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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 27 Settembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 9,18-22

Il testo del Vangelo di Luca che meditiamo oggi richiama il brano tratto dal vangelo di Marco giร  meditato domenica 15 settembre. Emergono ovviamente delle diversitร  legate ai destinatari del vangelo. Marco mette in evidenza il luogo dove Gesรน chiede ai discepoli che idea si stanno facendo le persone che lo seguono. L’episodio, che avviene al di fuori della terra promessa, rafforza l’idea di una salvezza da portare ed accessibile a chiunque.

Luca nel brano di oggi non sente la necessitร  di precisare dove si trovassero il Nazareno e i suoi seguaci. Diversamente da oggi, un luogo solitario si trovava facilmente. Molto importante, invece, l’attenzione di Luca nel riportare che il Figlio stava pregando, cioรจ si rivolgeva al Padre. Un colloquio che anticipa la conclusione della pericope.

Le risposte che le folle danno alla domanda posta dall’Emmanuele coincidono del tutto con quelle riportate alla corte di Erode. Il richiamo ad una figura molto significativa del Primo Testamento รจ un riconoscimento importante ma che non coglie la grandezza di Gesรน. Anche immaginare fosse il Battista risorto รจ segno dell’autorevolezza e del seguito che il cugino si era meritato e che ora veniva riconosciuto nel profeta di Nazaret. Ma il Galileo รจ altro.

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La risposta di Pietro condensa la realtร  del mistero divino: ha preso carne l’unto (Cristo), cioรจ colui che รจ incaricato di un compito da portare a termine (annunciare il vangelo) da parte di Dio Padre. Parla Pietro ma รจ la giovane comunitร  che si sta sempre piรน formando che si esprime e si riconosce nelle parole di Simon Pietro. Conosciamo anche la reazione di Pietro all’annuncio del Signore su come si svolgeranno a breve gli eventi drammatici e salvifici che si terranno a Gerusalemme. Non รจ facile accettare la croce come via per il Regno dei cieli.

Per riflettere

A volte le folle di allora, come i credenti in questi duemila anni di cristianesimo, anche se spesso inconsapevolmente, anticipavano misteri a loro incomprensibili. Per molti Gesรน era Giovanni Battista: non lo era, ma morirร  come il cugino di morte violenta. Per altri era Elia: non lo era, ma come il profeta ridava vita ai morti e il Signore, dopo la morte risorgerร  per tornare al Padre. In 2Re 2, 11–12 leggiamo che anche Elia, che non muore, sale al cielo presso Dio.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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