ANCHE NEL POCO, ANCHE IMPERFETTO
Ma chi sono questi uomini che si sono alzati e si sono messi in cammino dietro a Gesรน? Non sono eroi, sono uomini complicati, alcuni perfino imbarazzanti, proprio come me.
Due di loro sono cosรฌ irruenti e rumorosi che Gesรน ha confezionato per loro un soprannome forte e bello: โfigli del tuonoโ. Un complimento. Gesรน era grande nel lodare!
Ascolta “p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di domenica 20 Ottobre 2024” su Spreaker.I due fratelli si avvicinano: Cosa volete che io faccia per voi? Lo chiederร anche al cieco di Gerico, lui non cerca potere, vuole la luce: che io veda! Siamo tutti un poโ come Bartimeo, mendicanti di luce appesi a qualcuno che ci guardi e ci paghi una piccola moneta.
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I due fratelli invece non chiedono luce, ma potere: facci sedere una a destra e uno a sinistra del tuo trono.
In questa richiesta riconosco la piรน diffusa di tutte le nostre umane preghiere, quando invochiamo di essere esauditi in ciรฒ che paure, fragilitร o passioni generano nellโintimo: volontร di prendere, salire, comandare. Tre verbi che fanno male. Perciรฒ tre verbi maledetti.
Ci sono anche domande benedette, che nascono da fame di luce e di gioia, da amore che manca come il pane, da verbi benedetti, come dare, scendere, servire.
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Ma neppure questo basta, perchรฉ non si prega per ottenere, ma per essere trasformati. Come suggerisce David Maria Turoldo: Io non sono ancora e mai il Cristo, ma sono questa infinita possibilitร .
Non si prega per aggrapparci, ma per stupirci.
Dopo tre anni di strade, di malati guariti, di pane che traboccava dalle mani e dalle ceste, dopo tre annunci di morte in croce, รจ come se i discepoli non avessero ancora capito niente.
E Gesรน, lโincredibile Gesรน, invece di scoraggiarsi, riprende a spiegare ancora una volta il suo sogno di cieli nuovi e terra nuova.
Va bene, a patto che sappiate fare quello che io farรฒ:
- potete bere il mio stesso calice?
- Come no, certo che possiamo!
E infatti, sotto la croce non cโera nรฉ lโuno nรฉ lโaltro dei due fratelli.
E Gesรน li chiama a sรฉ di nuovo, consegna loro la chiave di volta del mondo in pace, in una espressione bellissima, ribadita con forza per tre volte: tra voi non sia cosรฌ. Non cosรฌ tra voi!
Nel mondo vincono i piรน forti, i piรน furbi, i piรน ricchi; tra voi non รจ cosรฌ; nel mondo hanno ragione i potenti, gli intelligenti, i piรน numerosi, tra voi non รจ cosรฌ. Voi siete nel mondo ma non del mondo, non omologatevi al pensiero dominante.
โI grandi del mondo si costruiscono imperi con il dominio e la forza. Non cosรฌ in Dioโ. Lui non ha troni, si cinge un asciugamano, sโinginocchia davanti a ciascuno, il suo impero รจ quel poco di spazio che basta a lavare i tuoi piedi.
Da lรฌ, dal basso cerca gli occhi dโogni figlio, cerca le mie ferite per fasciarle con bende di luce.
Essere sopra lโaltro รจ la massima distanza possibile dallโaltro. Dio invece si pone alla massima vicinanza: ai tuoi piedi.
Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.