HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 10 Settembre 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 10 Settembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 6,12-19

Due cose colpiscono particolarmente nel Vangelo di oggi. La prima รจ il tempo di preghiera che Gesรน si prende:

โ€œse ne andรฒ sulla montagna a pregare e passรฒ la notte in orazioneโ€.

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Perchรฉ Gesรน prega? E soprattutto perchรฉ prega cosรฌ lungamente? Lโ€™idea che abbiamo noi di preghiera รจ quasi sempre legata a un bisogno: mi serve qualcosa quindi prego. Gesรน dimostra invece un modo diverso di pregare: coltivare una relazione vitale.

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Infatti finchรจ la preghiera non diventa per noi come il respiro รจ ancora solo performance. Questo lo capiscono bene coloro che hanno compreso della vita una cosa importante: si รจ felici proporzionalmente alla qualitร  delle relazioni che costruiamo. Infatti piรน uno si sente voluto bene e riesce a voler bene, e piรน avverte la vita come vivibile, affrontabile, attraversata da una misteriosa luce.

Gesรน investe tempo nelle relazioni con la gente che gli รจ accanto, ma investe tempo anche in quella relazione decisiva che รจ con Suo Padre. A Lui dedica tempo, anzi gli dedica il tempo dellโ€™intimitร , quello della notte, quello degli spazi della giornata che solitamente si riservano a chi amiamo molto. Ecco che ne viene fuori una grande domanda: la preghiera รจ per noi un dovere o un investimento relazionale?

Il secondo aspetto del Vangelo di oggi che attira la nostra attenzione รจ questo:

โ€œTutta la folla cercava di toccarlo, perchรฉ da lui usciva una forza che sanava tuttiโ€.

Chi prega รจ misteriosamente pieno di una forza che sana anche chi gli รจ accanto. Questo era vero per Gesรน ma รจ vero anche per ognuno di noi.

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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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