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don Claudio Luigi Fasulo – Commento al Vangelo del 20 Ottobre 2024

Domenica 20 Ottobre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 10, 35-45

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Commento al Vangelo di domenica 20 ottobre 2024 a cura di don Claudio Luigi FasuloSanremo.

Trascrizione generata automaticamente da Youtube e rivista tramite IA.

Assolutamente! Ecco la trascrizione riformattata con la corretta punteggiatura e i paragrafi:

Il Vangelo di questa domenica parla di uomini e donne del mondo di oggi. Sรฌ, seppur San Marco abbia scritto quasi 2000 anni fa, questo Vangelo รจ estremamente attuale perchรฉ parla di una condizione, di unโ€™attitudine negativa che serpeggia tra gli uomini di oggi. Qual รจ? รˆ la fame di primeggiare, di essere assetati di potere, di voler sempre essere migliori degli altri. E questa attitudine cosa porta? Porta un cuore che si stanca perchรฉ non ce la fa piรน a essere sempre qualcuno sul palco della vita, porta un cuore arido che non ama piรน come dovrebbe perchรฉ รจ troppo condizionato dal malessere della vita e anche un cuore che desidera poi solo piรน il materiale, solo piรน la visibilitร , il successo e non piรน lโ€™essenziale della vita.

Bene, il Vangelo di questa domenica ci viene incontro perchรฉ Gesรน ci dice: โ€œChi vuole diventare grande tra di voi sarร  vostro servitoreโ€. Desidero proprio guardare e analizzare e meditare con voi questa frase: โ€œChi vuole diventare grande tra di voi sarร  vostro servitoreโ€. Vediamo allora la prima parte: โ€œChi vuole diventare grande tra di voiโ€.

รˆ una bellissima frase perchรฉ Gesรน sa molto bene che tutti noi vogliamo diventare grandi. Anche nel gergo giovanile, per valorizzare qualcuno, si dice โ€œSei un grande!โ€. Perchรฉ? Perchรฉ tutti vogliamo lasciare un segno nella vita, in questo cammino di vita che stiamo vivendo. รˆ bello lasciare il mondo migliore di come lโ€™abbiamo trovato. Pertanto, Gesรน non condanna questo bel desiderio che cโ€™รจ nel cuore dellโ€™uomo di essere qualcuno nella vita. Dio non vuole degli uomini e delle donne passivi e infelici, ma desidera uomini, donne liberi e fieri di essere orme nel futuro.

Allora, chi รจ per Gesรน il grande? Cosa vuol dire essere grandi oggi? Bene, il significato odierno di essere grandi รจ sinonimo di essere apprezzati, stimati, lodati, elogiati, aver compiuto grandi imprese nel business, nello sport, nellโ€™arte, nella cultura. Ecco, il concetto di grande per Gesรน รจ diverso. Il grande per Gesรน non รจ colui che realizza qualcosa, ma รจ colui che vive qualcosa, cioรจ si passa da una realizzazione singolare a una gratificazione plurale. La differenza sta tra un freddo egoismo, ovvero il farsi notare, il primeggiare, essere sempre al top dove tutto e tutti devono concorrere per valorizzare se stessi. Ecco il freddo egoismo.

Dallโ€™altra parte, invece, cโ€™รจ un caldo altruismo, cioรจ il vedersi come una famiglia che cresce, che cammina, che aiuta, che custodisce, che innanzitutto si prende cura dellโ€™altro. Questo concetto puรฒ sembrare molto naif, utopico e puรฒ far sorridere oggi. Invece, ciรฒ che il tuo cuore nel profondo desidera da sempre รจ questo: noi siamo nati per donarci agli altri. Il Vangelo di questa domenica ci chiama a essere dei rivoluzionari insieme. Mi spiego: sรฌ, cambiare lโ€™ottica della visione del mondo, ma insieme, ovvero essere grandi nelle relazioni, essere ponti tra i burroni relazionali, portare nel mondo di oggi la vera ricchezza, ovvero dello stimarsi a vicenda, il motivarsi, lโ€™incoraggiamento.

