HomeVangelo della DomenicaDon Luciano Labanca - Commento al Vangelo del 29 Settembre 2024

Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 29 Settembre 2024

Domenica 29 Settembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 9,38-43.45.47-48

Il Bene oltre gli schemi

Parlando a Nicodemo, il notturno cercatore di Dio, un uomo formato nelle Scritture di Israele e desideroso di conoscere di piรน il mistero di Dio, Gesรน insegna che โ€œil vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: cosรฌ รจ di chiunque รจ nato dallo Spiritoโ€ (Gv 3,8). Lo Spirito, che supera le barriere dello spazio e del tempo, รจ il vero protagonista della storia della salvezza, รจ il dito di Dio, che crea, trasforma, corregge, guarisce e redime. Egli ci supera infinitamente e nessuno puรฒ avere la presunzione di comprenderne fino in fondo i misteri, o peggio, di controllarlo e manipolarlo.

Leggendo oltre le righe del testo biblico, persino utilizzando la fantasia per capire meglio, possiamo immaginare come sia stato proprio lโ€™episodio di oggi a far capire ancora meglio a Giovanni quellโ€™insegnamento di Gesรน sullโ€™opera misteriosa dello Spirito Santo. Entrando nella pagina evangelica di oggi, vediamo che proprio Giovanni, come portavoce dei discepoli, presenta a Gesรน il caso di un guaritore-esorcista che scaccia demoni in nome suo, ma non fa parte del gruppo e, quindi, sarebbe meglio che il Maestro glielo impedisse.

รˆ un atteggiamento tipico del cuore umano: ciรฒ che non capiamo, รจ male, dobbiamo impedirlo, bloccarlo, a prescindere anche dallโ€™evidente bontร  dei frutti. Quante volte questo accade nella vita della Chiesa! Qualcuno sta compiendo qualcosa di bello e di grande, ma siccome non rientra negli schemi โ€œcanoniciโ€ e noi oltre quelli non sappiamo andare, perchรฉ fondamentalmente siamo incapaci di ascoltare lo Spirito, pensiamo sia meglio impedire quellโ€™opera, a prescindere dai frutti buoni che essa genera.

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Il Maestro perรฒ ci richiama ad abbracciare un altro stile: guardiamo prima di tutto allโ€™oggettivitร  dellโ€™azione. Se essa รจ buona e non contraddice Lui e il Vangelo, anche se si compie attraverso modalitร  โ€œirritualiโ€, certamente non puรฒ essere contro Dio! Imparare ad ascoltare lo Spirito significa anche saperlo riconoscere in azione al di fuori degli schemi a cui siamo abituati. Sono sempre i frutti โ€“ anche quelli che crescono in modo differente โ€“ a dire la bontร  di un albero. Chi compie il bene, sebbene dovrร  ancora maturare nella piena conoscenza di Cristo e del Vangelo, non รจ da tenere fuori, ma piuttosto da riconoscere e apprezzare come un tassello importante nel piรน grande mosaico dellโ€™artista divino.

Siamo disposti a lasciarci mettere in discussione dallโ€™agire dello Spirito? Oppure โ€“ come i discepoli di Gesรน โ€“ rimaniamo fermi nei nostri schemi e preconcetti, senza lasciare spazio allโ€™opera della grazia? Risuonano sempre forti le parole di Gamaliele, negli Atti degli Apostoli, quando di fronte allโ€™azione della Chiesa nascente, con illuminata prudenza dice: โ€œNon occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attivitร  รจ di origine umana, verrร  distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!โ€ (At 5, 38-39).

Non dimentichiamolo: impedire il bene, perchรฉ non ne capiamo il senso, potrebbe trasformarsi nellโ€™errore piรน grave, quello di combattere contro lo stesso Bene supremo! Chi รจ aperto allโ€™opera misteriosa dello Spirito e si pone onestamente in un cammino di crescita progressiva sa che piuttosto che essere โ€œskandalonโ€ (pietra di inciampo), cioรจ ostacolo alla stessa crescita del fratello nella piena conoscenza di Cristo, con pazienza e amore, deve saperlo sostenere e custodirne la fede semplice.

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Una mano che blocca, un piede che sceglie di allontanarsi o uno sguardo cattivo, possono distruggere i nostri fratelli. Quando siamo chiamati a custodirli, impariamo sempre di nuovo la via della prudenza e della delicatezza, ricordando che ciascuno ha i suoi tempi, i suoi ritmi e che la maturitร  โ€“ se si รจ onesti con se stessi e con Dio โ€“ arriverร ! I tempi di Dio non sono i nostri tempi, le vie che egli ha pensato, non sono le nostre vie! Quante volte Egli esercita questa pazienza e delicatezza verso di noi!

Per gentile concessione di don Luciano Labanca, dal suo sito.

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