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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 1 Settembre 2024

Domenica 1 Settembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 7,1-8.14-15.21-23

La Parola di Dio sโ€™incarni nella vita perchรฉ la vita diventi Parola di Dio – XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) โ€“ Lectio divina

Dal libro del Deuteronรฒmioย Dt 4,1-2.6-8

Non aggiungerete nulla a ciรฒ che io vi comando โ€ฆ osserverete i comandi del Signore.

Mosรจ parlรฒ al popolo dicendo:

ยซOra, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinchรฉ le mettiate in pratica, perchรฉ viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.

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Non aggiungerete nulla a ciรฒ che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.

Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perchรฉ quella sarร  la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: โ€œQuesta grande nazione รจ il solo popolo saggio e intelligenteโ€.

Infatti quale grande nazione ha gli dรจi cosรฌ vicini a sรฉ, come il Signore, nostro Dio, รจ vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come รจ tutta questa legislazione che io oggi vi do?ยป.

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Tradizione e testimonianza

Mosรจ รจ il profeta che insegna leggi e norme del Signore e le trasmette fedelmente come Lui gliele ha rivelate. A Mosรจ spetta il compito di insegnarle fedelmente per far conoscere la volontร  di Dio e il popolo รจ chiamato ad ascoltare e mettere in pratica. Non si tratta semplicemente di eseguire dei comandi che vengono dallโ€™alto ma di aderire ad un progetto di vita che Dio ha pensato per Israele e che nasce dal suo cuore pieno di amore.

Dio dร  leggi e norme affinchรฉ Israele possa abitare in pace sulla terra ed essere un popolo libero e fecondo. Questa volontร  si attua nella misura in cui Israele aderisce al progetto di Dio e diviene corresponsabile della sua realizzazione traducendo in opere la Parola ricevuta. La Parola di Dio รจ attuale per ogni generazione e, come tale, deve essere trasmessa fedelmente. La tradizione rimane viva se i comandamenti trovano pratica attuazione nella vita quotidiana.

Tradizione e testimonianza vanno di pari passo. Dove il comandamento viene messo in pratica diviene anche testimonianza e insegnamento trasmesso alle generazioni. La Parola, tradotta nella vita, รจ il modo con il quale Dio manifesta la sua vicinanza. La sua presenza fa dโ€™Israele un popolo saggio e intelligente agli occhi di tutti i popoli.

Dalla lettera di san Giacomo apostoloย Giac 1,17-18.21-22.27

Siate di quelli che mettono in pratica la Parola.

Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dallโ€™alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non cโ€™รจ variazione nรฉ ombra di cambiamento. Per sua volontร  egli ci ha generati per mezzo della parola di veritร , per essere una primizia delle sue creature.

Accogliete con docilitร  la Parola che รจ stata piantata in voi e puรฒ portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi.

Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre รจ questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.

Credenti praticanti della Parola

Giacomo sembra rispondere al dubbio che sorge nella comunitร  dei cristiani della diaspora, spesso perseguitati persino dai loro correligionari: se con il battesimo riceviamo lo Spirito, e con Lui il perdono, perchรฉ si ricade nel peccato? Si ha quasi lโ€™impressione che Dio voglia mettere in difficoltร  lโ€™uomo per umiliarlo ed educarlo allโ€™obbedienza forse perchรฉ deluso dal suo comportamento e pentito del dono fattogli.

Giacomo, invece, spiega che Dio non tenta nessuno perchรฉ non vuole che si perda alcuno dei suoi figli, che ha reso tali col sacrificio di Gesรน sulla croce. Dio ci ha creati per amore e per amore ci ha redenti. Il suo amore รจ per sempre e non torna sui suoi passi. In realtร , il dubbio nasce dalla proiezione della propria instabilitร  affettiva su Dio. Quello che deve far piรน paura non รจ la prova che puรฒ giungere fino al martirio cruento, ma la morte interiore causata dal peccato che, a sua volta, รจ generato dai pensieri opposti alla sapienza di Dio.

