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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 29 Settembre 2024

Domenica 29 Settembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 9,38-43.45.47-48

Nell’ultima domenica del mese di settembre meditiamo un testo in continuità con la pericope della settimana scorsa. I brani tratti dal capitolo nove di Marco mettono in evidenza due tratti ben precisi.

Nel primo troviamo ancora protagonisti in negativo i discepoli. Gesù ripetutamente nel suo messaggio insegna il superamento delle norme civili e religiose dell’epoca. Il Nazareno era portatore di un messaggio di salvezza non circoscritto al popolo che Dio aveva scelto. Predicava instancabilmente che l’amore è il vero comandamento da vivere come servizio a Dio e agli altri.

All’incapacità di Pietro, guida del gruppo che diventerà Chiesa, si aggiunge ora quella di Giovanni, l’amico per eccellenza. Non comprende e non accetta l’agire di chi è fuori dal gruppo dei seguaci del Nazareno. Non sono nelle condizioni di compiere segni come i discepoli. Noi sì, loro no. Noi privilegiati perché scelti dall’Emmanuele, testimoni viventi, resi capaci di dare corpo all’insegnamento del Galileo. Gli altri cosa possono sapere se non ascoltano il Maestro? Come e perché possono operare gesti compiuti dal Salvatore?

L’Emmanuele è paziente e misericordioso e cerca di mostrare ai suoi amici e a noi un percorso di vita segnato dalla continua conversione e adesione alla sua chiamata. Un cammino dove non mancano alcune segnalazioni per non perdersi. Come nella domenica scorsa, anche oggi richiama l’immagine dei bambini, dei piccoli, degli ingenui, di coloro che non conoscono le differenze, di quanti si fidano degli altri, di chi pone la fede negli altri.

Chi li scandalizzerà non è degno di seguire il Risorto. Chi predica e insegna le parole della Parola vivente ma non la vive è pietra di inciampo e di scandalo: è diavolo, è colui che divide; l’avversario da combattere. Il lessico usato e le immagini utilizzate da Gesù sono forti. Devono farci riflettere.

Per riflettere

Per entrare nel Regno che Dio ci ha preparato, il Verbo si è fatto carne come annunciato da Gabriele. Ha guarito (Raffaele) e combattuto satana per noi (Michele). Non siamo mai soli. Occorre abbracciare il sentiero tracciato da Gesù: rinunciare a noi stessi e al nostro egoismo per servire gli altri.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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