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p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 15 Settembre 2024

Domenica 15 Settembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 8, 27-33

โ€œChe giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede puรฒ salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: โ€˜Andatevene in pace, riscaldatevi e saziateviโ€™, ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Cosรฌ anche la fede, se non รจ seguita dalle opere, in se stessa รจ mortaโ€.

La lettera di Giacomo รจ stata spesso, e superficialmente, letta come testo di decisa affermazione dellโ€™importanza delle โ€˜opereโ€™ nella vita cristiana in contrasto con le affermazioni di salvezza solamente in virtรน della fede. Si trattava di posizioni forse presenti che estremizzavano la linea di Paolo che aveva dato accento al primato del dono di grazia e allโ€™accoglienza di questo dono senza alcuna condizione. Cosรฌ la lettera di Giacomo รจ stata valorizzata in una prospettiva polemica o, al contrario, svalutata perchรฉ troppo legata ad una mentalitร  legalistica. Ma tale lettura non rende ragione del messaggio racchiuso in questo testo, rivolto ad una comunitร  che viveva il rischio di snaturare la propria fede in Gesรน Cristo (Gc 1,1; 2,1; 5,14-15) in fondo di perdere lโ€™essenziale. Il rischio piรน grande รจ nellโ€™intendere la fede in modo indifferente alla sofferenza e alla sofferenza degli altri, delle vittime. Lโ€™insistenza di Giacomo sulle โ€˜opereโ€™ รจ da intendere alla luce di tale preoccupazione di apertura allโ€™altro. Solo nella relazione allโ€™altro si puรฒ incontrare il senso profondo della vita e lโ€™annuncio del regno che Gesรน ha posto al centro del suo cammino.

Per questo Giacomo insiste: โ€œReligione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre รจ questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondoโ€ (Gc 1,27). Lโ€™incontro con Dio passa nellโ€™incontro concreto con lโ€™altro sofferente. Lโ€™esperienza di fede appare sin dallโ€™inizio connessa al rapporto con lโ€™orfano, la vedova, e con il povero. Il volto di Dio incontrato da Israele nellโ€™esodo ha i tratti di chi si china per liberare, per aprire vie di uscita dallโ€™oppressione. La sua scelta diviene il paradigma di ogni percorso di incontro con lui: non esiste fede in Dio senza un rapporto nuovo, di giustizia, che promuova solidarietร  e ascolto del grido degli schiacciati. Cosรฌ Giacomo dice: โ€˜Amerai il prossimo tuo come te stessoโ€™ (Gc 2,8).

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Lโ€™autore sembra presentare ad un certo punto il quadro di una assemblea liturgica: lโ€™invito โ€˜Andate in paceโ€™ รจ una formula antica per sciogliere lโ€™assemblea. In questo contesto si richiama alle โ€˜opereโ€™ indicandole come modo di rapportarsi agli altri. Confessare la fede e celebrare la liturgia rimangono vuote se non comprendono un rinvio agli altri, di sollecitudine, di cura.

Eโ€™ questo il cammino di Gesรน. Quando Pietro lo riconosce come โ€˜messiaโ€™, Gesรน รจ preoccupato di specificare che tipo di messia: non il messia della gloria e del potere, ma il messia che vedrร  venire incontro a lui rifiuto e violenza. Ciรฒ perchรฉ ha annunciato con le parole e i gesti un mondo in cui vi รจ una alternativa radicale allโ€™oppressione, al potere che schiaccia, allโ€™uso dei beni per generare iniquitร . Eโ€™ lo stile di relazioni nuove, da fratelli e sorelle. Gesรน parla di un modo di vivere insieme che รจ alternativo alle logiche della sopraffazione e della violenza: annuncia felicitร  per chi sceglie lโ€™amore come orizzonte della propria esistenza, perchรฉ ha scoperto il volto di misericordia di Dio: โ€œchi perderร  la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverร โ€. 

Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.

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p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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