Essi vengono dal cuore dellโ€™uomo che ha bisogno sempre di essere sanato interiormente dallo Spirito di Dio affinchรฉ possa rinunciare con forza alle seduzioni del male per lasciarsi guidare dalla ยซparola della veritร ยป che รจ seme di caritร  e fermento di fraternitร . Da qui lโ€™esortazione dellโ€™apostolo ad ascoltare con umiltร  la Parola per riceverla, come la terra si lascia fecondare dal seme, e farla fruttificare in opere di misericordia. La Parola non puรฒ rimanere lettera morta a causa della superficialitร  del credente perchรฉ la sterilitร  sancirebbe la morte dellโ€™uomo e il fallimento del progetto di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Marcoย Mc 7,1-8.14-15.21-23

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesรน i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.

Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioรจ non lavate โ€“ i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti โ€“, quei farisei e scribi lo interrogarono: ยซPerchรฉ i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?ยป.

Ed egli rispose loro: ยซBene ha profetato Isaรฌa di voi, ipocriti, come sta scritto:

โ€œQuesto popolo mi onora con le labbra,

ma il suo cuore รจ lontano da me.

Invano mi rendono culto,

insegnando dottrine che sono precetti di uominiโ€.

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uominiยป.

Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: ยซAscoltatemi tutti e comprendete bene! Non cโ€™รจ nulla fuori dellโ€™uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dallโ€™uomo a renderlo impuroยป. E diceva [ai suoi discepoli]: ยซDal di dentro infatti, cioรจ dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impuritร , furti, omicidi, adultรจri, aviditร , malvagitร , inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dallโ€™interno e rendono impuro lโ€™uomoยป.

LECTIO

Il VII capitolo del Vangelo di Marco funge da ponte tra due sezioni incentrate sul pane che miracolosamente viene moltiplicato per sfamare la gente. Il secondo evangelista riporta due miracoli sul pane, uno in territorio israelita (6,35-44) e lโ€™altro pagano (8,1-9). Lโ€™immagine dei pani attraversa tutto lโ€™atto narrativo e ha come filo conduttore lโ€™azione pedagogica di Gesรน nei confronti degli apostoli. Essi devono imparare a poggiare la loro azione missionaria non sui ragionamenti umani ma sulla logica divina dellโ€™amore oblativo che va oltre gli schemi umani e che il Maestro indica con il suo modo di relazionarsi con la gente. Infatti, il capitolo si compone di tre scene: nella prima si riporta il dibattito con gli scribi e i farisei (vv. 1-23), nella seconda si narra lโ€™incontro con la donna sirofenicia nel territorio di Tiro e di Sidone (vv. 24-30) e la terza descrive la guarigione con un uomo sordo e muto nel territorio della Decapoli (vv. 31-37).

Sul piano narrativo siamo in un momento di transizione. Si tratta essenzialmente del cammino di conversione dietro Gesรน e stando insieme a lui. Fร  da sfondo la controversia tra Gesรน e le autoritร  giudaiche, sul tema della puritร  rituale, che mette a fuoco due argomenti, i quali strutturano anche la pericope liturgica di questa domenica: la ยซtradizione degli antichiยป (vv. 1-13) e la causa dellโ€™impuritร  (vv. 17-23). La parabola dei vv. 14-15 รจ il punto dโ€™intersezione delle due parti dellโ€™insegnamento di Gesรน.

Il racconto si apre con lโ€™entrata in scena con le autoritร  religiose provenienti da Gerusalemme. I farisei e gli scribi erano considerati i custodi della tradizione. Essi โ€œaccerchianoโ€ Gesรน; non sono come quelli che sono seduti attorno al Maestro con lโ€™atteggiamento del discepolo, ma si rapportano a lui con fare aggressivo e giudicante. Non hanno il coraggio di accusare direttamente Gesรน di aver preso i pani come avrebbero fatto i pagani, ovvero senza aver compiuto i gesti rituali di purificazione. Gesรน aveva preso i pani, aveva benedetto e li aveva spezzati dandoli ai discepoli affinchรฉ li distribuissero alla gente affamata. Nessuno aveva compiuto i gesti rituali previsti dalla legge. Il linguaggio ebraico distingue tra lโ€™halakah (che viene dal verbo ยซcamminareยป che ispira  ยซcondottaยป) o tradizione giuridica e morale e lโ€™haggadah che invece รจ la tradizione storica intessuta di racconti. Le autoritร  giudaiche accusano i discepoli di Gesรน (come il loro maestro) di violare le norme della Legge. Accanto alla Torah scritta cโ€™era la ยซtradizione degli antichiยป, ovvero la Torah orale, che era attribuita pure a Mosรจ e ai suoi immediati successori. La tradizione orale raccoglieva e tramandava tutta una serie di prescrizioni la cui osservanza garantiva la perfetta obbedienza alla Legge scritta nei cinque rotoli del Pentateuco. La funzione della tradizione orale era come quella della siepe che proteggeva la Legge divina.

