dunque รจ un maestro capace di cura e di amore verso chi incontra.

Bartimeo ripete con altre parole quanto aveva affermato Pietro: โ€œTu sei il Cristoโ€ (Mc 8,29). In quel caso perรฒ Pietro era stato immediatamente rimproverato da Gesรน per la sua incapacitร  di comprendere la sua vera messianicitร  (cf. Mc 8,30-34). Il figlio di Timeo sta invece di fronte al figlio di David, animato dalla fiducia che il Messia avrebbe aperto gli occhi ai ciechi, compiendo anche in questo le sante Scritture (cf. Is 35,5; 42,7).

Ma allora come adesso, tra Gesรน e chi lo cerca ci sono altri: qui รจ la folla, in altri casi sono i discepoli stessi, cioรจ la sua comunitร , a diventare ostacolo, barriera tra Gesรน e chi desidera incontrarlo. Attenzione, ciรฒ accade anche per ragioni โ€œsanteโ€: paura di disturbare il maestro, volontร  di proteggerlo dagli assalti della genteโ€ฆ Bartimeo, perรฒ, non desiste, si mette a gridare piรน forte, e cosรฌ la sua invocazione raggiunge Gesรน.

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Questi si ferma e lo manda a chiamare. Ciรฒ avviene puntualmente, con le parole che tante volte i discepoli di Gesรน avevano udito durante i suoi incontri con chi si trovava nella sofferenza o nel peccato: โ€œCoraggio, alzati!โ€. Nellโ€™invito espresso con โ€œCoraggio!โ€ (cf. Mt 9,2-22; 14,27; Mc 6,50) cโ€™รจ il cuore di Gesรน, che dice innanzitutto: โ€œCoraggio, non temere, abbi fiducia!โ€. Questo il primo atteggiamento necessario allโ€™incontro con Gesรน: occorre uscire dal timore, dalla sfiducia, dalla mancanza di attesa, dalla visione di se stessi come non degni di essere da lui amati.

A quel punto si tratta di alzarsi โ€“ verboย egheรญro, che esprime anche il risorgere (cf. Mc 5,41; 6,14.16; 12,26; 14,28; 16,6)! โ€“ dal giaciglio alla postura dellโ€™uomo che ha speranza (homo spe erectus). Una volta in piedi, si puรฒ ascoltare e comprendere che il Signore chiama ciascuno in modo personalissimo e pieno di affetto (โ€œChiama teโ€).

Quel cieco, allora, โ€œgetta via il suo mantello, balza in piedi e viene da Gesรนโ€. รˆ un povero che non ha nulla, se non il mantello, segno della sua identitร  di escluso, unica sua inalienabile proprietร  (cf. Dt 24,13). Al contrario dellโ€™uomo ricco che non aveva saputo liberarsi della zavorra dei suoi beni, e dunque se ne era andato triste (cf. Mc 10,21-22), Bartimeo si spoglia di ogni pur minima sicurezza, del suo passato, della sua stessa vita, e balzando in piedi si mette in movimento a tentoni e viene da Gesรน.

Grande รจ lโ€™ardire di questโ€™uomo, che nasce dalla sua libertร : nella sua nuda povertร  e nella sua cecitร  sta di fronte a Gesรน, attendendo tutto da luiโ€ฆ Questโ€™ultimo non presume il bisogno di chi lo ha invocato, non si rivolge a lui in modo meccanico e anonimo, ma proprio per conoscere dalle sue parole il bisogno che lo abita gli domanda: โ€œChe cosa vuoi che io faccia per te?โ€. E Bartimeo risponde, con un tono di confidenza umile e audace: โ€œRabbunรฌ, mio maestro, che io veda di nuovo!โ€.ย 

La preghiera รจ desiderio espresso davanti a Gesรน, e Bartimeo desidera vedere, ben oltre la semplice visione con gli occhi: vuole vedere anche con il cuore, vuole vedere nella fede, vuole essere nella luce e non nella tenebraโ€ฆ

Gesรน, sempre attento a ogni singolo uomo o donna che incontra, sempre capace di comunicare โ€œin situazioneโ€, si accorge di ciรฒ che Bartimeo sta vivendo. Per questo si rivolge a lui con unโ€™affermazione straordinaria: โ€œVaโ€™, la tua fede ti ha salvatoโ€, parole che egli ha ripetuto spesso di fronte a chi gli chiedeva salvezza (cf. Mc 5,34 e par.; Lc 7,50; 17,19; 18,42). Innanzitutto gli dice: โ€œVaโ€™โ€, lo invita cioรจ a mettersi in cammino, senza chiedergli nulla.