La grande ricchezza รจ creare comunione al plurale e non divisione per vincere al singolare. Guardiamo i santi che festeggeremo settimana prossima: non sono uomini e donne perfetti, ma sono uomini e donne che hanno voluto diventare dei ponti tra il cielo e la terra. Al termine della vita, tu lascerai la testimonianza dei tuoi atti: quelli di amore, quelli di gioia, quelli di fede e non delle opere umane solo costruite. Infatti, se ci pensiamo, senza denigrare nessuno, il ricordo dei santi รจ sempre vivo, il ricordo dei tanti grandi nel business, nello sport, nellโ€™arte non รจ cosรฌ vivo. Anzi, spesso รจ un ricordo dimenticato.

Ma vengo alla seconda parte. La prima parte della frase di Gesรน era โ€œChi vuole diventare grande tra di voiโ€ e quindi abbiamo un poโ€™ capito cosa significa grande per Gesรน, ma ce lo spiega ancora di piรน perchรฉ la frase termina: โ€œChi vuole diventare grande tra di voi sarร  vostro servitoreโ€. Queste parole fanno crollare tutte le impalcature del mondo odierno perchรฉ oggi si pensa che servire sia il nemico della felicitร  e della vita. No, ma solo chi ha provato il servizio agli altri puรฒ testimoniare la grandezza che si ha quando si aiuta e si sostiene gli altri.

E sovente chi non lโ€™ha vissuto non ha il coraggio di mettersi a servizio degli altri. Servire non รจ essere sotto gli altri, ma rendersi utili agli altri. Con una battuta si potrebbe dire che โ€œchi serve serve e chi non serve non serveโ€. E su questa frase di Gesรน, che โ€œchi vuole essere grande sarร  al servizio, servitoreโ€, mi viene in mente quello stralcio della lettera che ha scritto Papa Francesco ai futuri cardinali che verranno creati il 7 dicembre a San Pietro. Ecco, Papa Francesco ai nuovi cardinali dice questo: โ€œPrego per te affinchรฉ il titolo di servo offuschi sempre piรน quello di eminenzaโ€. Una frase questa di Papa Francesco estremamente diretta e senza fronzoli, ma non vuole certamente svalorizzare il ruolo e il titolo cardinalizio, anzi, lo innalza a servitore della Chiesa. Papa Gregorio, pensate, che si definiva โ€œservum servorum deiโ€, ovvero il servo dei servi di Dio.

Vado verso la conclusione dicendo che il tema di questa domenica รจ la tentazione del potere. Cerchiamo di andare controcorrente, ma cerchiamo di farlo veramente nei posti di lavoro, in famiglia, anche se รจ faticoso, anche se puรฒ sembrare impossibile e utopico. Questa non รจ una crociata contro il potere, ma รจ un desiderio di mettere ordine nella vita e di entrare in comunione con Dio e di imparare da Lui a essere grandi, ovvero al servizio dellโ€™umanitร . Il vero coraggioso รจ colui che non mostra la forza e il potere sugli altri, ma la sua umanitร , il suo farsi piccolo per fare crescere gli altri.

San Paolo lo diceva: โ€œE quando sono debole, allora sono forteโ€. Bene, imitiamo Gesรน nel servizio. Pensiamoci bene: Gesรน serve Pietro lavandogli i piedi pur sapendo dei suoi tradimenti, Gesรน serve la Samaritana, le dona lโ€™acqua pur sapendo la sua vita disordinata, Gesรน serve il ladrone pentito sulla croce portandolo in paradiso allโ€™ultimo momento, Gesรน serve la nostra vita rialzandoci dalle cadute e dalle miserie, Gesรน serve lโ€™umanitร  ferita di una societร  egoista e superba. Allora, quella frase simpatica che ho detto prima la ripeto perchรฉ possa essere un piccolo slogan per ognuno di noi: โ€œChi serve serve e chi non serve non serveโ€.