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don Claudio Bolognesi – Commento al Vangelo del 29 Settembre 2024

Domenica 29 Settembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 9,38-43.45.47-48

Monchi, zoppi e monocoli… è la Tua proposta per noi in questo vangelo. L’esatto contrario di come desideriamo essere, di come il nostro mondo ci vuole. Ci aggiungi al collo, al posto di una collana magari decorata con una bella croce d’oro, una pietra da mulino da qualche quintale.

Tutto inizia con una domanda apparentemente innocua: – c’era uno che scacciava i demoni nel Tuo nome e noi glielo impedivamo. Non ci seguiva, non era dei nostri… dicci che siamo stati bravi! -. Potrebbe scappare una finezza: non è che il tipo non seguiva Te. Non seguiva “noi”. Chi sono questi “noi”? Non si capisce se Giovanni intenda solo i discepoli o anche il maestro.

Come piace fare a Marco viene poi il momento di tre verbi speciali: il primo al presente, imperativo: non glielo impedite! Il secondo di nuovo al presente: non c’è – oggi – chi farà – al futuro – prodigi e sarà capace di farli subito dopo aver parlato male di me. Di “Te”, Gesù, è chiaro. Poi entra il Tuo “noi” che chiaramente include i discepoli. Chi non è contro di noi è per noi. Un’affermazione grossa, a cui probabilmente non abbiamo ancora dato il giusto peso. Non l’abbiamo portata alle sue ovvie conseguenze.

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A cui si aggiunge il gesto del bicchiere di acqua dato “nel nome perché siete di Cristo” che merita la ricompensa, immaginiamo di Dio. A Giovanni che rivendica un potere da far valere Tu ricordi che ha bisogno di aiuto, non ce la fa neppure a procurarsi un bicchiere d’acqua. A nessuno viene chiesto di essere come lui, ma di prendersi cura di lui e degli altri, quello sì.

A questo punto, a lui pronto a tagliare chi esercita la professione di esorcista senza il diploma, senza l’iscrizione all’albo, Tu insegni cosa vado invece tagliato via. Prima di tutto chi scandalizza uno di questi piccoli che credono in Te. A lui va messo un pietrone al collo, un contro salvagente perché poi va gettato in mare. Una delle parole più dure di tutto il Vangelo. Chi sono i piccoli che credono in Te? Mah, per ora lì ci sono i discepoli e il bambino del brano di domenica scorsa…

I tre tagli, mano, piede e occhio vengono proposti a Giovanni. Lui nel vangelo di Marco non è che ci faccia tutta questa bella figura. Sappiamo che è un Boanèrghes, il soprannome: “Figlio del Tuono” glielo hai dato Tu. Doveva essere un tipettino. Sappiamo che appartiene al circolo ristretto che è presente in alcuni eventi speciali. E che si sente in diritto di venire a dirTi: – vogliamo (!) che Tu ci faccia quello che chiederemo. Niente da dire, si sente in confidenza e questo è bello.

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Proprio a chi è in confidenza con Te e pensa di doverTi (e doversi) proteggere operando dei tagli sugli altri, Tu insegni a fare tagli in se stessi. Chiaramente è paradossale, nella realtà non pensateci neanche. Ma cosa significa questo ”scandalo” che provoca il taglio? In Marco ci sono due scandali, oltre a questo. Li provochi entrambi proprio Tu, Gesù. Tu in persona sei motivo d’inciampo per chi crede di conoscerTi. E la Tua passione deve esserlo per tutti noi, prima o poi, se vogliamo approdare alla fede.

Qui l’unica spiegazione viene data prima e si riferisce all’inciampo causato a “questi piccoli che credono in Te”. Sappiamo che sei a casa Tua a Cafarnao, con i dodici e un bambino che hai posto in mezzo. Non spieghi e di fatto metti sullo stesso piano i discepoli e il bimbo. L’effetto finale del tutto è duro e dovrebbe far riflettere chi è pronto a proibire, a tagliare via chi non è riconosciuto “dei nostri”.

don Claudio Bolognesi

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