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Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 18 Settembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 7,31-35

รˆ venuto Giovanni il Battistaโ€ฆ
รˆ venuto il Figlio dellโ€™uomoโ€ฆ
Lโ€™ospite inatteso dovrebbe essere il benvenuto, ma, soprattutto in una cultura come quella orientale, non accade cosรฌ. Gesรน, come Giovanni prima di lui, viene respinto dalla maggior parte dei suoi contemporanei.

Provo a lasciare da parte lโ€™ospitalitร  orientale, perchรฉ veramente lโ€™ospite dovrebbe essere sempre ricevuto, persino il nemico, e guardo piuttosto me stesso.

Che cosa mi impedisce di accogliere una persona? รˆ lโ€™idea che mi sono giร  fatto di lei, che diventa il metro con cui misurare le sue parole e il suo comportamento. In qualche modo tendo a riprodurre quello che giร  so, a cercare delle conferme. Non vedo una persona, non la ascolto, ma mi fermo, a quello che la precede, le mie idee, che sono appunto venute prima di lei. Corro il rischio di fermarmi a quello che giร  so, perchรฉ ha una sua logica, combacia con la mia esperienza.

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Il nuovo, invece, esce dalla mia logica, lo trovo irrazionale, per cui alzo delle difese. Come i contemporanei di Gesรน, che qualificano come indemoniato il Battista, per il suo modo di vivere nel deserto, e non arrivano a concepire un messia che frequenti persone poco dabbene.

Sono e siamo, quindi, dei prevenuti, pronti a difenderci, a salvare le idee che ci siamo fatti, le idee che ci sono venute prima, piuttosto che perdere noi stessi per avventurarci verso lโ€™ignoto.
Che cosa ci puรฒ permettere di fare un passo indietro?

Forse solo la sete di una Sapienza, che non possediamo, che non viene dal passato, ma รจ qui presente, e bussa alla nostra porta.

Stefano Corticelli SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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