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don Manuel Belli – Commento al Vangelo del 20 Ottobre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 11,29-32

Lettura del Vangelo e commento del testo che la liturgia propone per domenica 20 ottobre 2024.

Buongiorno e buona domenica a tutti.
Mi scuso per i ritardi nella produzione e nella pubblicazione dei video degli ultimi giorni, ma sono state giornate un po’ lanciate. Spero settimana prossima di riprendere con ordine e con la scadenza giusta.

Ci mettiamo in ascolto del Vangelo che la liturgia ci offre in questa domenica.

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Dal Vangelo secondo Marco:
“In quel tempo, si avvicinarono a Gesรน Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, dicendogli: ‘Maestro, tu che cosa vuoi che faccia per noi?’
Egli disse loro: ‘Che cosa volete che io faccia per voi?’
Gli risposero: ‘Concedici di sedere nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra.’
Gesรน disse loro: ‘Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?’
Gli risposero: ‘Lo possiamo.’
E Gesรน disse loro: ‘Il calice che io bevo anche voi lo berrete e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo, ma รจ per coloro per i quali รจ stato preparato.’

Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni.
Allora Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse loro: ‘Voi sapete che coloro i quali sono considerati governanti delle Nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi perรฒ non รจ cosรฌ. Ma chi vuole diventare grande tra voi sarร  vostro servitore. E chi vuole essere il primo tra voi sarร  schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.'”

Stupidaggine colossale di Giacomo e Giovanni, diciamola cosรฌ in modo abbastanza brutto. Gesรน dice: “Voi non sapete quello che chiedete.” Noi diciamolo in un linguaggio un po’ piรน smart: stupidaggine.

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Tra l’altro, se andate a leggere il Vangelo e leggete le righe precedenti, Gesรน ha appena finito di annunciare la passione. E ti viene da dire: “Ma come mettete assieme i pezzi?”
Cioรจ, com’รจ possibile che Gesรน, appena finito di annunciare la passione, ha parlato della sua morte, delle torture che subirร , delle umiliazioni che subirร , e voi gli chiedete un ruolo di potere? Come le mettete assieme le due cose?

Non so che effetto fa a voi, ma per me รจ molto consolante. Anche gli apostoli hanno fatto una fatica incredibile per riuscire a cambiare, a convertire quell’immagine di Dio che avevano nel cuore. Anche di fronte all’evidenza di Gesรน che annuncia la passione, questi non cambiano e dicono: “Ma senti, noi vogliamo potere, dai, dacci sto potere e siamo a posto cosรฌ.”

Quindi, stupidaggine colossale, non hanno capito niente di Gesรน. Non c’entra niente questa richiesta con lo stile di Gesรน. Perรฒ รจ molto bello come Gesรน reagisce di fronte a questa espressione di Giacomo e di Giovanni, e poi anche del gruppo dei dodici che si indignano con loro.

รˆ bellissimo vedere come reagisce Gesรน. Proviamo a vedere: prima cosa Gesรน dice: “Voi non sapete quello che chiedete.” Fa un atto di veritร , non รจ che li coccola, non gli dice: “Ma sรฌ, dai, tutto bene, tranquilli, adesso due sistemmatine.”
“No, voi non sapete quello che chiedete.” Perรฒ poi dice anche loro una cosa bella: “Il calice che io bevo anche voi lo berrete; nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati.”

Gesรน sta parlando della sua passione, e in effetti Giacomo e Giovanni arriveranno ad assimilarsi a Gesรน, ad essere simili a Gesรน fino alla passione. Giacomo sarร  il primo a ricevere il martirio. Giovanni, secondo la tradizione, non ha mai ricevuto fisicamente il martirio, perรฒ รจ stato prigioniero. Ha pagato anche lui per assimilarsi a Gesรน, che vive la passione.

Gesรน vede piรน in lร , Gesรน vede che loro non hanno capito. “Voi non sapete quello che chiedete, ma รจ capace di futuro. Arriverete.”
Mi prendo cura di voi, continuo a rilanciare su di voi, sto con voi, morirรฒ per voi perchรฉ siate capaci anche voi di vivere una vita nella logica della donazione e non nella logica del dominio.

Ora, non รจ ancora il momento. Ora non avete capito, ora serve ancora qualcosa perchรฉ voi possiate vivere questo stile, ma arriverete.
Guardate che รจ un educatore enorme, Gesรน. Gesรน scommette sul futuro. Vede il bene che noi possiamo fare, anche quando noi non ci crediamo. Vede il nostro lato migliore, anche quando noi non lo vediamo ancora. Scommette sulla nostra parte buona, anche quando noi tiriamo fuori la parte cattiva. Questo รจ il Signore, questo รจ quello che fa nella sua vita: muore per noi umanitร  peccatrice, quando noi siamo ancora peccatori, perchรฉ sia possibile per noi un futuro senza il peccato.

Bellissimo, no? Questo stile di Gesรน. Quando poi gli apostoli si indignano con Giacomo e Giovanni, ma attenzione, non รจ l’indignazione nobile di chi dice: “Vabbรจ, ragazzi, non avete capito.”
รˆ l’indignazione di chi l’invidia. “Come vi siete permessi di chiedere voi un posto di potere quando invece ce lo stiamo giocando tutti?”

Ebbene, quando gli apostoli vivono questa indignazione, quindi un gruppo sfasciato, una chiesa che non c’entra niente con lo stile di Gesรน, Gesรน fa un’altra cosa bellissima.
Allora Gesรน li chiamรฒ a sรฉ. Il primo atto che fa Gesรน รจ li chiama a sรฉ, li chiama ancora piรน vicini a questa chiesa, perchรฉ questa รจ la chiesa, il popolo che Dio per ora ha radunato, che รจ lontana anni luce dal Maestro. Il Maestro non li manda via, non gli dice: “Basta, via, cambiamo.” Li chiamรฒ a sรฉ.

รˆ forte la tentazione di pensare alla riforma come: “Buttiamo via tutto, spacchiamo tutto, via tutto.”
Gesรน chiama a sรฉ. Ripartiamo da capo. “Rimettetevi, rimettetevi vicino a me, rimettetevi alla mia scuola.” Gesรน fa un atto, ancora una volta, da grande educatore, da grande maestro. Chiama a sรฉ, convoca, non disperde. Chiama, non caccia via.

E poi dice questa frase molto bella: “Tra voi perรฒ non รจ cosรฌ.” Attenzione: non sta dicendo “tra voi non sarร  cosรฌ.” Tra voi non รจ cosรฌ.
I capi dominano, i governanti spadroneggiano, ma tra voi non รจ cosรฌ. A una chiesa sfasciata Gesรน assegna un ruolo di profezia: “Tra voi non รจ cosรฌ, voi potete essere qualcos’altro. Anzi, siete giร  qualcos’altro, vi ho giร  fatto il dono di essere un’alternativa credibile alle logiche di dominio, vi ho giร  fatti i profeti.”

Bellissima, no? Questa cosa: a una chiesa disgregata, una chiesa che non sa da dove partire, Gesรน dice: “Tra voi non รจ cosรฌ. Voi potete essere qualcos’altro, voi siete qualcos’altro, vi ho giร  dato la grazia di essere qualcos’altro.”

Ringraziamo il Signore che con noi รจ davvero un Maestro grande e buono e cerchiamo di stare con lui e di chiedergli pian piano di convertire la nostra immagine di Dio, la nostra immagine di chiesa, perchรฉ possiamo diventare conformi alla sua passione e alla sua gloria.

Grazie e buona domenica di cuore a tutti.

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