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Commento alla prima lettura di domenica 20 Ottobre 2024 – mons. Francesco Alfano – Is 53,10-11

La “Prima Lettura” in Pillole.

Quando offrirร  se stesso in sacrificio di riparazione, vedrร  una discendenza.

Dal libro del profeta Isaรฌa
Is 53,10-11
ย 
Al Signore รจ piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirร  se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrร  una discendenza, vivrร  a lungo,
si compirร  per mezzo suo la volontร  del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrร  la luce
e si sazierร  della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherร  molti,
egli si addosserร  le loro iniquitร .

Parola di Dio.

Trascrizione (non rivista) generata da YouTube e arrangiata tramite IA.

Nella giornata missionaria mondiale, che ogni anno si celebra nel mese di ottobre, ascoltiamo alcuni versetti del profeta Isaia. Questo prezioso e antico cantico, il quarto del servo del Signore, ci viene riproposto nella liturgia del Venerdรฌ Santo, dove si parla del servo. Per noi, ovviamente, questo servo รจ Gesรน, nella rilettura cristiana.

Il Signore si rivolge in modo particolare con un’espressione fortissima: “Al Signore รจ piaciuto prostrarlo con dolori.” I dolori e la sofferenza del servo rientrano in un disegno misterioso di Dio, che non vuole certo il male, ma attraverso di esso porta vita e salvezza. Il servo offre se stesso in sacrificio di riparazione, lui per gli altri, per tutti.

Questa รจ una dimensione missionaria aperta: la salvezza รจ per tutti. “Vedrร  una discendenza, vivrร  a lungo.” Ci sarร  un frutto di questo sacrificio incredibile, e per mezzo suo si compirร  la volontร  del Signore. Il disegno di Dio รจ la salvezza, la vita, non la morte. Attraverso il sacrificio di uno, il servo Gesรน sulla croce, e la sua risurrezione, viene data questa possibilitร  a ogni creatura, a tutti gli uomini e le donne.

A lungo, dice il testo, dopo il suo intimo tormento, sofferenza profonda, vedrร  la luce e si sazierร  della sua conoscenza. Il passaggio dalla morte alla vita indica l’inizio del compimento della salvezza. “Il giusto, mio servo”, รจ la dichiarazione da parte di Dio. รˆ servo del Signore perchรฉ รจ giusto, perchรฉ รจ unito a Lui in tutto. Giustificherร  molti, porterร  questa condizione di vita, di comunione, di armonia, di pace, di salvezza a tanti, a una moltitudine innumerevole.

Egli si addossa le iniquitร . Dunque, la salvezza รจ frutto del sacrificio del servo, che prende su di sรฉ, come agnello immolato, il peccato del mondo e offre vita.

Il Papa, in questa giornata missionaria, richiama l’invito, anzi il comando, da parte di Gesรน ai discepoli di andare e invitare tutti al banchetto che รจ stato preparato. Un banchetto di fraternitร , di comunione, di vita. Ecco la salvezza, secondo la promessa dei profeti. Questo banchetto รจ per tutti i popoli, e Gesรน lo compie. La missione รจ universale.

La Chiesa, in ciascuno dei suoi membri, non puรฒ tacere il dono ricevuto e non puรฒ tirarsi indietro dinanzi all’annuncio che deve fare. Ecco il comando di Gesรน ai discepoli: “Andate, invitate, aiutate le persone ad accogliere il grande appello, a partecipare, a sedersi alla mensa.”

Il banchetto รจ un banchetto di felicitร , di amicizia, di unitร  profonda per tutto il genere umano, per tutti gli uomini e le donne. Anche oggi, l’annuncio missionario non รจ un’opzione, non รจ relegato solo ad alcuni contesti piรน lontani o piรน poveri, che pure ci stanno tanto a cuore. รˆ veramente universale, cioรจ legato a ogni uomo e ogni donna, in quanto discepoli del Signore. Non possiamo privarli di questo dono straordinario. Non imporre, no, ma tacere รจ grave.

Preghiamo, allora, in questa dimensione, perchรฉ la riscoperta della natura missionaria della Chiesa, della sua vocazione ad annunciare il Vangelo, tocchi il cuore di ogni comunitร , di ogni battezzato, e anche quello di ciascuno di noi.

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