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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 11 Settembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 6,20-26

Riecco la pagina delle Beatitudini: la carta costituzionale del Regno, il manuale di comportamento del discepolo, il libretto di istruzioni per la felicitร โ€ฆ Quasi sempre dimenticate da noi cattolici, ancora ben legati al Decalogo del primo testamento, rischiamo di perderci una delle indicazioni piรน importanti del Signore Gesรน.

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Oggi di quella pagina leggiamo la stringata versione di Luca che, diversamente da Matteo, riduce le beatitudini da otto a quattro, aggiungendovi, perรฒ, quattro โ€œguaiโ€ che non sono delle maledizioni (nella Bibbia non esistono formulari di maledizione ma solo di benedizione!) ma un monito a chi non vive le indicazioni del Maestro.

Le beatitudini in Luca si semplificano da un lato, e si incupiscono, dallโ€™altro. Riprendendo il discorso di Gesรน sulla montagna, Luca sottolinea alcune delle affermazioni riportate in Matteo in cui, ancora, si pone lโ€™attenzione ai poveri, agli affamati, ai perseguitati, ma con una sfumatura di concretezza: i poveri sono detti voi poveri, quasi come se Gesรน si rivolgesse alle persone che ha davanti a sรฉ.

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Ed รจ esattamente cosรฌ, perchรฉ le beatitudini che Gesรน proclama, lโ€™attenzione di Dio sono per le persone concrete che Gesรน ha davanti a sรฉ. Ai poveri di cibo, di cultura, di amore, di pace, di senso. Ai tanti poveri (anche se ricchi materialmente) che vagano nelle nebbie della storia. Non sta facendo una teoria, sta incoraggiando le persone che lo stanno ascoltando.

Ma, sorprendentemente, Luca aggiunge dei guai. Curioso trovare questa accentuazione in Luca, il vangelo che piรน di tutti sottolinea la compassione e la misericordia. E i guai, nuovamente, riguardano ancora delle persone concrete, i ricchi, che nei palazzi di Gerusalemme si disinteressano dei poveri, si sentono sazi, arrivati, indifferenti.

Gesรน non minaccia, non annuncia vendette divine: afferma, semplicemente, che nella stoltezza hanno giร  ricevuto la loro ricompensa. Perchรฉ la ricchezza mente: non dona quanto promette. Vegliamo su noi stessi!

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FONTE: Amen โ€“ La Parola che salvaIl blog di Paolo

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