Lโ€™evangelista usa volutamente lโ€™espressione ยซmangiare i paniยป per collegarsi allโ€™evento della moltiplicazione dei pani e dei pesci e lo connette con la questione del modo con cui si prende cibo. Letteralmente lโ€™espressione ยซcon mani impureยป andrebbe tradotto ยซcon mani comuniยป per indicare il fatto che il comune modo di mangiare i pani dei pagani รจ impuro, ovvero in maniera difforme dalle norme tradizionali di puritร  rituale. Cโ€™รจ quindi un modo di mangiare da credenti e uno da pagani, un modo sacro (puro) di prendere cibo e un modo profano (impuro). La differenza sta nel rispetto o meno delle norme prescritte dalla ยซtradizione degli antichiยป. Lโ€™evangelista deve spiegare al lettore poco avvezzo alle norme giudaiche quali fossero i gesti rituali della vita quotidiana da compiere. Non si tratta di norme igienico-sanitarie ma di consuetudini che con il tempo hanno smarrito il loro significato spirituale assumendo un valore squisitamente identitario. Lโ€™evangelista, utilizzando il verbo ยซbattezzareยป e il sostantivo ยซbattesimoยป nel loro significato letterale di ยซimmergersiยป e ยซimmersioneยป, sembra spingere allโ€™eccesso lโ€™immagine della purificazione per mostrare fino a che punto si giungeva con certi ragionamenti, di cui anche i primi cristiani non erano esenti.

La domanda provocatoria dei farisei e degli scribi valuta la condotta dei discepoli di Gesรน sulla base del rispetto della tradizione degli antichi padri. Essi li accusano di non appartenere pienamente alla comunitร  per atteggiamenti che sono piรน vicini allo stile di vita pagano che a quello giudaico. Le autoritร  giudaiche attribuiscono valore vincolante e universale anche a quelle tradizioni che invece sono particolari e relative.

Rispondendo, Gesรน invita ad una riflessione sulla halakร  (termine ebraico che letteralmente significa cammino), cioรจ su quel sistema di norme la cui finalitร  era quella di orientare il comportamento del pio israelita. Gesรน definisce i suoi interlocutori ipocriti. Il termine nel greco classico indicava lโ€™attore e il commediante i quali sul palcoscenico interpretavano una parte. Ipocrita รจ colui che vive una doppia vita, ovvero la sua condotta esteriore non corrisponde alla condizione interiore. Gesรน cita il profeta Isaia (29,13) che stigmatizza la incoerenza tra il culto a Dio, che si fonda sullโ€™esterioritร  di gesti e parole, e lโ€™interioritร  del cuore in cui si nascondo pensieri inconfessabili. Il rabbรฌ di Nazaret con la citazione del profeta scredita lโ€™insegnamento degli scribi e dei farisei: esso non ha nulla di divino ma รจ puro frutto dellโ€™uomo. Gesรน non disprezza nรฉ annulla la tradizione degli antichi ma ne critica lโ€™assolutizzazione che ne fanno alcuni esponenti dellโ€™ autoritร  giudaica. รˆ significativo notare che il comandamento di Dio รจ unico mentre molteplici sono i precetti della tradizione umana. Lโ€™eccessiva frammentazione precettistica finisce col tradire il fine per la quale รจ stata formata perchรฉ non funge piรน da ยซsiepeยป, posta a custodia della Parola, ma alimenta la falsitร  e il tradimento dellโ€™autentica relazione con Dio. La tradizione diventa tradimento.