Alla libertร  di chi entra in relazione con lui, Gesรน risponde potenziando questa stessa libertร , invitando il suo interlocutore a esercitare la libertร . E questa prassi di liberazione si radica in un atteggiamento che contraddistingue Gesรน, al punto che possiamo intenderlo come il suo tratto specifico, peculiare: la suaย capacitร  di cogliere e di far emergere nelle persone la fede-fiducia che le anima.ย Ecco come Gesรน fa emergere la fede giร  presente nellโ€™altro: attraverso la sua presenza di uomo affidabile e ospitale, che non dice di essere lui a guarire e a salvare, ma la fede di chi a lui si rivolge.ย Fede-fiducia nella vita, negli altri, prima ancora che in Dio: non รจ infatti possibile, per parafrasare la Prima lettera di Giovanni, โ€œcredere in Dio che non si vede, se non sappiamo credere allโ€™altro, al fratello che si vedeโ€ (cf. 1Gv 4,20)โ€ฆ

Guarigione non solo fisica quella di Bartimeo, ma salvezza che lo investe interamente: infatti, โ€œsubito si mette a seguire Gesรน lungo la stradaโ€. La salvezza viene sperimentata dal credente non tanto come condizione in cui installarsi, ma come cammino perseverante dietro a Gesรน, come relazione quotidiana con lui. Bartimeo si pone alla sequela di Gesรน, come i discepoli che sempre lo seguono (cf. Mc 1,18; 2,14.15; 5,37, 6,1; 8,34; 10,21.28.32; 11,9; 14,51.54; 15,41), vanno dietro a lui (cf. Mc 1,17.20; 8,33.34).

Colui che era cieco, ai bordi della strada, mendicante, dopo lโ€™incontro con Gesรน รจ capace di seguirlo come un discepolo, verso Gerusalemme. Di piรน, il suo grido rivolto a Gesรน โ€“ โ€œFiglio di David!โ€ โ€“ subito dopo viene ripreso dalla folla, durante lโ€™ingresso di Gesรน nella cittร  santa: โ€œBenedetto il Regno veniente di David nostro padre!โ€ (Mc 11,10). Si potrebbe dire che รจ questo cieco ad aver intonato per primo le grida di gloria nei confronti di Gesรนโ€ฆ

Questo episodio รจ molto di piรน di un semplice racconto di miracolo, come il lettore di Marco puรฒ ormai capire. Gesรน sta per entrare nella cittร  santa per la sua passione e morte, ma i suoi Dodici discepoli lungo tutto quel cammino sono rimasti ciechi. Ascoltavano le sue parole ma non capivano, mostrando di essere ben lontani dal vedere gli eventi come li vedeva Gesรน: prima Pietro (cf. Mc 8,32), poi tutti e Dodici (cf. Mc 9,34), infine Giacomo e Giovanni (cf. Mc 10,35-37) sono sembrati ciechi di fronte a ogni rivelazione fatta loro da Gesรน.

Ma ora ogni lettore puรฒ identificarsi con questo cieco di Gerico; deve solo prendere coscienza della propria cecitร , gridare al Signore: โ€œAbbi pietร  di me!โ€ e avere fede che egli puรฒ strapparlo dalla tenebra e fargli vedere ciรฒ che i suoi occhi non riescono a vedere. Sรฌ, in quel mettersi in cammino dietro a Gesรน, Bartimeo รจ per noi piรน esemplare dei Dodici. Dunque? Ognuno di noi si metta davanti al Signore Gesรน e, guardando a lui con fede e attesa, si scoprirร  non vedente. Abbia allora la forza e il coraggio di gridargli solo: โ€œSignore, abbi pietร  di meโ€, โ€œKรฝrie eleisonโ€, questa invocazione brevissima eppure cosรฌ completa rivolta a lui, con piena fiducia che egli puรฒ salvarci.

Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi.

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