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p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 29 Settembre 2024

Domenica 29 Settembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 9,38-43.45.47-48

Mettere confini

Come gli animali, anche gli esseri umani tendono a segnare i confini. Questo istinto, che ci porta a difendere quello che รจ nostro, puรฒ assumere forme piรน razionali, per esempio attraverso la nascita delle istituzioni, oppure puรฒ conservare unโ€™aggressivitร  primitiva e animalesca, portandoci a usare mezzi violenti per affermare il nostro dominio su un territorio, su una relazione, persino su una persona.

Molti conflitti sono la conseguenza di questa ossessione per la chiarezza dei confini: anche la gelosia, come ci ricorda in questa domenica il testo del libro dei Numeri, nasce infatti da questa volontร  di controllo e di possesso. Se un altro fa qualcosa di buono getta ombra su di me che non ne sono capace e quindi va eliminato. Il principio รจ molto chiaro: meglio che non lo faccia nessuno, anche se รจ una cosa buona, piuttosto che lo faccia lโ€™altro. Dobbiamo purtroppo ammettere che, persino nella nostra realtร  ecclesiale, questa dinamica รจ molto frequente.

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Confini e identitร 

Sicuramente riconoscere i confini di un territorio, di un gruppo, di unโ€™istituzione, aiuta a crescere nellโ€™identitร . Il problema inizia nel momento in cui facciamo dipendere strettamente lโ€™identitร  dai confini. Se andiamo in crisi quando le cose non sono rigorosamente chiare, vuol dire che qualcosa non funziona. La rigiditร  รจ sempre patologica, sia che si tratti di una persona sia che si tratti di unโ€™istituzione. Potrebbe essere questo un modo per intendere lโ€™insegnamento che Gesรน vuole trasmettere ai suoi discepoli in questo testo del Vangelo di Marco

Il privilegio di distruggere

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Giovanni, il discepolo piรน giovane, รจ la voce, forse ancora ingenua, dellโ€™ossessione dei confini, รจ la voce di chi si arroga il diritto di poter stabilire arbitrariamente chi puรฒ appartenere al gruppo e chi invece ne debba essere escluso. Forse non รจ affatto un caso che sia proprio Giovanni a porre questo problema: pochi versetti prima, Gesรน ha piรน volte messo al centro il piรน piccolo, il servo, il bambino, arrivando persino a dire che il Regno di Dio appartiene a chi รจ come loro.

รˆ probabile quindi che, mosso da questa predilezione manifestata da Gesรน, forte cioรจ della sua piccolezza, Giovanni, il discepolo piรน piccolo, abbia interpretato a suo modo quella condizione come privilegio, come diritto per esercitare un potere sugli altri: molte volte ci si arroga questo potere, in nome del ruolo che ricopriamo o dellโ€™esperienza che abbiamo o dellโ€™integritร  che presumiamo di possedere, per distruggere chi ci fa ombra!

Giovanni, proprio perchรฉ nella sua immaturitร , nella sua personalitร  ancora indefinita e ambigua, sente forse il bisogno di stabilire dei confini chiari, vorrebbe prendersela con chi โ€œnon รจ dei nostriโ€ (Mc 9,38). Giovanni si riferisce a un estraneo, forse uno straniero, uno che non ha vissuto la stessa esperienza, non ha compiuto lo stesso percorso, eppure รจ uno che fa cose simili ai discepoli di Gesรน, รจ addirittura un esorcista, uno che libera le persone da un male profondo e oscuro. Eppure Giovanni vorrebbe arrogarsi lโ€™esclusiva del poter fare il bene, quasi come se gli altri, essendo diversi, non potessero fare altrettanto. Giovanni รจ la voce dellโ€™appartenenza rigida, delle identitร  chiare, dei confini netti.

Difendersi o aprirsi

La risposta di Gesรน รจ un invito a non temere lโ€™apertura dei confini: ยซchi non รจ contro di noi รจ con noiยป (Mc 9,40). Il criterio di Gesรน รจ inclusivo. Non cโ€™รจ bisogno di difendersi perchรฉ il bene puรฒ venire anche da chi รจ diverso da noi, perchรฉ il bene ha unโ€™unica fonte.

Sicuramente si tratta di un insegnamento alla comunitร  che, come รจ lecito pensare, attraversava tentativi di chiusura, dinamica tipica di ogni istituzione nascente. Colpisce infatti che nella versione di Matteo, che si rivolge ad una comunitร  ancor piรน strutturata, il criterio di Gesรน sia stato capovolto e sia diventato molto piรน esclusivo, contribuendo probabilmente ad attenuare le ansie di chiarezza della prima comunitร  cristiana. In Matteo infatti Gesรน dice: ยซchi non รจ con me รจ contro di meยป (Mt 12,30).

Guardare dentro prima di giudicare fuori

Per crescere nellโ€™identitร , sembra dire Gesรน, non รจ necessario un ossessivo controllo dei confini, ma piuttosto una verifica interna: occorre capire cosa, dentro la comunitร , dentro lโ€™istituzione, la Chiesa, la persona, aiuta a crescere, e che cosa invece sta ostacolando la crescita armonica della vita. Sappiamo infatti che quando qualcosa ci infastidisce negli altri, probabilmente sta toccando in realtร  qualcosa di noi, qualcosa che non apprezziamo o qualcosa che non abbiamo. C.G. Jung lo diceva in questi termini: ยซTutto ciรฒ che ci irrita negli altri, puรฒ portarci a capire noi stessiยป.

Succede infatti che i problemi interni vengano proiettati o spostati allโ€™esterno. Creare un nemico esterno a cui attribuire la causa del disagio interno รจ un processo molto frequente e, allโ€™interno della persona, รจ un meccanismo di difesa automatico e inconscio. รˆ molto piรน faticoso e compromettente accettare che qualcosa non funziona dentro piuttosto che spostare la causa su un oggetto esterno. Ciรฒ che sta fuori รจ infatti piรน facilmente controllabile, anzi ci dร  persino lโ€™illusione che possa essere eliminato.

Mettersi in discussione

Gesรน getta luce su questo processo pericoloso per la comunitร  e per la persona, pericoloso perchรฉ distoglie lโ€™attenzione dal problema reale e dal vero male che impedisce la vita. Ecco perchรฉ Gesรน invita a sondare ciรฒ che non aiuta a crescere armonicamente e a tagliare quello che crea scandalo, ovvero ciรฒ che ostacola la vita buona. Prima di arrivare a tagliare lโ€™estraneo รจ opportuno verificare che il male da tagliare non sia dentro.

Questa immagine del tagliare evoca la potatura dellโ€™albero, immagine che Gesรน usa anche in altri contesti, la potatura รจ infatti ciรฒ che rende lโ€™albero piรน fecondo, sebbene allโ€™inizio possa sembrare una violenza esercitata sulla pianta.

Difficilmente badiamo a tagliare quello che non funziona dentro di noi, perchรฉ questo comporta il rischio di metterci in questione, di metterci seriamente in gioco nel nostro percorso sociale o spirituale. รˆ molto piรน semplice pensare che il problema sia fuori.

Leggersi dentro

  • Hai paura che lโ€™altro possa farti ombra o sei disposto a riconoscere il bene che gli altri possono fare?
  • Tendi a giudicare gli altri o sei pronto a metterti in discussione?

Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte

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