I vv. 9-13 non rientrano nella pericope liturgica. In essi Gesรน con degli esempi esplicita il senso della sua denuncia. Da una parte cโ€™รจ il precetto del decalogo di onorare il padre e la madre (Es 20,12 e Dt 5,16) e dallโ€™altra la norma del ยซkorbanยป o ยซofferta sacraยป. Si sottolinea la contraddizione di un voto che ha effetti molto piรน gravi sui genitori che quelli di una semplice ingiuria, che pure viene sanzionata con la pena capitale secondo il Codice di Alleanza di Es 21,17. Dunque la tradizione degli uomini, se assolutizzata, puรฒ diventare fonte di gravissime ingiustizie perchรฉ, raggirando e screditando il comandamento di Dio (vv. 8.9), annullano la stessa ยซparola di Dioยป (v. 13). La dicotomia tra culto esteriore e interioritร  si riflette nellโ€™indebita separazione e contrapposizione tra Dio e gli uomini. Nessuna offerta a Dio puรฒ essere a lui gradita se ha degli effetti sociali negativi. La questione alimentare del puro e dellโ€™impuro, letta alla luce della tradizione degli antichi, diventa principio di separazione e contrapposizione tra i giudei e i pagani. Questo contraddice il disegno di Dio che invece vuole allargare universalmente lโ€™ambito della salvezza abbracciando tutti i popoli. Israele รจ chiamato ad essere strumento di comunione e non di divisione.

Per questo nei vv. 14-15 Gesรน, chiamando di nuovo la folla, offre un insegnamento a tutti. Il maestro smonta le tesi dei farisei e degli scribi affermando che lโ€™impuritร , ovvero la condizione di distanza da Dio e di contrapposizione a Lui, non dipende da fattori esterni, come il cibo che entra nel corpo, ma dalla sua interioritร  che puรฒ produrre quelle cose che rendono impuro lโ€™uomo. I discepoli, abituati a ragionare con gli stessi principi dei farisei e degli scribi che avevano il monopolio della formazione nelle sinagoghe, non comprendono del tutto quello che vuole dire il loro maestro. Vogliono seguirlo ma non comprendono che devono cambiare mentalitร , non pretendere che Gesรน si adatti a quella dominante, ma conformare il proprio modo di pensare a quello di Dio. Infatti, non si rendono conto che non possono camminare dietro Gesรน solo fisicamente ma rimanendo col cuore legato alle tradizioni degli uomini. La novitร  portata da Gesรน non consiste nella trasgressione dei precetti della tradizione degli antichi ma nellโ€™assimilazione della Parola di Dio che si traduce in atteggiamenti includenti e accoglienti verso tutti. Gesรน chiama i suoi discepoli ยซignorantiยป (7,18) come erano stati definiti coloro che rimanevano ยซfuoriยป dalla proposta di autentica sequela (cf. 4, 11-12). I Dodici devono prendere sempre piรน consapevolezza che seguire Gesรน significa entrare in una logica profondamente differente da quella incarnata dal pensiero e dallโ€™atteggiamento dei farisei. Tutto si gioca sulla disciplina del cuore, ovvero dei pensieri. Non sono i cibi a mettere lโ€™uomo nella condizione dโ€™impuritร , lontano da Dio, ma รจ il male che esce dal suo cuore a contrapporlo agli altri uomini. Alla frammentazione precettistica fa riscontro la prolificazione del male declinato in dodici situazioni viziose che sono causa di frattura nella comunitร .

Nella controversia con le autoritร  religiose Gesรน, partendo dalla citazione di Isaia, stigmatizza la contrapposizione che lโ€™ipocrisia crea tra il cuore e le labbra. Lโ€™insegnamento delle autoritร  religiose nasce da un cuore pieno di malvagitร , sicchรฉ ciรฒ che insegnano รจ tossico benchรฉ millantino lโ€™autoritร  divina. Nella spiegazione che Gesรน dร  ai discepoli al v. 19 il cuore รจ contrapposto al ventre. I cibi entrano nel ventre e da esso escono gli escrementi destinati alla fogna. Se il cuore non accoglie la Parola, ovvero lโ€™insegnamento di Gesรน, esso genera situazioni di esclusione e scarto. Puritร  e corporeitร  sono connessi tra loro perchรฉ insieme formano lโ€™ambito nel quale si gioca il rapporto tra Israele e le genti. Gesรน rilegge le norme di puritร  non secondo lโ€™ottica rituale ma dal punto di vista morale, ovvero a partire dal nesso inscindibile che unisce fede e vita, timore di Dio e rispetto degli uomini. La fede se vissuta come sentimento di amore verso Dio necessariamente si traduce anche in caritร  fraterna contrastando tutte le forme di egoismo e superbia la cui radice รจ fissa nel cuore umano.

