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Commento alla prima lettura di domenica 13 Ottobre 2024 – mons. Francesco Alfano – Sap 7,7-11

La “Prima Lettura” in Pillole.

Al confronto della sapienza stimai un nulla la ricchezza.

Dal libro della Sapienza
Sap 7,7-11

ย 
Pregai e mi fu elargita la prudenza,
implorai e venne in me lo spirito di sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto,
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perchรฉ tutto l’oro al suo confronto รจ come un po’ di sabbia
e come fango sarร  valutato di fronte a lei l’argento.
L’ho amata piรน della salute e della bellezza,
ho preferito avere lei piuttosto che la luce,
perchรฉ lo splendore che viene da lei non tramonta.
Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani รจ una ricchezza incalcolabile.

Parola di Dio.

Trascrizione (non rivista) generata da YouTube e arrangiata tramite IA.

Ascoltare questi versetti del Libro della Sapienza e commentarli qui a Lourdes ha un sapore del tutto speciale. Sรฌ, perchรฉ la Sapienza รจ il dono di Dio. รˆ Dio che ci rende capaci di leggere nelle cose, come ha fatto Maria, come ha sperimentato Bernardette qui a Lourdes e tanti santi.

Il testo dice cosรฌ: “Pregai e mi fu elargita la prudenza”. La Sapienza viene presentata innanzitutto cosรฌ, come un dono umano che consente di essere prudenti, che non significa affatto calcolatori interessati piรน a sรฉ che agli altri. Significa essere saggi, intelligenti, liberi, capaci di vedere in profonditร  senza farsi condizionare. E questo รจ un dono che viene dalla preghiera.

Si tratta di invocare, di implorare, e quando si implora e si attende da Dio, ecco che Egli manda lo spirito di Sapienza. รˆ lo spirito di Dio che ci consente di sentire, pensare e agire come Lui. E qui l’elogio della Sapienza: “La preferii a scettri e troni”. Vale la pena accogliere la Sapienza, come Bernardette, lei cosรฌ ignorante, la piรน ignorante di tutti, si definiva qui a Lourdes.

Eppure, il dono della Sapienza vale piรน di tutte le potenze umane. Stimai un nulla la ricchezza al suo confronto. Anche i beni materiali impallidiscono, non la paragoni neppure a una gemma inestimabile, una gemma di valore incalcolabile. Non รจ la stessa cosa della Sapienza, perchรฉ tutto l’oro, al suo confronto, รจ come un po’ di sabbia. Il paragone รจ volutamente esagerato, ma รจ cosรฌ: un po’ di sabbia, tutto l’oro del mondo nei confronti della Sapienza, che vale infinitamente di piรน.

Siamo qui, a 150 anni e oltre dall’esperienza delle apparizioni, e questa povera ragazza, che sarebbe passata inosservata, quasi insignificante, con una storia misera comโ€™era quella di tanti abitanti di Lourdes, diventa invece punto di riferimento per milioni e milioni di persone di ogni parte del mondo, di ogni lingua, cultura, sensibilitร  umana e spirituale.

Che cosa fa la Sapienza? Come fango sarร  valutato di fronte a lei l’argento, l’argento cosรฌ prezioso diventa come il fango. E l’autore del Libro della Sapienza non si ferma piรน. Dice che l’ama, la Sapienza, l’ha amata come Bernardette, attraverso l’incontro con la Bella Signora. Amato Gesรน, l’ha amato fino a vivere per Lui e solo per Lui. L’ho amata piรน della salute. Bernardette non ha avuto una salute forte, รจ morta presto per le sue malattie. L’ho amata piรน della bellezza. Non si tratta di una bellezza fisica, esteriore. La Sapienza entra nel profondo.

Ho preferito avere lei piuttosto che la luce. Sรฌ, la luce. E quando le giornate piene di sole ci raggiungono, ci fanno avvertire la bellezza della luce. Noi commentiamo questo passo in un giorno che non รจ tra i piรน belli qui a Lourdes, anzi, รจ annunciata una tempesta fortissima di vento. Eppure, cogliamo la bellezza e la necessitร  della luce. La Sapienza รจ molto di piรน. Ho preferito lei alla luce, perchรฉ il suo splendore, che viene da lei, non tramonta mai.

La luce passa, appunto: al bel tempo si alterna il cattivo tempo. Invece, la luce che viene dalla Sapienza รจ una luce profonda, interiore, che ti fa vedere fino nell’intimo l’essenza delle cose e la presenza di Dio. Quella non viene mai meno.

E poi la conclusione: insieme a lei, il dono della Sapienza, mi sono venuti tutti i beni. Non รจ che la Sapienza ci fa poveri, ci priva di tutti gli altri beni. Al contrario, con la Sapienza arrivano gli altri beni. Nelle sue mani รจ una ricchezza incalcolabile.

Bernardette รจ morta povera, lontana da qui, a Nevers, in un monastero, ma di una ricchezza: il suo animo, il suo volto, la sua storia, la sua testimonianza. Una ragazza che รจ diventata ricca per questa straordinaria esperienza, certo delle apparizioni, ma esperienza di Dio. Lei si รจ fidata, si รจ affidata e ha donato tutto a se stessa. Ecco, la Sapienza che vale la pena implorare, accogliere e condividere.

Di questa Sapienza ha bisogno non solo la nostra vita, il nostro mondo, i tanti ammalati che arrivano qui a Lourdes, ma anche nel corpo e nello spirito, i pellegrini, l’umanitร  intera in questo tempo travagliato. La Chiesa, che conosce questa Sapienza, se impara ad amarla e ad accoglierla, potrร  donarla, perchรฉ il mondo intero diventi di nuovo come Dio lo vuole: bello, grande e spazioso per tutti.

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