La Parola di oggi รจ tratta dal vangelo di Matteo. ร un testo che racconta la chiamata da parte di Gesรน ad un uomo seduto al banco delle imposte. Pochissime parole ed una pericope molto contenuta che bene si inseriscono nelle meditazioni dei giorni scorsi.
Il Maestro, diversamente dagli altri rabbini che erano scelti dai loro discepoli, chiamava direttamente a seguirlo quelle persone che lui riteneva potessero costituire un gruppo che lo avrebbe accompagnato nella sua predicazione per poterla poi diffondere a suo tempo.
Con Matteo, il Nazareno invita un pubblicano, un esattore delle tasse. Figura odiata dagli ebrei perchรฉ ritenuti sia collaborazionisti con gli occupatori romani che al servizio dei re messi a regnare sempre da Roma. Senza dimenticare come la loro scelta permettesse un tenore di vita ben diverso dagli altri.
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Abbiamo giร meditato come il Nazareno superasse le barriere sociali e religiose dell’epoca: frequentare un pubblicano pone il rischio di contrarre impuritร , ragione per cui รจ spesso associato alla categoria di peccatori. Ma il Galileo cerca proprio figure poste ai margini. Da loro immagina una comunitร , la futura Chiesa, capace di superare ogni forma di discriminazione, accogliente, in aiuto di chiunque. Disposta a rivedere convenzioni e abitudini che non rientrano nel volere del Padre. Da loro si aspetta una conversione: Matteo si โalzaโ (un verbo giร incontrato piรน volte), abbondona il passato e accetta un presente che non conosce.
I farisei non possono tollerare la frequentazione degli amici di Gesรน con personaggi come pubblicani e peccatori. Porterebbe a quella impuritร che รจ assolutamente da evitare, tanto piรน se cercata volutamente. La tavola รจ un โluogoโ prezioso, e Gesรน lo ha utilizzato molto bene, dove conoscersi e portare messaggi di vita e di stile. La buona novella รจ il superamento delle prescrizioni che diventano una condanna. Il vangelo porta di ingresso al Regno dei cieli.
Per riflettere
L’amore del Creatore per noi fragili vasi di coccio insegna l’importanza della comunione che dobbiamo creare. Con Dio e con le sorelle e i fratelli. Abbandonando le nostre convinzioni. Matteo lascia tutto. Tutto, pur seguire il Maestro.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi