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don Vincenzo Leonardo Manuli – Commento al Vangelo del 13 Ottobre 2024

Domenica 13 Ottobre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 10, 17-30

Il dovere, la ricchezza, la felicitร , i meriti, tra sguardi, domande e dialoghi, nel cammino verso Gerusalemme Gesรน sta proponendo visioni strane della societร , nellโ€™essenza del discepolato:ย la ricchezza non รจ una benedizione;ย da soli non ci si puรฒ salvare;ย ย per seguire il Signore bisogna entrare in uno sguardo, in uno spazio, in una vita,ย lasciandosi guardare-amare.ย 

Lโ€™intimitร  di uno sguardo

Unย tale, cosรฌ รจ definito questo uomo che si avvicina a Gesรน, รจ ricco, la sua condizione รจ specificata, quella interiore e sociale, anche se ha dei vuoti, degli interrogativi: la vita eterna, il dovere verso Dio. Sembra che la sua vita sia riempita di beni, di doveri, ma manchi di qualcosa dโ€™importante. Per ciascun discepolo la sfida รจ quella diย chiedersi se si รจ felici allaย sequelaย del Vangelo, se lโ€™intimitร  con il Signore รจ una felicitร  capace di riempire la vita e di dilatarla, se per seguirlo si รจ disposti a rinunciare aย tutto per il Tutto.

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Gesรน non omette di evocare le persecuzioni, il pericolo della ricchezza, come i veri maestri rispondeย alzando lโ€™asticella, creando visioni nuove, โ€œdonando ali perchรฉ possa volare piรน alto e piรน lontano. Vuoi vivere davvero? Sappi che la tua vita non รจ garantita dal tuo patrimonio economico, ma dal tuo patrimonio relazionaleโ€ (E.R.). Se questo vuoto fosse la โ€œfame di Dio?โ€. ยซCโ€™รจ un vuoto a forma di Dio nel cuore di ogni persona che non puรฒ mai essere riempito da nessuna cosaยป, diceva Pascal, e Gesรน in un certo modo capovolge la direzione della vita.

Saper scegliere

A volte ci si difende carichi di beni e di meriti, invece di essere aperti al dono della grazia che opera tramite le fede. Forse รจ in questa opposizione al messaggio evangelico. non limitandosi a mettere in guardia dai pericoli delle sole ricchezze materiali. Perchรฉ si possa compiere la parola della Sapienza, รจ necessario saper scegliere fino a lasciarsi scegliere, come scegliere di essere guardati-amati: โ€œCi sono sguardi che non dimentichi, che si imprimono nel cuore come sigilli, come marchi indelebili, come curve che allโ€™improvviso si aprono su panorami inaspettati; deve essere stato cosรฌ quello sguardo di Gesรน: una virata impensata, uno spezzare una forma definita per aprirne unโ€™altraโ€ (E.R.).

La felicitร 

Scrive Ermes Ronchi: โ€œSeguire Cristo non รจ un discorso di sacrifici, ma di moltiplicazione: lasciare tutto ma per avere tutto. Infatti il vangelo continua: Pietro allora prese a dirgli: Signore, ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito, cosa avremo in cambio? Avrai in cambio cento volte tanto, avrai cento fratelli e un cuore moltiplicato. Il vangelo non รจ rinuncia, se non della zavorra che impedisce il volo, la bella notizia รจ una addizione di vitaโ€. Qui si gioca il di piรน, il magis, quando ci si lascia guardare-amare, denudare fino a vergognarsi nel senso positivo del termine, potremo scoprire che cosa veramente ci manca. Questa consapevolezza puรฒ essere lโ€™inizio della felicitร  o della piรน crudele tristezza, e questo dipende molto da noi e dalla nostra capacitร  di lasciarci scomodare.

Chi puรฒ salvarsi?

Lโ€™unico linguaggio che il tale ha imparato nella sua vita รจ quello del merito e del dovere: per lui la vita eterna รจ un diritto, unโ€™ereditร , qualcosa che gli spetta. Il problema รจ che per questโ€™uomo il dovere ha preso il posto di Dio. Non riesce a capire che quello che salva รจ la relazione, non il merito. โ€œIl protagonista del testo del Vangelo di Marco non ha un nome, viene indicato semplicemente con un pronome indefinito: รจ un tale. Come dirร  lui stesso a Gesรน, ha vissuto di traguardi: ha fatto tutto quello che si doveva fare, ha ascoltato le richieste degli altri, ha portato a termine i compiti che gli erano stati assegnati. Sono certamente tutte cose buone, ma scopre drammaticamente che tutto questo non lo ha reso feliceโ€ (G.P.).

La proposta che salva

Lasciare รจ lโ€™unica via che ci fa rendere conto di quanto solo Dio possa essere il fondamento della nostra vita, lasciarsi potare, gettare le inutili zavorre per prendere il volo, per essere liberi da risultati e lasciar fare al Signore, รจ la fede, la fede in Dio che salva. Scriveva il card. Newman โ€œDio ti guarda, chiunque tu sia. E ti chiama per nome. Ti vede e ti capisce, colui che ti ha fatto. Sa quanto cโ€™รจ in te: ogni tuo sentimento, ogni tuo pensiero, ogni tua inclinazione, ogni tuo gusto, la tua forza e la tua debolezzaโ€ฆ Non soltanto tu fai parte della creazione di colui che si prende cura anche dei passeri; tu sei un uomo riscattato, santificato, suo figlio adottivo, che gode di una parte di quella gloria e di quella benedizione che scorrono eternamente da lui sul Figlio unigenito. Sei stato scelto per essere suoโ€. 

Lasciamoci guardare โ€“ amare da Gesรน, per essere liberati.

Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog

Don Vincenzo รจ nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nellโ€™Universitร  Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Universitร  Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesรน. []

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