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MEDITATIO

La Parola di Dio sโ€™incarni nella vita perchรฉ la vita diventi Parola di Dio

La novitร  del vangelo non consiste in un nuovo sistema di regole che prende il posto dellโ€™antica prassi legislativa dโ€™Israele ma risiede nella fedeltร  allo Spirito che anima i comandamenti di Dio. Non solamente Gesรน, ma anche i suoi discepoli, sono oggetto di un duro atto di accusa perchรฉ trasgrediscono alcune norme della cosiddetta ยซTorah oraleยป che prevedeva delle precise regole di comportamento per conservare la puritร  rituale ovvero la condizione di dignitร  di essere alla presenza di Dio. In altri termini, la questione riguarda la fede intesa come relazione con Dio e il modo con il quale essa possa essere salvaguardata. I detrattori di Gesรน considerano infedeli coloro che non mettono in pratica la tradizione degli antichi e li accusano di essere traditori del popolo perchรฉ con il loro comportamento trasgressivo sono una contro testimonianza per gli altri. La risposta di Gesรน riprende un duro giudizio del profeta Isaia contro gli ipocriti che ยซscandalizzano Dioยป perchรฉ con il loro fondamentalismo religioso induriscono il cuore e lo rendono refrattario allโ€™azione della sua Parola. I veri idolatri sono quelli che assolutizzano le loro idee e si ergono a modelli proponendo sรฉ stessi come nuovi idoli. Essi difendono la tradizione fatta di gesti e parole rituali che si ripetono in maniera sempre uguale perchรฉ essa rimanga immutabile. In realtร , dietro la difesa della immutabilitร  delle tradizioni, in cui si identificano e dalle quali traggono forza, si nasconde la presunzione di non voler cambiare nulla di sรฉ. La resistenza al cambiamento รจ dettata dalla paura di perdere quel potere conquistato attraverso regole e precetti che, invece di far crescere la gente nella libertร , la si rende succube e dipendente.

La denuncia di Gesรน amplifica quella dei profeti che stigmatizzano lโ€™atteggiamento ipocrita di chi nella fede cura la forma ma tradisce la sostanza perchรฉ mette sรฉ stesso al posto di Dio. La Parola di Dio, comanda il libro del Deuteronomio, non va manipolata, aggiungendo false interpretazioni o togliendo ciรฒ che risulta scomodo, per adattarla allโ€™utilizzo che di essa si vuole fare. Dio chiede che la sua Parola sia ยซincarnataยป nella vita, ovvero che sia ascoltata, meditata e assimilata affinchรฉ la vita stessa diventi Parola di Vita.

Non siamo noi ad avvicinarci a Dio scalando le vette della perfezione morale, ma รจ Lui che si piega verso di noi per farsi vicino e piantare nel cuore il seme della Parola. La Lettera di Giacomo ci dice che Gesรน รจ il ยซbuon regaloยป e ยซdono perfettoยป che ยซvengono dallโ€™alto e discendono dal Padre, creatore della luceยป. La sua vita rivela lโ€™immutabilitร  dellโ€™amore di Dio che non cambia pensiero e sentimento verso lโ€™uomo ma gli rimane fedele. La falsa saggezza umana, che si nasconde sotto le mentite spoglie di persone pie ma prive di caritร , induce alla divisione. Al contrario, la sapienza che viene da Dio ispira sentimenti di compassione e si traduce in opere di misericordia.

Ascoltare e accogliere con docilitร  la Parola significa accostare lโ€™orecchio del cuore a Dio che si fa vicino a noi soprattutto nel povero che invoca aiuto. Le opere di misericordia sono la proclamazione piรน alta della Parola di Dio. Tuttavia, esse nascono dallโ€™ascolto della voce degli umili e dei poveri attraverso i quali Dio parla al nostro cuore. Come inutili sono i riti senza la Parola di Dio accolta, meditata e messa in pratica, cosรฌ prive di Spirito e di Vita sono quelle opere che rispondono ai progetti umani piuttosto che alla volontร  del Creatore.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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